Cravenroad7

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# 331 - La morte non basta
Insufficiente (1-4) 1%  1%  [ 1 ]
Mediocre (5) 2%  2%  [ 2 ]
Accettabile (6) 23%  23%  [ 26 ]
Buono (7-8) 53%  53%  [ 59 ]
Ottimo (9-10) 21%  21%  [ 23 ]
Voti totali : 111
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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven apr 04, 2014 11:25 am 
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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven apr 04, 2014 11:38 am 
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POSSIBILI SPOILER

Io ho votato "accettabile" per i disegni e per alcuni elementi sparsi che ho trovato gradevoli, ma di base sono più sulla lunghezza d' onda di Joe Montero quando dice che la storia non ha un' evoluzione, non ci sono indagini, non c' è un climax ed è solo una lista di storielle così così, una lista degli effetti della causa che viene svelata nel finale (schema negli ultimi anni già visto più volte).

Il finale è simpatico, ma io, pur non disdegnando che -non troppo spesso- venga direttamente chiamata in causa la Grande Consolatrice, non mi esalto nel vederla rappresentata alla stregua di un contabile e di un esecutore manovale.
In altre parole, la personalizzazione della Morte mi piace quando è allegorica e poetica (es.: "Oltre la morte"), non quando ci mostra un operaio in tunica nera e falce che si fa il culo correndo da una parte all' altra del globo a riscuotere anime, concedendosi di tanto in tanto una pausa per asciugarsi il teschio madido e maledire i datori di lavoro che lo trattano al di sotto dei diritti minimi sindacali. Un po' più di rispetto per la Morte, grazie. :D

P.S.: una donna che si è buttata sui binari della metropolitana ed è stata schiacciata da un treno è ridotta in briciole, non ha solo la faccia sfigurata.

joe montero ha scritto:
Di Gregorio fa parlare la morte come il direttore degli Inferni. Sclavi si era creato queste due alternative poetiche riguardo alla pratica dei trapassi proprio per poter usare sia la burocrazia paradossale, grottesca e Kafkiana sia l'ironia pessimistica, filosofica e "sclavianamente illuminata" della signora con la falce.

Quotone, è quello che volevo dire. Qui non c' è la Morte poetica e amaramente ironica di Sclavi, c' è la Morte contabile/manovale di cui parlavo.


rimatt ha scritto:
Senza contare che Armageddon è una bella porcheria. Dai, mica vorrete davvero prendere una storia di Chiaverotti come paragone positivo, specie quando state discutendo con me! :D

"Armageddon!" è il manifesto di Chiaverotti, il suo capolavoro! Un' opera fondante del post-esistenzialismo. :x: :x:
:D

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"Non è morto ciò che in eterno può attendere, e col volgere di strani eoni anche la morte può morire."


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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven apr 04, 2014 11:45 am 
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Iscritto il: sab ago 27, 2011 12:53 pm
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Dear Boy ha scritto:
Ma mi è piaciuto davvero tanto.



Acc.. un commento positivo di Dear Boy! :o Ne ricordo pochissimi altri.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven apr 04, 2014 11:52 am 
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Acc.. allora ritratto.


p.s. ho letto critiche davvero troppo pedanti. Sarà internet.

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven apr 04, 2014 12:04 pm 
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Internet è il Male. :x:

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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven apr 04, 2014 12:18 pm 
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Iscritto il: mer mag 06, 2009 9:54 am
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Che polverone ha sollevato questo GDG! :o
Soprattutto è riuscito a scrivere una storia che mi è piaciucchiata, si può dire così? Penso che l'apocalisse sia vicina, ormai! Sommando soggetto e sceneggiatura ai disegni (bellissimi, stupendi, meravigliosi, dylan super gnocco) , è un buono, dai. Si legge scorrevole, al bagno :D. Io, però, penso che quando in un fumetto (a meno che non sia esplicito per fini di sceneggiatura) si capisce il finale a metà albo, ci sia qualcosa di "sbagliato". :|


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Sì, ho istagrammato una vignetta. Sì sono molto social addicted. Sì, qui dylan è bellissimo!

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‎Una crisi di inspiration? E se non fosse per niente passeggera signorino bello? Se fosse il crollo finale di un bugiardaccio senza più estro né talento?


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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven apr 04, 2014 12:43 pm 
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Iscritto il: mer giu 27, 2012 1:35 pm
Messaggi: 2258
Altair ha scritto:
Dear Boy ha scritto:
Ma mi è piaciuto davvero tanto.



