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# 330 - La magnifica creatura
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 Oggetto del messaggio: Re: # 330 - La magnifica creatura
MessaggioInviato: ven mar 07, 2014 6:26 pm 
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Iscritto il: lun ago 04, 2008 10:09 am
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Io voto per il post del mese la recensione eno-gastronomica di Bertuccia. Perfetta! :mrgreen:

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Nobody talks about the pile (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: # 330 - La magnifica creatura
MessaggioInviato: ven mar 07, 2014 6:56 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Comunque quest'albo non mi è sembrato affatto indecente: lo definirei anzi potabile, nel suo essere complessivamente innocuo e nell'alternare momenti poco riusciti ad altri che invece una propria efficacia ce l'hanno. Sono in linea con Tommaso, più o meno: niente di che, ma qualcosa lascia. Nizzoli sottotono, ma ciò non vuol dire che il suo non sia un bel lavoro.

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: # 330 - La magnifica creatura
MessaggioInviato: ven mar 07, 2014 7:02 pm 
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nizzoli meno personale su dd, questo è vero.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 330 - La magnifica creatura
MessaggioInviato: sab mar 08, 2014 5:44 pm 
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Iscritto il: ven giu 27, 2003 10:00 pm
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skeletor ha scritto:
Goblin ha scritto:
A me questa storia ha ricordato un po' la piccola fiammiferaia , non so perche'

la voglia inconscia di dar fuoco all'albo.


:lol: no guarda , prima di bruciare questo albo ci sarebbero prima molte rujate e faraciTe prima


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 Oggetto del messaggio: Re: # 330 - La magnifica creatura
MessaggioInviato: dom mar 09, 2014 4:33 am 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Sono appena tornato a casa dal freddo, e visto che mi ritrovo ne approfitto per spedire il post già da tempo congelato ma a cui mancavano colori e faccine :) .
La mia faccina intanto non è smunta per niente dalla delusione, visto che la birra mi riscalda le gote senza pudore: tanto mi aspettavo, e tanto ho trovato… cioè dei disegni molto belli ed una storia che lascia bellamente a desiderare.
In questo senso sono del partito di Cyber, di Bertuccia – con cui ho avuto parecchio da ridire il mese scorso sui dialoghi di GDG :wink: – e di Dogares.

Pur trattandosi di Neve questa storia fa acqua (liscia) da molte le parti, e per arrivare alla sufficienza non gli basterebbe neanche una raccomandazione dalla P4… anche per rispetto ed onestà verso le bordate che non sono state risparmiate a Mignacco e Di Gregorio per i due precedenti albi.

Almeno ha un valore esemplare per i posteri: è il genere di storia che non voglio più rivedere da qui all’eternità nelle prossime gestioni… e vale anche per i nipotini dei miei nipotini. Son ragazzi svegli, eh… :roll:

******


SPOILER _____SPOILER_____SPOILER____SPOILER______SPOILER



Molto bella e fiabesca l’introduzione: nelle segrete di chissà quale laboratorio segreto, l’incantevole creatura si risveglia stupita dal suo sonno senza sogni per bussare alla vita, dietro un vetro di bollicine. Le bollicine si solidificano in cristalli di neve; non ne esiste uno uguale all’altro, non è possibile clonarli.
Ma questo candore è destinato a sciogliersi sotto l’impatto di una Londra estranea, caotica e feroce, di cui l’ignara fatina finisce preda prima di capirci qualcosa :x: .

Fin qui tutto bene. Poi ci tocca confrontarci con l’insopportabile maleducazione non richiesta (ed inverosimile nella sua idiozia) della bobby-ona thatcheriana, che se vede un capezzolo a petto libero sotto un cencio (p.10.iii) giustamente pensa ad una straniera tossica che dovrebbe sfilarsi i documenti da nondicodove ( :oops: :oops: :oops: ), ma che cade di pieno culo alla prima gracile spintarella innocente, perché non sa pattinare sul ghiaccio :lol: .

