Cravenroad7

Ammesso che non vadano applicate letture esoteriche (ultimo episodio: il cadavere magro dai capelli lunghi legato alla branda nel capanno: Rust? Cosa abbiamo visto dopo? Tutto Carcosa é un sogno?) Non ho grande voglia di addentrarmi troppo.

Per me, se si vuole cercare l'importanza e la bellezza della serie nella vicenda poliziesca si fa un errore madornale (parlo in generale, non per quello che ha detto Lebbra). La grandezza è in tutto il resto. Nell'umanità estrema dei due protagonisti che sembrano macchiette ma che non lo sono affatto. Entrambi sono caratterizzati e sfaccettati benissimo. "once you see darkness, darkness ecc. ecc." è riferito a loro due, infatti, entrambi abbracciano lati diversi della natura umana, cupi e oscuri. Rust (ruggine, non a caso) sembra essere quello più freddo e impassibile, salvo poi finire a far ruotare tutta la sua vita intorno allo smascheramento di una vicenda di pedofilia insabbiata (anche a causa della perdita precoce della figlia. Tema che ritorno in questo finale, dove nel suo discorso, Cohle sembra aver espiato e aver finalmente compreso.) Marty Hart (assonanza con cuore, sempre non a caso, secondo me e secondo un articolo che ho letto ) Una vita improntata sulla famiglia, salvo poi tradire sistematicamente la moglie. Anche lui nel finale ha la sua espiazione. Insomma, il punto è che queste sono le cose belle della serie, non la storia poliziesca. Quello è uno sfondo, un filler, diciamo. Il finale è lineare, coerente con la storia. Chi sia lo yellow king lo dicono alla fine della settima. Da lì in poi, continua a essere un mero pretesto quindi molto semplice se vogliamo. Non ci sono twist, colpi di scena, ecc. ecc. proprio perché è un filler. Il finale serve a raccontare il compimento del viaggio dei due protagonisti. Questo è quello che ho visto io, però.