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# 331 - La morte non basta
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Accettabile (6) 23%  23%  [ 26 ]
Buono (7-8) 53%  53%  [ 59 ]
Ottimo (9-10) 21%  21%  [ 23 ]
Voti totali : 111
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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven mar 28, 2014 6:22 pm 
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Iscritto il: mer giu 27, 2012 1:35 pm
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Aspetto il "GIUDIZIO DEL CORVO", (ovvero che lo legga Craven :D ) e poi valuto l'acquisto: sul Cadavere digregoriano di due mesi fa avevamo pareri simili, vediamo un pò...

.. Andale companero! :)

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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven mar 28, 2014 6:46 pm 
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Iscritto il: lun gen 11, 2010 11:19 pm
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La mia opinione è che sia una buona storia con disegni fantastici.

Il taglio che stava prendendo la storia, con una trama un po' esile e forse un po' monotona, stava rischiando di portarla
su livelli infimi, ma devo dire che un buon finale, quanto mai azzeccato, e anche un po' grottesco,
la rende una storia piacevole e sensata.

Bene Groucho, bene Dylan, bene Bloch e gran protagonista la Morte, anche lei star (e non guest) di Dylan Dog.
Anche Jenkins molto ben caratterizato (e disegnato).

Ad essere sincero, forse, con i disegni di altri forse sarei stato più severo, ma devo fare una grande elogio ai Cestaro Bros, tra l'altro all'esordio assoluto credo su Dylan Dog (forse solo una copertina sul CF, tra l'altro molto bella).

2,90 ben spesi.

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Chi sa, fa, chi non sa, insegna, chi non sa insegnare, critica. E chi non sa neppure criticare, scrive recensioni sui forum.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven mar 28, 2014 7:03 pm 
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Iscritto il: mer feb 29, 2012 5:36 pm
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LebbraDelSabatoSera ha scritto:
Aspetto il "GIUDIZIO DEL CORVO", (ovvero che lo legga Craven :D ) e poi valuto l'acquisto: sul Cadavere digregoriano di due mesi fa avevamo pareri simili, vediamo un pò...

.. Andale companero! :)



Belin!
Che responsabilitá! :-)

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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven mar 28, 2014 7:16 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
Messaggi: 6993
Località: Inverary 2.0
Quindi Di Gregorio si presenterebbe come migliore autore del primo quadrimestre 2014, senza corrompere il corpo docente?
Buona a dirsi, ma a sapersi... :dito:

Io questa storia non la leggerò prima di una settimana, e se la commenterò se ne parla dopo il 12.
Però sono molto colpito dai vostri voti (unanimemente) positivi e dal fatto che GDG non sia cascato nel rischio-banalità alla prese con la Morte (sua?)
E devo aggiungere a suo favore che sia il ".... bel cadavere" che la sua storia spara&fuggi sul Maxi mi erano piaciute più di ogni altra cosa uscita sinora questa'anno*.
Ekkapirai... :roll:


ALOHA SON FINITI I TEMPI CUPI
(ululate pure...)


*Ci metterei pure la mummia inca di Bilotta che con dei dialoghi stile-era-Gualdoniana varrebbe tre volte meno.

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven mar 28, 2014 7:20 pm 
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Iscritto il: sab dic 28, 2013 7:16 pm
Messaggi: 2544
Località: Noland
Votato accettabile. Soggetto 6, sceneggiatura 5,5, disegni 7. Fino alle ultime pagine una buona storia, appassionante, ma l'espediente scelto nel finale per spiegare ciò che è avvenuto l'ho trovato sinceramente ridicolo.