L’unica unità di supporto per fermare la nostra ardita criminale albina giunge dal maggiolone del serviziosociale in pattuglia da quelle parti… ed il gioco è fatto. Almeno Dylan dimostra di possedere un neurone in più della vigilessa poco vigile, e quindi capisce subito che la fanciulla innevata è nei guai e parecchio sotto shock :o .
Non si capisce per quale proprietà estetica debba improvvisamente mettersi il rossetto (p.13.iv), mentre s’intuiscono subito i gusti tremendi di Bloch nell’infilarsi quel gilet a rombi che gli fa un panzone da otaria pezzata (p.15) :?

Scopriremo che la ragazza è senza linguaggio, senza identità, senza polpastrelli, e senza organi sviluppati. Un motivo in più per proteggerla o per approfittarne?
Non saprei, ma mentre il Dottor Chrichton spiegava che il suo polso era quello di una (almeno) maggiorenne (p.18) ho temuto che questo fosse un alibi per la futura ravanata di Dylan col piccolo fiocco smarrito. Insomma, piccole donne hanno da crescere…. :3
Ma prima diamogli un nome almeno! E sotto la neve, la nostra soffice creaturina trova un nome appropriato, mentre ci vengono mostrati con una certa delicatezza naturale a Nizzoli tutte le sue pose spaurite e apprensive, come l’emozione davanti alla neve e l’attaccamento alla coperta di Linus :* .

La coperta della sceneggiatura è invece abbastanza corta e lisa, se dopo l’infermeria di Scotland Yard ci tocca subito incastrarci ancora tra i camici del Nonsoqualhospital per una lunghissima e sbrodolosa macro-sequenza che impantana quasi metà albo.
Si comincia malissimo con i referti della TAC e gli illustri luminari della faciloneria che spacciano da subito un essere umano artificiale per un clone, così… a prima vista(orba), su due piedi(zoppi)… senza capire neanche di che stanno parlando, come d’altronde Bloch che s’indigna aggratise peggio della casalinga sbirra più bacchettona di Voghera, per una sparata a tutto gas contro la clonazione umana che (cit.) “va contro ogni legge. Dobbiamo trovare i criminali che hanno compiuto questo abominio!” (p. 24.vi)
La pecora Dolly se ne rincresce sinceramente. Le Love Dolls riprodotte in serie per far da ovine un po’ meno :D .

Ancora più sgangherata la coerenza dei nostri dottoroni, che invece di tenersi il fenomeno stretto in esclusiva, non vedono l’ora di spiattellare il notizione a reti unificate, senza prima aver fatto una qualche ricerca approfondita di contorno (p.26.ii).
E Bloch fa malissimo a scommettere i suoi trenta denari (p. 26.vi) sull’affidabilità professionali di questi giuda imparruccati :mad: .

Dylan grazie alle neve copiosa trova una scusa per ritrovare quella copia di Neve, visto che tempaccio e giacchetta non vanno molto d’accordo, e la salute è importante… come scansare un’ambulanza non ancora per te, né molto salutare tra i reni (pp. 28-29).

Abbastanza superfluo il dialogo con Chrichton sugli sviluppi del caso (pp. 30-31).
Mentre loro chiacchierano del poco più e del molto meno, va in scena un tentato rapimento che non lascia rapiti i sensi, ma almeno ci mostra un Dylan piuttosto abile nell’arte marziale del lancio del cestino (da 3, senza lunetta, p. 33.iv) ma non quanto basta per non beccarsi dei bei calcioni, mentre la security più imbe(ci)lle del millennio (p. 35.i) assiste a codafralegambe – però a pistola sguainata! – mentre i farabutti di turno se la svignano senza il maltolto, ma con un’ambulanza in più come indennizzo per le spese .

