Cravenroad7

Sono una neofita dylaniata, leggo DD con vorace assiduità da un anno. Ho preferito concentrarmi sulla lettura degli albi più vecchi, ma non ho del tutto trascurato i più recenti. Preferisco i primi, ma non disdegno i secondi... Li trovo comunque coinvolgenti (a dire il vero 'Ritratto di famiglia' non mi è proprio piaciuto).
Devo imputare questo atteggiamento all'entusiasmo della principiante?

Illuminatemi!

Ci sono decine di post al riguardo....
Trovare una risposta alla tua domanda sarebbe oro colato per gli autori e i curatori dell'albo.
E' difficile.
E' un'alchimia legata a Sclavi, al suo Dylan e a quel ciclo di storie irripetibili.

Il Dylan secondo sclavi è un qualcosa di irripetibile, nessuno lo può imitare. Il vero Dylan è quasi tutto in Sclavi, secondo me.
Ci sono stati altri grandi autori nel periodo post-Tiz: Medda e Barbato su tutti: bravissimi, ma nessuno dei due è paragonabile al creatore.
Quando Sclavi tornò nel 2006/07 fece 4 storie abbastanza inutili, quindi la soluzione non è farlo tornare forzatamente.
Medda non scrive più
Barbato è un'incognita: è dai tempi del cimitero dei freaks che non ne azzecca una .

Enna è un altro grande autore, sottovalutato, ma davvero costante nel fornare storie buone. Peccato che non scriva più.

Il curatore Recchioni, Ambrosini, Cavaletto, Accatino: scrivono poco, ma sono le uniche speranze per la testata, gli unici ad aver qualcosa di decente nel post-300.

Il maggior difetto è la banalità , le storie oggi sono spesso telefonate, prevedibili, senza schizzi di creatività. Oggi non si osa più [cit.] Solo Ambrosini con la sua Nuova vita ha tentato . E gli faccio i complimenti.

È andato perduto il senso della vita di questo fumetto, che secondo me senza Sclavi (o almeno la sua supervisione) non ha più ragione di esistere. Ciò che si voleva trasmettere, il modo in cui lo si faceva, questo non esiste più. Poi -lo ripeto- erano altri tempi e noi che lo amammo avevamo un'altra età...

Penso che sia tutta una serie di motivi... e credo interni alla testata: l'autore papà (Sclavi) del personaggio che non ha scritto e revisionato (seriamente) più; censure varie e svariate (dai disegni, agli argomenti passando per lo splatter e l'ero) con contorno di pistolotti da educande per bimbi-rinco; autori pregiati - Chiaverotti, Enna, Ambrosini, Manfredi, Medda - dirottati su altre testate; scarsa capacità di "osare" uscendo il più possibile dagli schemi canonini bonelliani; adagiarsi sugli allori degli anni '90 credendo di aver creato uno zoccolo duro che vita natural durante avrebbe acquistato Dylan senza capire, oggi, di perdere capra (lettori vecchi) e cavoli (lettori nuovi); e poi considerando che Dylan Dog "dialogava" con una generazione figlia degli anni '80 e '90, proprio quel dialogo si è cristalizzato in quel ventennio e non si è saputo rinnovare (o crescere) come han fatto quei figli di anni '80 e '90 nonché i loro ulteriori figli; e infine da sceneggiature "cinematografiche" e ricche di humor, siam passati a sceneggiature "ingessate" e pallose.
Questo a parer mio e così ... di getto.