Ultima modifica di Aleksandr il ven mag 02, 2014 9:59 pm, modificato 3 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven mar 28, 2014 7:37 pm 
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Iscritto il: gio feb 27, 2014 1:48 pm
Messaggi: 10
Storia così e cosà, innalzata da splendidi disegni. Che voi sappiate i fratelli Cestaro lavoreranno ancora su Dylan Dog? Davvero lo spero.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven mar 28, 2014 10:46 pm 
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Iscritto il: ven set 14, 2012 3:36 pm
Messaggi: 78
Un buon albo (e infatti ho votato buono) pur partendo da un'idea tutt'altro che originale.
Spoiler vari.
.............................................
Più o meno da un quarto/metà albo è tutto già chiaro al lettore, vuoi per il titolo dell'albo "spoileroso", vuoi perché le parole dell'assassino al negozio di scarpe chissà. E già iniziavo a temere il peggio. In effetti la vicenda è piuttosto banale, non si tratta che della Morte che "non basta", per l'appunto. Al che va ad aggiungersi che la bella di turno viene presa sotto ed ammazzata senza perdere manco una goccia di sangue e addio splatter, ho pensato io. Seh.
Però accidenti, è raccontata proprio bene! E Groucho mi ha fatto ridere pure un paio di volte! "Gloria è venuta qui questa sera si o no?" "Se è una frase a doppio senso capo, sappi che non è degna di te". E lo splatter c'è! Szock, non dico altro. E la conclusione alla fine, per quanto telefonata, non è così banale come temessi all'inizio. L'idea degli "stagisti" è divertente e, soprattutto, in linea coi tempi, cosa piuttosto sorprendente per il Dylan Dog degli ultimi anni. E nella morale finale Dylan non passa per il solito rompicazzo bacchettone che ho avuto la sventura di leggere in alcuni albi recenti.
I disegni sono ottimi, ma mi lamento raramente di questi ultimi, dato che il "parco disegnatori" di dyd raramente mi delude.

Una postilla: secondo me, per parlare in italiano al plurale di curriculum sarebbe più corretto mantenere "curriculum" non "curricula", dato che è una parola proveniente da un'altra lingua e in genere le parole straniere rimangono invariate (Accademia della crusca docet). :D


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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: ven mar 28, 2014 11:16 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
Messaggi: 12588
Località: Verona
LebbraDelSabatoSera ha scritto:
Aspetto il "GIUDIZIO DEL CORVO", (ovvero che lo legga Craven :D )


Ma craven non vuol dire corvo! :o

http://www.wordreference.com/enit/craven

:D

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: sab mar 29, 2014 12:19 am 
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Iscritto il: mer ott 30, 2013 9:02 pm
Messaggi: 4173
Località: Macondo
Albo nel complesso niente male. Ho apprezzato particolarmente alcuni dialoghi, segno di una grande cura (penso sia di Di Gregorio che del supervisore di turno, la cui identità non mi interessa :) ) e di una visione generica della storia.
Devo dire che le aspettative che avevo dopo aver letto l'Horror Post sono state completamente ribaltate, e ne sono contento. Mi aspettavo una sfilza di filastrocche funebri e la Morte che agisce in prima persona svolazzando qua e là. Dylan finalmente protagonista indiscusso, Jenkins sulla rampa di lancio (e al traffico :D ) e il pub che aveva tratto in inganno anche me.
Disegni ottimi, complimenti ai Cestaro Bros.

Un bell'8 se lo porta a casa.

Note a margine: bello il lettering di Corda! Albo letto sdraiato sul prato nel caldo fine marzo milanese. Che abbia influito sul gradimento? :D

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Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: sab mar 29, 2014 12:33 am 
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Iscritto il: mer giu 27, 2012 1:35 pm
Messaggi: 2258
rimatt ha scritto:
LebbraDelSabatoSera ha scritto:
Aspetto il "GIUDIZIO DEL CORVO", (ovvero che lo legga Craven :D )


Ma craven non vuol dire corvo! :o

http://www.wordreference.com/enit/craven

:D


oooop... era "Raven"!
O meglio: C****,RAVEN! :D

E vabbè, si vede che nella lista di tutte le lingue del mondo, l'inglese è la mia seconda lingua.... partendo dal basso. :)