La sagacia di Dylan se non altro ci ajuta come depistaggio, pensando che i mandanti fossero i creatori della fanciulla albina, salvata per due volte in meno di ventiquattr’ore dal nostro Old Boy/angelo custode – di un altro angioletto, che ronfa.

Non c’è due senza tre diremmo noi?
No, perché Neve non sa ancora contare, come non contano granché i reparti speciali-commandos messi a guardia della sua incolumità, che si fanno infinocchiare peggio dei Kakkientruppen di Gianfranco D’Angelo da un elicottero da troupe televisiva – d’assalto – e che si dilegua tranquillamente alla chetichella nella campagna inglese, senza pensare di venire intercettato, rintracciato dai satellitari, o dirottato da uno stormo di oche stridule di Sua Maestà (pp. 52-53) .
Ma forse la Corona inglese non dispone più dei mezzi per questi inseguimenti da film action, vista l’austerity di Cameron ed i radar tutti puntati su Kiev.
La bella figura mediatica (p.54), intanto, andrà in onda per la gioja di Putin che potrà rapire quante Pussy Riot vorrà dal Regno Unito, viste queste misure :tc: .

Tra il mancato ed il riuscito rapimento, finalmente Dylan ci fa prendere un po’ d’ossigeno dopo la clausura ospedaliera, ma solo per 2 pagine casalinghe (pp. 40-41) di intermezzo grouchiano – a tema con la neve – ed un excursus nel parcheggio per spalare la medesima, ma senza pupazzi :g: .

Tremendo, per l’infornata di luoghi comuni a scatafascio, l’assalto dei giornalisti-pupazzeschi con i loro domandoni sulla bioetica, come abbastanza imbarazzante l’arrivo dei nostri dottoroni in odore di Nobel (pp. 45-47) che fanno il loro ingresso trionfale con tanto puzza sotto il naso, annunciando soltanto che il soggetto in causa [i.e. Neve] rimarrà da loro e… no comment.
Persino Mourinho era meno canaglia nelle conferenze stampa 8-) .

Passa un mese e la bufala mediatica si ammuffisce in una pizza, mentre gli scienziati cattivacci sferruzzano sulla povera Neve (pp. 57-59).

Sconfortante per implausibilità della faccia tosta tutto l’ardire che sfodera il duo Chrichton&Scottfield nel ricattare immondamente Dylan per indagare sulle candide origini di Neve – io gli avrei risposto come l’Arcangelo Gabriele “Dal cielo. Da dove volete che provenga la Neve? Amen e Spirito Santo” :mrgreen:
Sarà che almeno ci vieni risparmiato il “sentimentalismo d’accatto” di Dylan (p.62.vi), ma il cinismo da operetta di Lady Pharmapix elemosina solo reazioni scontate & pataccare, mentre la rinata ambizione professionale di Chrichton suona balbettante ancora prima di aprir bocca.
Infatti la sua parola non vale nulla, e glielo ricorda pure l’indignato Dylan (p. 65.vi)… che però si fa mettere spalle al muro da questa storiaccia, per quanto in altri tempi avrebbe preferito metter spalle alla libreria Mrs Scottfield ed approfittare della generosità “intima” offerta dalla Pharmaphix (p.66) :P

La scena seguente (pp. 67-71) è probabilmente quella più suggestiva dell’albo, tolte le prime/ultime pagine: l’anima persa (in sogno) di Dylan vaga sotto la neve dei parchi per trovare la sua, di Neve, che intanto prende magicamente forma da un cumulo senza vita e chiede riparo dal freddo.
Soltanto per qualche attimo però, perché la giacchetta di Dylan non basta a darle quel calore che le servirebbe, e l’indifferenza dei gelidi uomini-pupazzo finisce per farla dissolvere nella tormenta :( .

