Altair ha scritto:
:o
I casi sono 2. O ci si contenta di poco o non capisco più niente.
[...] effettivamente Dylan comincia a dare segni di risveglio, recuperando verve e alcune delle caratteristiche rimaste sopite negli ultimi anni. Però personalmente ho trovato molto più vicino al DD dei tempi d'oro quello di Bilotta sull'Almanacco che non questo di GdG.
Secondo (il terzo) me sti
amo - anche se non dovrei parlare in prima persona, perché non ho ancora letto l'albo - andando un po' oltre, non tanto nelle aspettative, quanto nella dipendenza dai fondamentalismi integralisti e di quello che non potrà più essere.
Quelli che portano a dire "Dylan non si scrive così"..."questo non è il vero Old Boy"..."l'anima del personaggio è stata travisata"
Al punto da privilegiare storie come quella di Bilotta
soltanto perché privilegia le cadenze del Nostro e rispetta i suoi canoni nell'esprimersi, andati persi da tempo.
Io nel dubbio preferire sempre un po' di integrazione: ci vuole il giusto mix, magari nello stesso albo o in due differenti/alternati.
Una storia più da nocciolo-duro dylaniato, e magari qualche altra più "a parte" come rivisatazione personale dell'autore, forse più contraddittoria o impegnata.
Altrimenti ogni fisima diventa intoccabile e tutti dovrebbero auto-riprodursi con lo stampino
.
Comunque vi saproò dire meglio quando la leggerò.
Non prima di una settimana perché sono incasinato di (serio) lavoro, in partenza, e per scrivere sull'inedito ho bisogno di calma&delirio quanta basta
.
ALOHA CERCASI SOSTITUTO