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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: sab mar 29, 2014 12:36 pm 
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Uhmmm bah mi aspettavo voti e commenti diversi... a me non è piaciuto, la storia è... zero/sottozero... mi aspettavo tanto dal finale ma finale non c'è.... mi sono piaciute le ultime due pagine, molto vere ma completamente scollegate dal racconto delle altre 90 pagine... bah per me niente di niente a parte una buona scorrevolezza dell'albo e degli strepitosi disegni dei fratelli che sapevo già erano robba buona... la mia domanda è la solita ma secondo voi del forum (ovvio che a questo il rrobbe non può proprio rispondere) in Bonelli e in primis a Marcheselli, Masiero e Recchioni gli sceneggiatori sono considerati alla stessa stregua? Cioè i vari De Nardo-Di Gregorio-Marzano-Mignacco sono considerati al pari di Bilotta-Cavaletto-Ambrosini-Medda-Barbato?!? Perchè per me c'è un abisso invalicabile... e ci vorrebbe proprio poco a migliorare la media di intensità e qualità delle storie... capisco che ci vogliono tante storie per sopperire alle milemila pagine da pubblicare ma a questo punto e visto che i nomi sul tamburino non spostano di un albo le copie vendute spostiamo i peggiori sui maxi e almanacco e puntiamo sui bravi per le storie regolari... cosi i casuals compreranno cmq tutto e quelli più attenti alla qualità e agli scrittori possono dedicarsi ai soli albi che desiderano senza essere costretti a comprare almanacco con 200 pagine che sfogliano appena e sorbirsi storie sul maxi scritte da autori che piacciono di meno... fermo restando che i gusti son gusti, ci vogliono ogni tanto anche storie più semplici e leggere, e che ogni tanto il primo gruppo ti scrive un capolavoro e il secondo una ciofeca...


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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: sab mar 29, 2014 12:58 pm 
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Credo che molto possa fare il curatore, a riguardo di qualità delle storie... chiedere ad uno sceneggiatore di modificare alcuni passaggi a livello di soggetto, suggerire alcuni espedienti per la sceneggiatura... penso che Digre, Mignacco, ecc, possano fornire delle buone/ottime prove se "frustati" come si deve :D . Rrobe immagino abbia grande rispetto dei suoi collaboratori, ma comunque punti a tirar fuori un Dylan Dog il più possibile vicino all'eccellenza che un personaggio simile richiede.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: sab mar 29, 2014 1:00 pm 
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Iscritto il: lun ago 05, 2013 2:24 pm
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gojohnny ha scritto:
la mia domanda è la solita ma secondo voi del forum (ovvio che a questo il rrobbe non può proprio rispondere) in Bonelli e in primis a Marcheselli, Masiero e Recchioni gli sceneggiatori sono considerati alla stessa stregua? Cioè i vari De Nardo-Di Gregorio-Marzano-Mignacco sono considerati al pari di Bilotta-Cavaletto-Ambrosini-Medda-Barbato?!? Perchè per me c'è un abisso invalicabile... e ci vorrebbe proprio poco a migliorare la media di intensità e qualità delle storie... capisco che ci vogliono tante storie per sopperire alle milemila pagine da pubblicare ma a questo punto e visto che i nomi sul tamburino non spostano di un albo le copie vendute spostiamo i peggiori sui maxi e almanacco e puntiamo sui bravi per le storie regolari... cosi i casuals compreranno cmq tutto e quelli più attenti alla qualità e agli scrittori possono dedicarsi ai soli albi che desiderano senza essere costretti a comprare almanacco con 200 pagine che sfogliano appena e sorbirsi storie sul maxi scritte da autori che piacciono di meno... fermo restando che i gusti son gusti, ci vogliono ogni tanto anche storie più semplici e leggere, e che ogni tanto il primo gruppo ti scrive un capolavoro e il secondo una ciofeca...

A me pare che l'intenzione sia quella di migliorare la qualità complessiva di tutte le testate. Recchioni dice (parole sue, sentite dal vivo) che non vuole necessariamente che tutti comprino tutte le pubblicazioni targate DYD ma che ci siano motivi validi per comprare ognuna di esse. Poi no, sono convintissimo che in redazione sappiano chi siano i più bravi, che certe storie non sono all'altezza della serie regolare ecc. Ma penso che se negli anni passati il convento passava cose scarse, la redazione era costretta ad approvarle, non avendo alternative (per questioni di tempo e numero di pubblicazioni da far arrivare in edicola). In ogni caso da settembre in poi se vedremo delle storie di Marzano, Di Gregorio o Mignacco pubblicate mi aspetto che siano buone storie: sono sicuro che il RRobe saprà spronare gli autori a tirar fuori il meglio che possono e che non manderà alle stampe roba di cui non è convinto. E comunque ben venga Di Gregorio se scrive storie come questa.