Una coperta da scoprire e si passa alla indagini vere e proprie.
Cadenzate e ripetitive, come il metodico gironzolare per tappezzai del nostro, ed il ping-pong di osservazioni da parte dei suoi pedinatori, che ci provano in tutti i modi a far i simpaticoni alla film di Tomas Milian, ma il più delle volte sforano nel patetico coi loro scambi telefonati in pre-selezione.
Fortuna che Groucho sblocca un po’ quest’empasse con un tè caldo a domicilio in auto, ma non ci è dato sapere se i due delinquenti hanno restituito dopo il servizio in ceramica :g: .
La loro idiozia persevera nel pedinare Dylan nonostante sappiano che lui ha mangiato la foglia, e per il colmo dell’ironia modello Una Affezionata Clientela, la poliziotta ex-stronza finisce per empatazzire pentita con Dylan, rifilando una bella multa ai suddetti, come in ogni buona gag di fiction per famiglie riunite nello sciroppaggio submentale :evil: .

La scampagnata dell’Old Boy nella fabbrica di tessuti dismessa/malmessa da decenni – un non-luogo nel cuore di Londra, dove ogni centimetro quadro edificabile è manna che gronda oro – rimane piuttosto mysteriosa (pp. 83-84) grazie al gattaccio di passaggio, come sono misteriose le indicazione che dà ai due sgherri in vista dalle resa dei conti più placida – e candida? – del decennio.

Tempo un pajo d’ore ed ecco la rimpatriata nel sottoscala per ascoltare Dylan che vuota il sacco sul gabinetto alchemico… mentre io stavo per tirare lo sciacquone nel timore che apparisse il nano malefico cocco-di-De Nardo o qualche passaggio segreto di routine :| .

La Scottifield è abbastanza chiusa mentalmente ma abbastanza determinata da superare i problemi alchemici con un buon filologo che gli ricostruirà il testo originale (p.89).
Non basta: Dylan frega tutti prima col bluff delle pagine eliminate e poi con la soffiata alla polizia, per quanto il parapiglia dopo l’irruzione sia dia una goffaggine sperticante alla ScoobyDoo (p.91), con quel colpo gratuito contro BianchissimaNeve ed il tomo scagliato sulla testaccia marcia di Lady Pharmapix. Speriamo abbia buoni sconti sugli analgesici, in prigione :D .

Ricostruzione tiepidina di Dylan che spiega come è arrivato a risolvere il caso, partendo da un lenzuolo, anche se è storicamente accurata la presenza di rifugiati ugonotti presso le filande di Shoreditch tra XVII e XVIII secolo, e quel tono un po’ arcano potrebbe anche incuriosire… con un certo ritardo :roll: .

Insomma, senza sorprese rispetto al prologo nel sottoscala, alla fine la nostra homuncula del-La Neve - aaaah… ecco chi mi ricordava il gabinetto alchemico e certe sinfonie letali :? – è nata dal nulla per un esperimento di secoli fa, ed è destinata a sparire mestamente nel giro di pochi giorni, senza capire nulla di ciò che la circonda, come la crudeltà di chi non la può capire :( .

Io intanto continuo a non capire che bisogno ci fosse di inserire un accenno ai mysteriosi “nemici della conoscenza” – alter ego posticci degli Uomini in Nero :?: Sotto la neve si notano di più…– che dovrebbero aver ostacolato/oscurato l’opera dell’ambizioso alchimista e lasciato in sospensione liquida Neve per un tempo imprecisato.
Una traccia lasciata nelle neve da non percorrere all’indietro, perché inutile :dito: .

Delicato nel silenzio l’epilogo: anche con tuta&sneakers la magnifica fanciulla non può fare a meno di provare freddo, quando l’ultimo abbraccio con Dylan se la porta via, in dissolvenza, come la neve innocente che non si posa.


*****

Soggetto: 5+

Non è male l’idea di partenza, quella di confondere alchimia con clonazione pseudo-scientifica… ma alla fine il fascino dell’homunculus innevato si scioglie in una brodaglia di mandragola, trascurando i possibili risvolti horror di cabala&bisturi per confezionare invece una favoletta saporita di delikatessen solo ai margini – prologo, epilogo, e sogno nella neve 8-) .