Acc.. un commento positivo di Dear Boy! :o Ne ricordo pochissimi altri.


Ma chiaramente "Dear Boy" è un'entità fittizia della nuova redazione di DD, mandata a destabilizzare il forum. :)
Nessuno ha notato l'anagramma (classico degli antagonisti veramente subdoli e malvagi)?:

DEAR BOY = ROB(B)E DAY

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"Per me questo spazio è morto."


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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven apr 04, 2014 12:50 pm 
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Iscritto il: mer lug 28, 2010 5:37 pm
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Nyarlathotep ha scritto:

P.S.: una donna che si è buttata sui binari della metropolitana ed è stata schiacciata da un treno è ridotta in briciole, non ha solo la faccia sfigurata.


Bisognerebbe valutare in che modo è avvenuto l'impatto.
La donna è saltata con largo anticipo, finendo quindi sotto le rotaie, o poco prima dell'arrivo del treno, impattando magari contro il vagone di testa e venendo sbalzata via?
Anche l'angolazione e la velocità hanno un suo peso nella questione.
Inutile dire che bisognerebbe anche capire se nella sequenza si dovrebbe vedere, o meno, il pene del personaggio (Ortolani, tu sai sempre tutto).


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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven apr 04, 2014 1:28 pm 
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Iscritto il: mar dic 27, 2005 1:38 am
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rimatt ha scritto:
bertuccia2004 ha scritto:


SPOILER
quale conclusione?
lui si è semplicemente recato sul luogo degli efferatissimi omicidi, come un qualsiasi passante.
ha preso atto degli stessi, non ha svolto indagini, non ha fatto ipotesi nè tratto conclusioni.
è come se la nostra polizia recandosi sul luogo degli omicici delle bestie di satana concludesse che c'è sotto qualcosa di sovrannaturale e se ne andasse a casa decidendo di non poter far niente.
il sovrannaturale esiste per bloch, che frequenta dylan, ma il restante corpo di polizia non può accettare una spiegazione senza dati di fatto e prove tangibili.
è una cosa totalmente assurda!


A me il comportamento di Bloch sembra perfettamente logico, è la realtà che non lo è (logica). Di fatto gli omicidi hanno un colpevole, quindi i casi sono risolti. L'esempio delle bestie di satana che fai tu non regge, come esempio: lì i colpevoli sono ancora in circolazione, liberi di ammazzare ancora; qui non lo sono, perché sono appunto morti e (in)sepolti. Di fatto, cos'altro avrebbe potuto fare Bloch? Prendere atto che il soprannaturale esiste e scrivere un rapporto nel quale è contemplata la morte e la resurrezione degli assassini? :o


La stessa cosa che ho detto io. Investigare sulla resurrezione spetta a Dylan, l'indagine sugli OMICIDI per Bloch è bella che conclusa, conoscendo i colpevoli e il loro stato in quel momento (e cioé cadaveri).

Per lo stato post mortem della ragazza di Dylan: non sono un medico, ma penso che se è morta sul colpo a causa di fratture interne, gli ematomi non hanno avuto il tempo di formarsi essendo questi correlati alla circolazione del sangue. E' un'ipotesi, perché ripeto non sono un esperto. E poi un pò di sospensine dell'incredulità ci vuole. Non tanta, q.b..

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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven apr 04, 2014 1:28 pm 
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Iscritto il: ven nov 28, 2008 6:30 pm
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Località: Chieti
il RRobe ha scritto:
Nyarlathotep ha scritto:

P.S.: una donna che si è buttata sui binari della metropolitana ed è stata schiacciata da un treno è ridotta in briciole, non ha solo la faccia sfigurata.


Bisognerebbe valutare in che modo è avvenuto l'impatto.
La donna è saltata con largo anticipo, finendo quindi sotto le rotaie, o poco prima dell'arrivo del treno, impattando magari contro il vagone di testa e venendo sbalzata via?
Anche l'angolazione e la velocità hanno un suo peso nella questione.
Inutile dire che bisognerebbe anche capire se nella sequenza si dovrebbe vedere, o meno, il pene del personaggio (Ortolani, tu sai sempre tutto).