Tante cose. Quella più generale è la qualità che è andata scemando e si è fatta più rara, limitata ad alcuni autori (e non sempre anche con loro). Si è troppo sfumata la dimensione dell'orrore, non parlo dello splatter, quello mutando i tempi è passato di moda, è giusto così, ma dell'orrore puro, del gotico, dell'inquietante, ecc. Il romanticismo di Dylan sembra smarrito, troppo spesso ha fatto il posto al buonismo, così come la dimensione fantastica mi pare banalizzata e non solo quella. Ma più che altro è problema di autori. Forse più storie di Enna, Bilotta, Recchioni, Ambrosini (non cito la Barbato perché mi sembra non possa più dedicarsi anima e corpo come prima al fumetto) e limitando le apparizioni di altri, come Di Gregorio e Mignacco (magari una minor quantità gioverebbe a loro per primi), avrebbero garantito albi più interessanti indipendentemente dalle innovazioni vere e proprie.

le belle storie e la libertà di osare.

la "cinica ironia" che solo Sclavi sapeva usare.

Non tutto è perduto...
..forse .

Nel senso che qualche storia bella, una(ogni)tantum, potrà sempe capitare... e con la nuova gestione s'intravedono nuovi spiragli/orizzonti, perlomeno verso un cambiamento, necessario... che ridia corpo al coraggio di osare fuori dagli schemi, senza accompagnare il lettore in letture rassicuranti e tardo-infantili... come è successo in questi ultimi dieci anni di trascinamento in trascinamento.

Però quelle atmosfere alla Sclavi, quella leggerezza del Chiave... è meglio scordarsele, perché fanno parte di un'epoca passata, e di un periodo d'ispirazione lontanto dagli stessi autori, attualmente... sia come riferimenti (milieu) che come necessità espressive .

Comunque invidio la tua beata freschezza nel poter leggere le prime storie ancora adesso.
Evita solo di fare paragoni con quelle attuali, in sincrono, perché non avresti nulla da guadagnarci... e l'ulcera ne risentirebbe .

ALOHA FIRST (PROOF-)READING

Perduto...hai perduto un'epoca, un'atmosfera, un'alchimia mai più replicabile.
Hai perso certe frasi, certi dialoghi, un'attenzione unica nel proporre, nell'osare...
Hai perduto Dylan Dog.
Quello di oggi è un suo simulacro.
La tristezza infinita di Ti Ho Visto Morire, la poesia de Il Lungo Addio, la ferocia di Morgana, il sublime idillio realtà-follia di Dietro al Sipario, Storia di Nessuno...Storia di Nessuno....

Hai perso e forse non troverai più, forse. Una lancia per il RRobe la spezzo, gli do atto che traspare tanto amore, tanta voglia di fare bene e questo non può che essere positivo come approccio.

Nothing lasts forever, sweetie...

Essenzialmente tre cose, che erano alla base del DYD di Sclavi e Chiaverotti: ironia, onirismo e splatter. E in più spesso mancano buone sceneggiature.

Un mio piccolo pallino personale, infine, sono i riferimenti alla cultura (popolare e non), andati sostanzialmente a ramengo una quindicina d'anni fa e recuperati nel pre-nuova gestione solo da recidivi come Recchioni e Cavaletto.

horror, lo splatter, le fasi oniriche e le trame ingarbugliate con i contro finali. Sostituiti con dei gialetti con lo spiegone finale stile tenente colombo.

dylan invece era un duro adesso è un babbeo che le prenderebbe da un bambino di 5 anni.

i disegnatori invece sono migliorati molto rispetto ai vecchi

Le storie di Sclavi sono proprio un'altra cosa, quello è il vero DD. Oggi comunque c'è la speranza del nuovo corso, che magari pur non riportando il personaggio ai fasti del passato saprà attualizzarlo e farlo uscire dagli anni della gestione Gualdoni, sotto la quale il personaggio ha raggiunto i minimi storici in fatto di qualità.

Nel dopo Sclavi ci sono comunque tante bellissime storie

Ah, hai ragione. Casertano, Stano, Dell'Uomo, Piccatto, Ambrosini, Montanari & Grassani, Brindisi e Roi sono molto meglio di quegli scarsoni di Casertano, Stano, Dell'Uomo, Piccatto, Ambrosini, Montanari & Grassani, Brindisi e Roi.