Questa eco fiabesca ha il pregio di viver di suo senza affidarsi al fantasy, ma trova spazio solo a (minimi) sprazzi, per poi dilagare nel qualunquismo poliziottesco a più non posso… sfiancando verso la bojata quel poco di atmosfera centellinata in precedenza :cry: .

Sugli esprimenti farmaceutici alla “Nathan Never” sono d’accordo fino ad un certo punto: bastava leggersi un pajo di albi decenti e qualche idea migliore si poteva scroccare, per le basi della storia… mentre i soliti mostri disumani della case farmaceutiche ormai fanno più paura nella realtà che in queste bagattelle annacquate (v. scandalo Avastin)

Neve qualcosa d’interessante lo possiede in sé, ma non ha il tempo/modo di esprimersi, e dispiace.

Alla fine se si parla di storia commoventi sotto la neve, preferirò per otto vite+reincarnazioni quella dell’alieno in La Quinta Stagione.

Sceneggiatura: 4 ½

Note ancora più dolenti, e mi sembra strano perché di solito Marzano scarseggia in idee di base, ma poi se la cava con buon mestiere di sceneggiatura :3 .

E’ vero che abbiamo una “diversa” braccata come tante se ne sono viste a decine su Dylan Dog, ma qui non c’è l’inseguimento perenne a tenere alta la tensione: la suspense è davvero da coma diabetico, piatta, liscia come una birra andata a male, prevedibile, senza ambiguità, naif di ripiego, e non per vocazione :x: .

Castrante la gestione per blocchi, che vede l’intreccio bloccato sino all’asfissia tra uffici ed ospedale (pp. 15-59) senza che qualcosa di dinamico prenda corpo, e togliendo spazio al “macabro” che meritava più variabili.
Sulle fasi action mi sono già espresso sopra… e meglio rinunciare al bis.

Lo spiegone non è malvagio in sé né tanto dettagliato sul mystero, quanto sulle mosse e le ragioni delle mosse di Dylan, ricucendo in extremis la coperta di stracci logici (e logori).

Dialoghi telefonatissimi ma che hanno il merito di essere abbastanza brevi, comprimari di pongo-velino quando non beoti o zotici, Bloch inconcludente e Groucho in discreta forma.

Su Dylan non saprei che dire: siamo alle consuete tirate retoriche contro vivisezione, essere≠oggetto, e bieca inciviltà. Ma lui è fatto così, e sembra che ormai sia un alibi per gli autori accomodarsi su questi ritornelli sermoneggianti o pre-riscaldati per imbastire le sue scarse attività dottrinali :o .

Disegni: 7 ½

Strano, ma non avrei mai pensato di scendere sotto l’otto per Nizzoli, dopo i fasti di Napoleone e La Dea Madre :P .

La storia qui non lo ajuta perché spesso confinata tra anguste stanze dove prevalgono i vuoti sterili e le inquadrature di circostanza.
Ho l’impressione che si sia un po’ troppo risparmiato nel non slanciare i personaggi e nel renderli poco dinamici. L’effetto rimpicciolimento legnoso rischia di avvicinarlo a Cossu, per quanto la qualità plastica e di tratteggio sia imparagonabile.

Incantevole Neve è dir poco, come la soavità innocente delle sue espressioni. Ancora più bella con i capelli mossi sott’acqua, e con quella sua boccuccia sempre socchiusa :* :3 :* .
Viceversa Dylan mi sembra abbastanza monoespressivo e troppo ringiovanito in chiave Dall’Agnol (pp. 15.i, 24.iv, 30.i, 32.iv, etc).