Bè sì, immagino che fra le migliaia di possibilità di impatto fra la donna e il treno in corsa ce ne fosse anche qualcuna che poteva causare la devastazione della sola faccia da parte dell' impatto del convoglio lasciando inalterate ossa, articolazioni e tutto il resto del corpo. E' che mi sembrava quanto meno molto improbabile.
Comunque è una puntualizzazione zelante, infatti l' ho messa come post scriptum, e inoltre ammetto di essere un po' petulante su queste cose: ad esempio, mi incazzo quando vedo corpi precipitati dal sesto piano con appena un rivoletto di sangue che esce dalla bocca. :D

Più sangue e più peni!

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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven apr 04, 2014 1:52 pm 
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Iscritto il: mar dic 27, 2005 1:38 am
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Io dico: "più sangue e più tette"!
Rifaccio i complimenti ai Cestaro per i disegni stupendi dell'albo in questione. Spero di rivederli presto!

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BenVenutI iN GolConDa!


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MessaggioInviato: ven apr 04, 2014 2:55 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
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tette ce ne sono fin troppe! :roll:


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MessaggioInviato: ven apr 04, 2014 3:04 pm 
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Iscritto il: lun ago 05, 2013 2:24 pm
Messaggi: 2246
bertuccia2004 ha scritto:
tette ce ne sono fin troppe! :roll:

Non sono mai troppe!

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Giuda ballerino! L'inglese NON È' l'ITALIANO! - cit.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven apr 04, 2014 3:24 pm 
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Località: Inverary 2.0
Ti possono bastare?

Spoiler!
Non so se gli admins la fanno passare.
Ma in fondo è un forum horror... :? :tc: :?


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ALOHA MAMMIFERI

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven apr 04, 2014 3:55 pm 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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Votato certamente mediocre.

Le motivazioni cercherò di spiegarle qui, anticipando innanzi tutto di essere sostanzialmente d’accordo con Rimatt e Altair, nonché con Joe Montero, in vari punti.
E’ un’analisi che ho ponderato per qlc giorno, cercando inutilmente, di riprendere la lettura dopo una prima volta, e trovandola assolutamente impossibile.
Visti i sublimi disegni di Cestaro Bros, dividerò l’analisi in 3 parti, che non coincidono fra loro nel giudizio finale.

Copertina: Brutta e molto. Non tanto per la resa grafica, accattivante e ben riuscita, quanto per la conferma alla mia analisi personale. Cioè si tratta di una copertina da disco o da maglietta, piuttosto che da fumetto, che fra l’altro ci mostra un viso di Dylan Dog diverso dalla norma per Stano, il che potrebbe anche essere un pregio, ma che nel caso specifico non mi attira per nulla.
Forse se la si vendesse in qualche fumetteria come T-Shirt su Dylan Dog, avrebbe un ottima resa, ma per me le copertine sono altra roba. Naturalmente evito di postare cosa, visto che sarei presa probabilmente per una malata di mente, ma certo se vedo una copertina come quella di Kirby ne:
FQ Sub Mariner Contro la Razza Umana, o per stare in tema, Dylan Dog Storia di Nessuno, direi che esistono delle sostanziali differenze di comunicazione.

Disegni: Inutile aggiungere altro ai commenti positivi espressi prima. Si tratta di disegni molti espressivi, curati e che catturano molto bene i vari personaggi, quantunque la Morte finale la trovi troppo similare a quella di Totentanz o come si scrive ( vado a memoria, quindi anche se non lo perdonerete e non mi frega niente, può essere che sbagli a scriverlo, ma cmq tengo a precisare di aver letto quello speciale e di possederlo, così tnt per esser chiara ), si tratta di dettagli che nulla tolgono al lavoro ottimo della coppia, come del resto si era visto anche nel Color Fest.

