Cravenroad7

Sì vabbè XD i primissimi credo si possano recuperare in prima ristampa a prezzi normali, comunque

C'è anche la ristampa a 3 a 3 (non ricordo il termine tecnico) che è un buon compromesso.

Io ce l'ho in versione mini: è un microcofanetto con le stampe in formato molto ridotto (10x7 cm) dei numeri uno delle serie più famose della Bonelli (Dyd, Tex, Zagor, MM, MV, Dampyr, NN, Julia). Bisogna avere diottrie da perdere per leggerli, purtroppo...

Si, c'è anche la granderistampa o quella a colori della Repubblica.
Anche io ho il numero 1 mini! È tenerissimo! Cioè, ci ho messo due mesi a leggerlo, già sono mezza cieca di mio, però è molto carina come idea.
E ho anche quello a colori della Repubblica, che tutto sommato non è così malvagio.
Ecco, già che passo di qui voto OTTIMO. Eheh, mi sembra abbastanza ovvio.

ho appena finito di rileggere il numero 1 e, tralasciate le emozioni che ogni volta mi trasmette la lettura nonostante gli anni passati, ho notato che sclavi non si è riserbato nel sfoderare delle vere e proprie trovate "trash".....

Beh, se il muro non è in pietra o cemento armato in effetti non ci si mette niente a fare un buco avendo un piccone.

sì,ma penso che se questa trovata la avesse usata qualche altro sceneggiatore, molti avrebbero avuto da ridire.....

Naaa..quella più ridicola è che dei morti possano tornare in vita !

Roba da matti! Mi chiedo come abbiano potuto farci un fumetto sopra!

Si ricomincia! Obiettivo non dichiarato: terminare la rilettura 2.0 entro il trentennale; difficile se non impossibile, ma ci provo.
Cambio formula per non ripetermi rispetto a 3 anni fa. Giudizi schematici (nella speranza di procedere con maggiore velocità), divisi in pro e contro, e una mini-chart dei 5 momenti preferiti dell'albo.
Si parte ovviamente con il leggendario #1!

PRO: La nascita del mito. L'impeccabile prologo sceneggiato con cura maniacale e metodo "cinematografico" da Sclavi. I ributtanti zombi disegnati da Stano. Le citazioni alla filmografia romeriana. Il controfinale, consolatorio, ma con quel pizzico di disagio lasciato dall'incubo di Dylan, che si chiude in dissolvenza in nero. La freschezza dell'ironia del nostro e delle battute di Groucho. Il ritmo incalzante e serrato della narrazione. Le numerosissime scene horror, da forbici piantate negli occhi a resurrezioni old style di morti viventi dalle tombe del cimitero. La figura di Xabaras, non solo mad doctor supercattivone tipico da fumetto, ma affascinante nei modi e con una sbandierata origine soprannaturale, caratteristiche che, unitamente alla minaccia di vendetta proferita tra le fiamme dell'olocausto zombesco di Undead, lo fanno assurgere subito al rango di principale antagonista ricorrente della serie.

CONTRO: Dylan Dog, pur essendo già in gran parte formato nel comportamento, nei tic e nelle espressioni, appare ancora un po' grezzo nella caratterizzazione. Nel DNA del suo personaggio si agitano particelle di James Bond (evidenti già dalla presentazione e conclamati dal pluricriticato espediente della bomba nella custodia del clarinetto), di detective hard-boiled alla Marlowe (palesati dai vari "pupa" e "bella" rivolti alla cliente di turno e dall'atteggiamento spaccone, duro e strafottente in più di una scena), di Sherlock Holmes (uno strumento musicale per riflettere sul caso, il medesimo metodo d'indagine). Comunque alcuni di questi elementi rimarranno, sopravvivendo in tutto o in parte sino ad oggi. Elementi abortiti di continuity: la discendenza da cacciatori di fantasmi di Dylan, con il padre dotato di poteri paranormali; la fame che attanaglierebbe il nostro ad ogni nuovo caso; il clarino portato ovunque, anche in trasferta.
Trattasi però in questo caso non di difetti, ma di naturale evoluzione del personaggio ancora in divenire, per cui non sono valutabili come "contro".