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Giuda ballerino! L'inglese NON È' l'ITALIANO! - cit.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: sab mar 29, 2014 1:15 pm 
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Iscritto il: mer feb 29, 2012 8:36 pm
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SPOILER

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SPOILER!





Benissimo.
Oserei quasi dire che, per quanto mi riguarda, siamo di fronte al meglio di questa fase interlocutoria [contando, però, che non ho ancora letto Il principe d'inverno, e difficilmente lo farò].
Ho sempre intravisto delle qualità interessanti in Di Gregorio, e adesso, a maggior ragione, credo che, se disciplinato e insieme lasciato il più libero possibile, possa addirittura porsi come leader degli autori "non allineati" - termine mutuato dalla geopolitica per indicare, in questa sede, quegli autori che non appartengono alla ristretta cerchia di chi possiede le redini della rinascita della testata: Recchioni-Barbato-Medda, per intenderci, con Sclavi a tessere le fila nell'ombra.
Anche perché non credo che Ambrosini e soprattutto Chiaverotti saranno molto presenti [se ci saranno].
... e lascia un bel cadavere mi aveva leggermente interdetto, la storia del Maxi mi aveva divertito, questa mi ha pienamente soddisfatto.
Un climax ascendente che spero continui a pieno regime.

Se non ricordo male, in fase di anteprima, criticai sia titolo che copertina.
Sulla copertina ribadisco la prima impressione, a lettura consumata: mero effetto speciale che veicola solo debolmente il messaggio di fondo [duplice, come vedremo], tirandolo per i capelli verso la facile presa del senso estetico del lettore [che si spera essere legato a certe espressioni di pop art, immagino].
Il titolo, invece, mi suona ora come uno dei più densi degli ultimi tempi, soprattutto se declinato in forma di interrogativo: Perché la morte non basta?
Continuo a rilevare, inoltre, che l'Horror Club non funziona, e credo anche di aver capito perché.
Innanzitutto, purtroppo, ho rilevato un clamoroso spoiler nella misura in cui viene segnalato l'utilizzo ironico e grottesco della Morte, scivolone maldestro che mi ha fatto subito intendere [a me che non sono esattamente un fulmine di guerra, in quanto a intuizioni narrative] verso dove si sarebbe incanalata la storia, o almeno gran parte di essa. Si poteva evitare.
E poi, soprattutto, credo che Recchioni sia più abile ad "allontanare" l'interlocutore, piuttosto che attirarlo a sé, proprio come tratto caratteriale.
È chiaro che, in una rubrica che si pone come ovvia captatio benevolentiae, un temperamento come quello recchioniano risulti forzatissimo. Ma non è una critica eh, anzi, è sicuramente interessante che le disposizioni caratteriali di un autore si riflettano su quello che scrive, però ecco, lascerei il Club a qualcun altro.
O meglio ancora, adorerei leggerlo nel caso in cui Recchioni stroncasse e/o sconsigliasse l'albo in questione. Sarebbe divertentissimo.

Detto ciò, passiamo ai contenuti: l'interrogativo, dicevo.
L'albo vince proprio grazie a una struttura peculiare, quasi a matrioska, nel tentativo di rispondere all'interrogativo di cui sopra in due modi, di fronte a un casus belli bizzarro che si presenta come quadruplice:
1) qualcuno muore
2) quel qualcuno risorge
3) quel qualcuno uccide
4) sempre lui muore di nuovo.

Per il primo punto, purtroppo, non esistono possibili modalità di risposta, se non fataliste o biologiche. La narrazione, ovviamente, se ne occupa solo in minima parte, assumendolo come dato necessario e inevitabile [come rimarcato più volte da diversi personaggi].

