Cravenroad7

Letto e apprezzato (con le dovute eccezioni).
Direi dovute e "importanti" perché nonostante sia una storia di un buon livello ci sono alcuni aspetti che non posso lasciar passare a cuor leggero.
Diciamo che il macro-problema è che Di Gregorio sceglie la via della narrazione più semplice ed essenziale.
Ecco i 4 punti che non mi convincono:

[Seguono SPOILER]

1. Il soggetto: insomma, nulla di nuovo sotto il sole. La solita variazione sul tema della Morte. Fin troppo facile, quando dietro inspiegabili fenomeni c'è la Morte. E quando l'autore gioca facile, è inevitabile il latte alle ginocchia vedendo la risoluzione finale. Per carità, nulla di così di disastroso, anzi il final nel suo essere grottesco e old style è divertente.

2. Poteva essere una storia breve: ebbene sì, a parer mio funzionava meglio nelle 32 pagine di un Color Fest che nelle canoniche 98. Mi sembra una sceneggiatura troppo diluita e sfilacciata e conseguentemente poco concreta, dove la ripetitività delle uccisioni sta lì a testimoniarlo. Una volta capito il meccanismo di come avvengono gli omicidi, mi sembra superfluo mostrare sequenze del genere fini a sé stesse anche vicino alla conclusione della storia, se non per strizzare l'occhio al fan voglioso di splatter. Tutto ciò mi porta a pensare ad una pochezza di idee di fondo che si traduce in una narrazione lineare, senza guizzi e cambiamenti di rotta, ma soprattutto nel finale, come già detto, "facilone".

3. Poteva essere uno Speciale: sì, perché paradossalmente la struttura di una storia come questa si prestava molto al formato, se solo fossero approfonditi maggiormente le vite delle vittime e degli uccisori, in maniera tale da costruire uno schema tipico dei primi Speciali, microstorie legate da un filo comune, ovvero la Morte. In questo caso, il finale sarebbe stato più in linea con le vicende precedentemente raccontate e più centrato.

4. Di Gregorio scimmiotta Sclavi: potrebbe starmi anche bene, ma pur sempre di scimmiottamento si parla. Il Dylan di Di Gregorio non ha la sagacia, il sarcasmo e l'ironia di quello sclaviano. Ed è normale fare i paragoni leggendo una storia come La morte non basta, dove si vede chiaramente l'intento dell'autore di ricreare alcune atmosfere che hanno reso grande Sclavi. Però, onestamente, non mi sento di bocciarlo in toto, perché dopotutto Di Gregorio lo fa comportare decisamente meglio di altri autori. E il risultato nella caratterizzazione è ampiamente sufficiente.

[Fine SPOILER]

Nonostante i difetti qui elencati, ci sono anche i pregi, che mi spingono a consigliarvi caldamente l'acquisto dell'albo:
1. E' una lettura scorrevole, leggera e divertente condita da alcune scene splatter che mi hanno emozionato.
2. Un' ottima la gestione di tutti i comprimari: Bloch, il mitico Jenkins ed un sorprendente Groucho. Anche la stessa Morte l'ho trovata decisamente in forma.
3. I disegni: qui abbiamo due mostri di bravura. In questi ragazzi, ci vedo un mix tra i migliori disegnatori italiani; Venturi, Roi, Castellini. Madonna santa che lavoro eccelso che hanno fatto. Sono ovviamente dei seri candidati alla vittoria del Galeone 2014. Applausi a scena aperta.

Voto accettabile.

Lo spoiler di Twin Peaks è un'onta che l'umanità non supererà mai.

The Imp mi edita i messaggi. The Imp è Kasta!

Edit by imp: Non andare più OT o sei fuori dal movimento. 1! 1!

Come fatto notare da altri, è una variazione sul tema di cose già viste e Di Gregorio usa una formula da lui utilizzata spesso nella costruzione delle storie, con una costruzione a scenette anche ripetitive.

Eppure, questa volta il tutto funziona alla perfezione, anche grazie allo splendido lavoro dei fratelli Cestaro e all'ottimo livello di ironia profuso nei dialoghi.
Proprio la qualità dei dialoghi e l'ironia mi hanno fatto pensare che la revisione in questo caso sia stata effettuata da Sclavi, e chissà se ci ho preso o se pensandolo sto togliendo meriti a Di Gregorio.

Comunque, per me, insieme a "La Bomba" è la miglior storia della Fase 1 finora.

Non ci avevo mai fatto caso.
E' vero, lo "uh?" mi tradisce.

Quasi niente da aggiungere ai giudizi gia' espressi ,
Che la maggioranza degli utenti di questo forum giudichino la storia similmente , porta il giudizio ad essere piuttosto oggettivo e dylaniato...
Cioe' il ritorno di un po' di scene splatter e' apprezzato da tutti ,
E' vero anche a me e' sembrato di leggere una storia di venti anni fa , in senso positivo ,
Il tema e' abusato ,ma ha funzionato.
Pensavo poi ,il fatto di aver avuto Bloch vicino spesso in questa storia ha evitato i soliti pensieri gualdoniani che dylan si faceva da soloultimamente.
Di Gregorio poi e' bravo a costruire quelle ministorie un po' alla sclavi , magari meno malinconiche , ma funzionano , penso anche alle sue storie precedenti.

