[quasi OT, di thread simili ce ne sono a bizzeffe...]
Non credo sia (sol)tanto un discorso promozionale, da Prada al robivecchi del giovedì.
Certo, le politiche editoriali hanno influenzato parecchio nell'accomodare
Dylan in un lettuccio ovattato di comodi cliché da rispettare per accontantare i suoi nostalgici fan... consapevoli di quello zoccolo granitico d'esborsatori seriali che ti permette di pubblicare anche l"impubblicabile"... tanto...
Il problema è quei cliché sono suppurati nella peggiore cancrena retorica, creando barricate di paletti e ricattini pudicosi, entro cui è - o era, ormai? - diventato davvero difficile scrivere una storia decente per l'Old Boy senza prima bagnarla nel (ri)stagno di questi tormentoni presunti
fan-friendly .
Hanno congelato Dylan in pasto ai suoi luoghi comuni per costruirci storie sempre più banali, annacquate, rassicuranti, fasulle, semoneggianti, infantili e patetiche.
E sono stati questi luoghi comuni a tenerlo in vita - zombesca&comatosa - piuttosto che la qualità delle storie
.
...cose che non avvengono per testate come
Dampyr che godono di minori aspettative referenziali, e non sono tenute a rispettare il "canone" di sé, qualsiasi cosa esso sia.
In più aggiungete che
non è stato orfano di padre come per quasi un ventennio il nostro Dylan...
E metteteci pure che imbastire una storia per Dylan è dannatamente difficile, visti certi precedenti...: non c'è da meravigliarsi se su altri lidi gli stessi sceneggiatori sfornano capolavori, o quasi
ALOHA ANCORA DUE GIORNI IN SCIOPERO