Accantonando momentaneamente il secondo punto, che risorgerà [eh..] a testa alta dopo, il terzo punto rappresenta il grosso della trama principale [quella già anticipata dal Club], e la risposta è questa: i ritornanti uccidono perché si sono offerti come tirocinanti della Falciatrice.
Ergo, la morte non basta, in questo caso, perché ha davvero troppo lavoro da fare. In attesa che i vivi trapassino in attesa di occupazione, meglio sfruttare chi si è già portato avanti con la decomposizione.
Su questa soluzione, quoto a grandi linee quanto già espresso dai commenti precedenti: divertente, simpatica, attuale e al passo coi tempi, ma poco originale nella misura in cui si presenta come una variazione sul tema "utilizzo alternativo e possibilmente bislacco della Morte".
Mi ha ricordato molto una storia che, se non erro, si chiamava Chiamata dall'inferno, tanto per fare un esempio.

Ma la storia non finisce qua, in teoria e in pratica.
Restano altri due punti, accomunati da un'unica risposta, quanto mai amara, e questa sì, degna di riflessione.
Perché qualcuno ogni tanto ritorna, e perché poi se ne va di nuovo?
È il cruccio di Dylan, e della sua Gloria.
Un tarlo insopportabile che il nostro scioglierà proprio nell'ultima pagina: persino la morte è transitoria.
La morte non basta, perché anche lei è destinata a essere travolta dal tempo, nuova figura nefasta che emerge con prepotenza da queste pagine.
La morte è sconfitta in prima battuta dal ricordo ancora vivo e tangibile del defunto [ecco il punto 2], e poi dal suo rinnovato oblio, o attenuazione dettata dal tempo [punto 4].
Alla fine, non rimane davvero altro che una foto.

Una narrazione intrecciata, condotta su un doppio binario parallelo, vivificata da una doppia anima, ironica e drammatica.
Funziona tutto, intrattiene e colpisce.

Di Gregorio ce lo racconta con vivacità e anche una certa fantasia.
La reiterazione "differenziata" su tema comune [per intenderci, le varie scene di omicidio dei ritornati], mi hanno addirittura ricordato la freschezza con cui Chiaverotti infieriva con le sue fissazioni sul tema centrale dei suoi albi [caratteristica poi esplosa, in positivo e negativo, su Brendon].
Forse sono io che mi accontento di poco, ma preferisco attribuire tutti i meriti all'autore, anche a costo di paragoni scomodi.
È anche vero che una sceneggiatura così fatta rischiava di risultare alla lunga ripetitiva, ma, per fortuna, sulle 98 pagine il rischio si è parzialmente dissolto da sé, aiutato anche, c'è da dirlo, da un ottimo comparto grafico.
Comprimari misurati e dosati con giustezza, senza strafare.
A proposito di questo, e della già famosa scena di Bloch e Jenkins, personalmente l'ho trovata doppiamente indicativa, dal momento che all'ispettore vengono messe in bocca delle parole volutamente [immagino] profetiche sulla natura del messaggio dell'albo: che tu sparisca dal mio ricordo.
Fra l'altro, nota a margine, a me pare che Jenkins reagisca con una lacrima, calante dall'occhio destro.. O è solo un vezzo grafico?
In ogni caso, un segmento davvero molto forte.

Tornando sui disegni, poco da dire, un lavoro che rasenta l'eccellenza.
Se proprio mi toccasse con dolore muovere una critica ai Cestaros, la individuerei in ciò che per molti di voi è un valore aggiunto [anche per Recchioni, mai così invadente in fase di prefazione :mrgreen: ]: spesso e volentieri, tendono a ricordare qualcun altro, soprattutto [e qui concordo] Venturi.
Non oserei mai, dal basso della mia ignoranza grafica, dare un consiglio a simili talenti, ma mi è proprio venuto in mente che potrebbero lavorare su una maggiore personalizzazione del tratto.
Ah, e il volto di Dylan a tratti è a dir poco orrendo [seconda vignetta di pagina 6, incredibile], ma ormai posso anche cessare di sottolinearlo, visto che ultimamente non lo azzecca praticamente nessuno!
Sottigliezze, comunque.. In generale, tanto di cappello.



VOTO: 8


Ultima modifica di Nikolaj Stavrogin il sab mar 29, 2014 1:42 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 331 - La morte non basta
MessaggioInviato: sab mar 29, 2014 1:34 pm 
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Iscritto il: mer feb 29, 2012 5:36 pm
Messaggi: 1992
Nikolaj metti le scritte spoiler giuda ballerino!!!!

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