Ho notato anche qualche tentativo di mescolare le carte della gabbia bonelliana e svariare sul suo scheletro (pp. 31, 57, etc)
Resta comunque un grandissimo acquisto, e se lasciato a pieno ponteziale (v. laboratorio alchemico, scene sotto la neve, dettagli di Londra) offrirà sempre un eccelso contributo alla testata 8-) .

Copertina: 8 ½

Già detto tutto da voi. Sublime applicazione del tratteggio.
Unica micro-pecca logica: se Dylan porta il colore in questo luogo grigio fuori dal tempo/realtà, lo deve portare per intero: non solo solito rosso della camicia strainsistito dalla recente gestione; anche jeans, pelle, & Clarks appartengono al suo mondo :wink: .

******

Adesso vi lascio perché prima di addormentarmi devo capire se quella là fuori è neve mentre scivola all’orizzonte, o la traccia alchemica lasciata dalla mia forfora dopo aver arraffato dal tavolo accanto il capello di una tipa che ho visto al bar, nella speranza di clonarla un giorno tuttaXme. E se fosse stato di un bikers zazzeruto?

ALOHA MEGLIO SOLI CHE (MAL) SDOPPIATI

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 Oggetto del messaggio: Re: # 330 - La magnifica creatura
MessaggioInviato: dom mar 09, 2014 1:35 pm 
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wolkoff ha scritto:
mi sembra strano perché di solito Marzano scarseggia in idee di base, ma poi se la cava con buon mestiere di sceneggiatura :3 .

Mi sembra strano che tu trovi le sue sceneggiature scritte con mestiere. I suoi personaggi-macchietta sono insopportabili, dal mio punto di vista.

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Giuda ballerino! L'inglese NON È' l'ITALIANO! - cit.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 330 - La magnifica creatura
MessaggioInviato: dom mar 09, 2014 2:13 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Non è solo un fatto di personaggi, dipende anche dalla struttura della storia, e la sua flessibilità.
La Cara Mamma, per esempio, presenta parecchie macchiette d'avanspettacolo però è scrttta in modo dinamico, alternando situazioni e ritmi con una certa mano sapiente :) .
Cose che in questo albo non avvengono.
Lo stesso dicasi, sempre rimanendo ad uscite recenti, per La Voce Negata che vanta anche dei personaggi più credibili, ed una trama di qualità abbastanza "secca", senza girare a vuoto per sfornarne gags da sit-com infantilizzante.

Sulla serie regolare il discorso è invece molto più sconfortante perché non ne azzecca una dai tempi di Seppelliti vivi! (#273) :cry:


RIPRENDE LO SCIOPERO DEGLI ALOHA

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 Oggetto del messaggio: Re: # 330 - La magnifica creatura
MessaggioInviato: lun mar 10, 2014 11:02 pm 
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Iscritto il: dom mar 09, 2014 11:58 pm
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Ho votato accettabile anche se ero indeciso con il mettere buono. La storia non mi è sembrata delle migliori, ma i disegno mi sono piaciuti anche se ho trovato i lineamenti di Dylan un po' troppo "delicati" (sarò io che sono abituato ad un Old Boy un po' più "rude") e poi le labbra: quelle dei personaggi femminili sono realizzate molto bene, ma quelle per esempio di Dylan e di Bloch mi sono sembrate un po' troppo carnose. La copertina è eccezionale perchè curata in tutti gli oggetti e le ampolle varie.
Voto:6.5

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I miei pareri sono quelli di un lettore inesperto. Se commetto errori non esitate a correggermi! ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: # 330 - La magnifica creatura
MessaggioInviato: mer mar 12, 2014 11:52 am 
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Iscritto il: mar gen 31, 2012 9:11 am
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Teo_DYD ha scritto:
ma quelle per esempio di Dylan e di Bloch mi sono sembrate un po' troppo carnose.



stra confermo. Mio padre (è stato lui ad iniziarmi a Dylan) appena l'ha aperto ha detto "ma Dylan si è fatto una cura al silicone?"