Storia: I problemi, se così li vogliamo chiamare, si concentrano qui e sono, ormai, una triste e rituale consuetudine. Questa storia di GdG mi riporta a certe considerazioni che si facevano a scuola, quando nell’ottocento una scema ignorante come la Strega le frequentava…
Cioè la differenza fra una serie di pensierini e un tema.
Ora questa raccolta di scene di Di Gregorio, sono soltanto una serie di pensierini ( alcuni ben costruiti, altri per nulla ) che legati insieme non si amalgamano.
Prendete tutte le morti, esclusa quella della sventolona di turno ( su cui poi tornerò più avanti ), e invertitele, posticipatele, scambiatele come nel gioco del tris, e vedrete che a livello di storia non cambierà assolutamente nulla.
Ora so che, così magari per averlo sentito dire, che pure la sopracitata Totentanz era costruita su questo tipo di narrazione, come ad esempio in un film come I Mostri di Dino Risi, ad episodi, ma qui si vuole volutamente raccontare avvenimenti fini a se stessi legati da un filo conduttore comune, una serie di delitti che avrebbero una sola matrice riconducibile, e che invece paiono messi con il copia ed incolla nella storia, costruendone l’ossatura.
Ed oltretutto qui c’è anche un ma bello e grosso.
Come è stato più intelligentemente osservato prima, se però alla fine di tutti questi siparietti ( alcuni come il ritorno del maritino innamorato e della vedova allegra superbamente sorretti da dialoghi perfetti, altri come la morte della pupazzola del mese, banali e insipidi ) la soluzione finale è quella proposta, tutto cade come un castello di carte.
Ora non so se Di Gregorio avesse intenzione di gettare del ridicolo volontario alle pretese “alte” di Dylan Dog nel suo indagare, o se semplicemente quella fosse la sola idea che ha partorito per concludere la storia, ma in entrambi i casi pecca e non di poco.
Nel primo perché porta un elemento drammatico ( che non mi prende per nulla, ma vi tornerò in seguito ) al centro dell’attenzione e lo svacca con la solita, francamente noiosa, predicata contro i lavori precari che tanto fa sinistra chic e che con la storia c’entra assolutamente niente, e lo fa soprattutto con eccessivi, esagerati, irrealistici espedienti narrativi che cozzano contro una sia pur minima logica di fondo.
Il ritorno dei defunti per adempiere al noioso tran-tran della Morte, è infatti a livello di macchietta,
costellato di scene inverosimili che raggiungono il ridicolo a pagina 52, quando il tipo schiatta, o ricrepa a dir meglio, giusto dopo aver parlottato con Bloch e Dylan e non immediatamente dopo aver ucciso, come invece accade a tutti gli altri ritornanti o quasi.
Se invece Di Gregorio ha chiuso la storia con l'intento di darci una Morte molto presa dal lato burocratico del suo lavoro, ha pienamente ragione Joe Montero, che qui essa assomiglia pericolosamente al direttore degli Inferni, con tutto il retro gusto che esso si porta dietro ( e che, a parte il suo esordio, ho sempre mal sopportato...).
L’apporto di Dylan in tutta la vicenda è assolutamente nullo, se non il pretesto iniziale, e sinceramente, pur mettendoci tutta la buona volontà cui sono dotata, non vi ho colto tutto sto enfatico ritorno alle vetuste atmosfere, sia per il problema pensierino-tema cui sopra, sia per il solito elemento che dovrebbe coinvolgere Dylan nella storia.
Ormai, e qui si analizza l’apporto della biondina di turno, ogni numero di Dylan è tappezzato da pupe che faranno una brutta fine e che il nostro, innamorato cotto, finirà con somatizzare con dolore e struggente malinconia. Peccato che la cosa si verifichi incessantemente praticamente in ogni numero, e che questo renda la cosa ripetitiva, anestetizzando l’interesse che ciò comporterebbe se, che ne so, la pupa durasse almeno qualche mese, 3 o 4 mica tanti per carità..
La spiegazio di Bloch a pagina 81, è deprimente e cozza contro un minimo di logica applicata alla scienza e perché no, pure alla curiosità galoppante. Se davvero dei morti tornassero in vita per uccidere, ma anche per prendersi una Coca Cola o guardare una partita di calcio, certo la comunità scientifica li studierebbe sin al DNA, altro che archiviare il tutto come un mero errore di medici che certifichino la morte con eccessiva superficialità !

Come riportato precedentemente, è un continuo trascinarsi di cose ormai senza anima, almeno per la sottoscritta, che al solo apparire di Dylan Dog, è colta da una sorta di fastidio viscerale.
Posso dire prima le battute, le situazioni, l’agire di Dylan Dog nella vicenda, senza che questo possa lasciarmi nulla di più che un ennesimo numero messo insieme agli altri.
L’incapacità di Dylan Dog di dire qualcosa, non dico di nuovo ma qualcosa in se, è più che preoccupante. E’ mera realtà mensile, che si trascina stancamente da anni ormai.
Questo numero non fa eccezione alcuna a questa regola, anzi vi si adegua senza remore.
Ho colto un velo di tristezza nel viso di Jenkis alla battuta di Bloch, come anticipo della pensione futura dell’ispettore, ed è stata la sola scena che mi abbia coinvolta.

La Strega.

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