VOTO: Ottimo

BEST 5 MOMENTS (difficile sceglierne solo 5):
#5: pag. 13. "Mi chiamo Dog." Dylan si presenta ai lettori
#4: pag. 33 "Non aprite quella porta!" Il Dott. Archibald Potter, incurante dell'avvertimento di Xabaras, apre la porta della cella frigorifera.
#3 pag. 28: "Quando all'inferno non c'è più posto.." Oltre che nel titolo, il Tiz omaggia Zombi di Romero con un'intera pagina di scene prese paro paro dal film (anche se la battuta in questione non è pronunciata da quel personaggio)
#2: pag. 93: "Tra le fiamme dell'inferno o nel fulgore del paradiso" gli zombi tornano alla morte tra le fiamme del laboratorio di Xabaras, mentre quest'ultimo giura vendetta a DD.
#1: pag. 50: "Forza gregari!" L'improbabile, crepuscolare, gita in bicicletta verso Undead entra per sempre nel mio cuore di lettore, incurante dei problemi di portafoglio del nostro.

Quando nel luglio del '90 uscì la prima ristampa fu un'emozione perdersi nelle tavole di Stano. Trovo siano ambigue e luride: un vero maestro nel ritrarre cadaveri irrequieti. Si sente la materia, direi quasi il peso dei corpi. Lividure cadaveriche.

Rileggendolo dopo 25 anni scopro che il piacere della lettura deriva molto spesso dai luoghi in cui si muovono i personaggi, dagli spazi e dai rapporti fra questi spazi. Nella mia rilettura credo sarà una costante. In questo caso, più che la casa, sono il viaggio in treno e l'arrivo in bici nella cittadina di Undead fino a casa Xabaras ad essere particolarmente efficaci.

La scheggia di Perturbante si fissa sul tremendo volto di Xabaras a pagina 38 in basso, particolarmente intenso e sinistro per ragioni che ancora non comprendiamo bene, ma che possiamo sentire a pelle.
http://i.imgur.com/I3xSF2b.jpg

9

Ohh..finalmente ci sarà qlc che potrà sostituire i miei commenti alle storie !
Cmq la scheggia di Perturbante non so proprio che sia...per il resto d'accordo sui disegni, stupendi, di Stano.

Sono/ero intenzionata a riprendere la lettura dall'uno e mettere le mie idee, evitando così scontri e duelli rusticani con chi gestisce le cose nuove, ma vedo che altri più qualificati di me ( Altair ) lo stanno facendo...
Così mi cade una motivazione che avevo elaborato stanotte verso le ore 03.45 zona Fulvio Testi...
Il che è prodromo di una possibile scissione dal forum...
( oh..si ode eco di stelle filanti, oh si odon rimbombi di fuochi, oh si odon grida gioiose...il richiamo lieto della festa abbia inizio..)

Vai pure, ho mollato. Sto inseguendo un'idea extra-forum per DD, su proposta di alcuni amici/conoscenti, ma mancano il tempo e la voglia.

Me ne dolgo. Vedrò di riprendere, armi alla mano, l'intento...

Il numero 1 lo lessi per la prima volta qualche anno fa, quando già leggevo Dylan da anni. Oggi l'ho recuperato per la mia collezione che sto completando per la rilettura totale, ma oggi come allora mi pare un numero insipido.
Va bene il valore affettivo, va bene che la sceneggiatura è riuscita bene, va bene i disegni di Stano, però è innegabile, credo, che il soggetto al giorno d'oggi faccia un po' sorridere, come forse fa quasi imbarazzare la trovata trash della custodia del clarinetto e il muro preso a picconate (cosa non così semplice da fare come dice Tommaso, provare per credere).

Insomma, non vedo il capolavoro che in tanti osannano, ho riletto il thread e ho visto più nostalgia ed affezione che vere e proprie argomentazioni razionali per definire questo numero "capolavoro". Comunque ci sta, d'altronde è solo il numero che ha dato il via al mito

A me la trovata della bomba nel clarinetto mi è sempre sembrata geniale.
Si trattava di un horror, con tutti i pregi ed i difetti che un horror possiede, a livello di trama e di sceneggiatura.
Sempre meglio di certe cose scritte attualmente.