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 Oggetto del messaggio: Re: # 330 - La magnifica creatura
MessaggioInviato: mer mar 12, 2014 7:05 pm 
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Iscritto il: mar giu 21, 2011 11:26 am
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Accettabile, l'identità dei cattivi e in generale il clima della storia non mi sono piaciuti però ci sono i disegni di Nizzoli, che secondo me nobilitano anche la sceneggiatura e contribuisco a rendere efficaci le scene tristi ed emozionanti. Carino il finale.

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Giosafatte Salterino, al rogo mandateci gli inquisitori !


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 Oggetto del messaggio: Re: # 330 - La magnifica creatura
MessaggioInviato: mer mar 12, 2014 11:34 pm 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
Messaggi: 11283
Località: Napoli
Per la prima volta nella storia del forum, tutti d'accordo sulla valutazioni delle componenti della storia: una buona idea per la vicenda della povera creatura indifesa, costruita per sottrazione senza molta originalità ma con tanta raffinatezza e sensibilità, che però viene innestata su una spy story molto goffa, in cui la solita multinazionale malvagia, organizzata come la banda bassotti viene sgominata in 5 minuti semplicemente chiamando la polizia al momento giusto.
Poi c'è chi ha dato più peso al primo elemento, chi al secondo. Personalmente nel complesso mi sento più deluso che appagato.
Disegni di Nizzoli belli, ma a volte troppo derivativi dello stile di altri colleghi. Esagerata la panza di Bloch :D

Sui personaggi più contestati dell'albo: la poliziotta mi pare delineata bene, stupidotta e prepotente, ma non cattiva, la vita è fatta anche di chiaroscuri. Gli scagnozzi invece mi paiono sballati, una multinazionale malvagia che si rispetti non si affiderebbe mai a gente del genere. Ma d'altra parte neanche i datori di lavoro mi paiono molto intelligenti, a fare nomi e cognomi col primo che passa, si vede che il ramo criminale dell'azienda dev'essere un'espansione recente del core business della multinazionale... fossi in loro lascerei perdere, c'è troppa concorrenza, e a loro manca il know how... meglio esternalizzare o rivolgersi a consulenti!

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Carnage - Teatro online
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 Oggetto del messaggio: Re: # 330 - La magnifica creatura
MessaggioInviato: ven mar 14, 2014 11:33 pm 
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Iscritto il: dom lug 26, 2009 2:08 pm
Messaggi: 6107
Località: Terremotopoli
Accettabile solo per copertina e disegni.
Dai ma che è? Do stanno i mostri, lo splatter, l'horror? Pare 'na storiella per bambini, via via via

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fidatevi di me,ho un piano.beethoven.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 330 - La magnifica creatura
MessaggioInviato: sab mar 15, 2014 12:04 am 
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Iscritto il: mer nov 17, 2010 6:55 pm
Messaggi: 272
Votato accettabile

L'albo ha una bella idea di fondo, quella della creatura "misteriosa" paragonata, per nome e per durata, ad un fiocco di neve.

Per me Marzano sottolinea in più punti come "l'uomo" vede, teme e studia la vita di chi è "diverso", anche se questo diverso è totalmente puro e in certi casi perfetto. Infatti Neve altro non è che un essere perfetto, come lo doveva essere il primo uomo bibblico (senza ombelico) o come lo è un neonato (organi nuovi e delicati). Il diverso va temuto se appare pericoloso, va studiato-esaminato-spiegato-razionalizzato-vivisezionato se questo appare più debole o più bello di noi. Le domande dei giornalisti sono quelle che farebbe un qualsiasi talk show moderno gridando quello che la gente comune pensa: << neve può essere considerata un essere umano???>> . L'uomo comune direbbe: <<NO!>> In fondo Neve ha solo l'aspetto umano, ma è senza impronte (identità), senza ombelico (genitori), e senza quella componente umana che ci contradistingue, la cattiveria. Neve, una "magnifica creatura", pura e non corrotta, perfetta come un cucciolo, prima di essere immerso nel gioco della vita. Peccato che la sua nudità è stata oscurata, mai come in questo albo sarebbe stata adatta.

