Cravenroad7

immagino non sia proprio in condizioni da edicola...

abbastanza, visto che non è nemmeno un pochino scollato

Cmq, non mi è piaciuto tanto. A me piacciono di più le storie Horror (Il mistero del tamigi, il buio etc..). Non dico che è una brutta storia, ma non l'ho apprezzata. Molto belli i disegni, Ambrosini è veramente sceso come disegni (vedere una nuova vita)


Votato 5

Mi ritrovo totalmente nei commenti di Dogares e del Lord Blendings. Qualcuno ha definito il Lungo Addio "smielato": non c'è aggettivo più sbagliato per descrivere quest'albo. Il frutto del nobile lavoro delle api associatelo pure al tearjerker 81. Non a questo capolavoro.

Questo è uno degli albi più spaventosi e neri della serie, altroché smielato.
Perché parla di un mostro vero che ci farà fuori tutti: il tempo.

Parole sante, per mille trichechi asmatici!!!

Quando l'avevo letto la prima volta mi aveva commosso profondamente, per anni ci tornavo spesso con la mente, come e alla pari di poche altre opere generali (letterarie, musicali, cinematografiche). Ci vedevo anche similitudini con un vissuto che allora avevo più vicino.
Ora, sarà forse il tempo trascorso che m'ha inaridito, ma lo trovo un po' troppo zuccheroso, pur reputandolo buono per quanto v'è di onirico, per alcune bellissime battute di Sclavi (prendete i dialoghi tra i giovani Dylan e Marina, quanto sono lontani dalla banalità di tanti analoghi simili televisivi e cinematografici), per il senso di transitorietà che comunica, per i disegni.

E' una delle storie più belle in assoluto, quelle per cui vale la pena leggere dyd... è un microuniverso: c' è una cliente, un viaggio, musica, un amore, un mostro, battute, il galeone... penso che di più un fumetto non possa dare. Rileggerla a colori poi è il massimo. Ed ogni volta che la leggo non si può non versare una lacrima, su quel " ti amo " non detto, a quell' amor che ritorna, ma...oramai è troppo tardi...

Non ho potuto fare altro che votare ottimo. È, assieme a "Finché morte non ci separi", l'albo migliore che abbia mai letto. I flashback sono qualcosa di stupendo.

Ok, ora non sarebbe il caso di provare qualche vero albo di Dylan?

Infatti ne ho letti pochi ne sto recuperando piano piano.

C'è chi dice che questo non è un albo da Dylan Dog, in quanto troppo smielato.
Eppure qui Dylan Dog affronta il mostro più terribile di tutti: il tempo che passa.
Scrittura splendida, clima surreale perfetto... Uno degli albi più drammatici della serie.

8,5

Io facevo solo ironia, lo considero davvero uno dei capolavori della serie. Penso solo che, come il decennale, non si reggerebbe se non ci fossero state le altre storie ma naturalmente per un albo così è inevitabile e va apprezzato per com'è.

riletto ieri notte,sempre un must della serie"ma quanto tempo ci separa dalla prossima estate?"
Poche frasi sono malinconiche come questa...
Max Pezzali ha dedicato pure una canzone a questa storia,o meglio si è ispirato alla storia per comporla
Una delle sue più belle,fra l'altro

Storia che amo. Ricordo che pensavo che non mi piacesse Però... uno degli albi più spaventosi e tristi della serie. Mi sono venute le lacrime agli occhi...

Ignoravo questo fatto, di che canzone si tratta?