L'atmosfera di cimitero , pioggia , malinconia e' ben presentata dai disegni dei Cestaro , che e' vero a tratti ricordano venturi,castellini , ma che comunque hanno un loro stile e personalita' , cioe' mi spiego meglio , sono dei disegni grandiosi , speriamo entrino nello staff di dylan.
Forse un piccolo appunto , disegnano gli occhi di dylan sempre un po' impauriti , dylan e' piu' tenebroso con lo sguardo.

STORIA 8
DISEGNI 9

Ah una cosa sulla copertina , a me piace un casino...
Mi piace questa alternanza tra copertine pop iconografiche e copertine classiche , vedi la prossima

Ciao ragazzi,
Volevo ringraziare di cuore tutti quelli che hanno apprezzato il nostro lavoro, la nostra voglia di dare a Dylan una certa identità grafica e il tentativo di riproporre col nostro segno determinate atmosfere.
Era quello che volevamo e mi fa molto piacere che questo si senta.
Per chi l'ha chiesto, siamo al lavoro su di un'altra storia di Dylan, ma direi che una convivenza col Ranger più famoso d'italia può essere possibile.
Stay tuned

Grazie ancora!

Votato ottimo:

bellissima cover
fantastici disegni
buona sceneggiatura

L'inizio così scioccante mi ha fatto pensare al consiglio per scrittori contenuto, mi pare, in Watchmen: inizia con la cosa più triste che ti viene in mente, a quel punto il pubblico sarà tuo e il resto è in discesa. Beh la strategia ha funzionato alla grande!

Niente di che.

La storia - in pratica un episodio di Ai Confini Della Realtà virato al nero - è superiore alla media digregoriana, ma non va oltre la sufficienza risicata.

S
P
O
I
L
E
R

Fondamentalmente, abbiamo molti elementi tipicamente digregoriani:

- Soggetto esilissimo, insufficiente a coprire 94 pagine. Perciò come riempitivo si infilano episodi su episodi coinvolgenti vari personaggi secondari (anche se in questo caso conta solo l'episodio in sè, non la caratterizzazione dei personaggi).
La cosa in parte funziona, ma alla lunga diventa ripetitiva.

- Dylan è di fatto solo uno spettatore. Si vede poco e combina ancora meno. Passa la maggior parte del tempo a ciondolare e rimuginare.

- La Morte è usata come Deus Ex Machina. La sua presenza "soprannaturale" serve a spiegare tutto - con una soluzione puramente di comodo.

Questa storia nel complesso è più accettabile di molte altre 'digregoriate', soprattutto perchè oggettivamente ha più atmosfera. Ma non parlerei di splatter: sono i disegni "foschi" a dare l'impressione che ci sia più sangue di quanto effettivamente non appaia.

L'uso della Morte per "spiegare" il soprannaturale sta diventando un tormentone da parte di GdG, come avveniva con Ruju e la sua "osteomorfosi". Almeno con Ruju si rideva (più o meno volontariamente), qui si sbuffa dall'insofferenza.

Infine, un'osservazione puramente personale: ho la netta impressione che GdG veda il "personaggio Dylan Dog" come un ingombro.
Insomma, lo usa perchè deve (è il titolare di testata! impossibile non usarlo!), ma se dipendesse da lui ne farebbe volentieri a meno. E forse anche i suoi soggetti, per quanto esili, funzionerebbero meglio in un contesto non-dylaniano (vd. Le Storie).
Resta il fatto che il suo Dylan è il meno attivo di sempre. Si vede poco e agisce pochissimo (rimuginare, ciondolare e correre un po' qua e un po' là non è "azione"). E questa non è una cosa buona.

Se si vuole che Dylan sorga a nuova vita, togliergli spazio non è la soluzione migliore.

Anzi, non è una soluzione affatto!

che dire...ottima storia!i disegni dei fratelli Cestaro spettacolari (la faccia di Jenkins vale tutto il prezzo del fumetto)copertina da album POP già da culto.......

per me la migliore della fase 1!

storia 8
disegni 9 (faccia di Jenkins 11, fuori concorso....vince!)

by Andrea

Votato ottimo, anche se per me è superlativo assoluto.
Una storia horror in tutto e per tutto, come si non si vedevano da un po'.
Per il meglio della fase 1 insieme a "I sonnambuli" e a "La bomba".

Da antologia

Piaciuta moltissimo anche a me, ma non l'ho trovata soltanto "horror", sa mescolarsi con il dramma e la commedia, lavoro non facile.
Voto positivo.

Dai strega, dicci perché non ti è piaciuto.
Tanto lo sappiamo che scalpiti per scriverci!

un cappio? ti è piaciuta "da morire"?

SPOILER

Quello che mi è più saltato agli occhi è stata la forte distanza tra i disegni e lo stampo naif della trama: più i Cestaro spingevano sul dettaglio, sulle ombre, sull'espressioni, più la trama finiva nella direzione più semplice ed "innocua" possibile, e forse è proprio questo il suo punto di forza. Poiché quante volte la Morte si è divertita nell'insolito ruolo di voyeur?!
Gradito e non fine a sé stesso lo splatter, che ritorna dopo un bel po’ di tempo.
Il lavoro dei Cestaro è stato veramente un tocca sana, ci sono delle tavole davvero bellissime, come quella a pagina 10 (ultima vignetta), piuttosto che il Bloch a pagina 82 (3^ vignetta). Il Jenkins che ci rimane male all'ennesima battuta di Bloch non me lo aspettavo!
Copertina molto bella e con attinenza con il contenuto, anche se in modo non palese.

Intanto lo Stano degli inediti ha cambiato viso a Dylan, mentre quelle delle altre pubblicazioni presenta quello solito dell'autore. Confermate questa mia impressione?