Ora l'idea, se pur bella, è stata un pò sminuita dal resto del racconto, che da una parte sottolinea quello scritto sopra, dall'altro purtroppo non riesce a concretizzarlo del tutto. A Neve è contrapposta bene l'ambizione umana della scienza, bene la stupidità di certe azioni, ma non la totale cattiveria umana, che viene sempre "ridicolizzata" troppo rispetto alla vera esigenza della storia.
Dove? Nell'ottusità della poliziotta, nella banalità dei cattivi e nel loro scacco matto finale.

Alla "magnificenza di Neve" si doveva contrapporre forse una "magnificenza di Perfidia" non per un nostro senso dell'orrido, ma perchè la contrapposizione dovrebbe o potrebbe essere la chiave di un racconto ben riuscito.

Dylan è stato usato, per mio gusto personale, un pò male! Dylan è il classico buono e giusto, e mi sta bene da sempre, ma Marzano lo fa tuffare nelle indagini solo a "minaccia in corso" da parte dei cattivi di turno. Nei mesi in cui la ragazza scompare Dylan doveva comunque tuffarsi nelle indagini, in considerazione del fatto che temeva Neve nelle mani dei suoi creatori. Poteva già da se farsi venire l'idea di cominciare a cercare indizzi dal luogo in cui era passata fuggendo (se non ricordo male il tessuto era rimasto in ospedale durante il rapimento). Poteva attivarsi prima invece di farlo in un secondo tempo dopo che i "cattivi" lo vanno a trovare a casa.

Tutto sommato però. la storia è di piacevole lettura, con stonature e forzature troppo evidenti, è una linearità quasi disturbante.

Nizzoli mi è piaciuto dalle prime pagine, gli occhi e le labbra dei suoi personaggi parlano da sole. Potrebbe disegnare delle figure eteree con quegli occhi e rappresentarci comunque personaggi caratterizzati perfettamente. Piacevolezza assoluta.

Stano in copertina mi ha confermato di saper lavorare su ogni tipologia di disegno o di pittura che gli passa per la testa. Mostruoso!

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L'inizio della fine sarà quando cominceremo a prenderci dannatamente sul serio!


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 Oggetto del messaggio: Re: # 330 - La magnifica creatura
MessaggioInviato: mar mar 25, 2014 5:23 pm 
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Questo albo mi ha fatto abbastanza arrabbiare. L'ho comprato pieno di entusiasmo grazie soprattutto alla splendida copertina e alle anticipazioni sulla trama. Purtroppo il contenuto non e' stato assolutamente all'altezza dell'involucro. La storia e' piuttosto fragile e piena di incongruenze
Spoiler!
Come fa una creatura a resistere per secoli in un laboratorio alchemico dell'epoca nel bel mezzo di Londra?? Tra l'altro per scovare il vetusto laboratorio Dylan non deve scendere nemmeno piu' di tanto :?
In alcuni tratti poi mi e' sembrato di trovarmi in uno di quei terribili telefilm tedeschi degli anni 90!
Nonostante quella che potrebbe apparire come una stroncatura non me la sento di dare una insufficienza poiché qualche guizzo che sa di buono qua e la' c'e'. Voto sei stiracchiato. Ottimi i disegni.

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Mr.Wilson


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 Oggetto del messaggio: Re: # 330 - La magnifica creatura
MessaggioInviato: mer mar 26, 2014 5:55 pm 
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http://marconizzoli.blogspot.it/2014/03 ... parte.html

http://marconizzoli.blogspot.it/2014/03 ... -dopo.html

Sono perplesso. A quanto pare l'autocensura bonelliana continua, nonostante tutto. E qui non si tratta di nudità. Boh!


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