Cravenroad7

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# 329 - ...e lascia un bel cadavere
Insufficiente (1-4) 12%  12%  [ 11 ]
Mediocre (5) 24%  24%  [ 23 ]
Accettabile (6) 33%  33%  [ 31 ]
Buono (7-8) 27%  27%  [ 26 ]
Ottimo (9-10) 4%  4%  [ 4 ]
Voti totali : 95
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: # 329 - ...e lascia un bel cadavere
MessaggioInviato: mer feb 05, 2014 2:00 pm 
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Iscritto il: gio feb 28, 2013 1:39 pm
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questa risposta è un opera d'arte.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 329 - ...e lascia un bel cadavere
MessaggioInviato: mer feb 05, 2014 9:40 pm 
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Iscritto il: mar ago 30, 2011 8:46 pm
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Località: inferno ,uno dei tanti possibili (torino)
Letto in tre volte...davvero vuoto e lento , storia che non prende in nessun modoo..finale giusto ma scontato.votato insufficiente

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26 09 2011. ciao sergio.

ci sono state storie fantastiche , alcuni capolavori e poi..memorie dall' invisibile

"imbecille ? no : libertà"


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 Oggetto del messaggio: Re: # 329 - ...e lascia un bel cadavere
MessaggioInviato: gio feb 06, 2014 12:23 am 
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Iscritto il: ven mar 08, 2013 12:56 pm
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l'ho letto da qualche giorno e non ricordo piu' nulla..... quindi valeva ben poco... peccato


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 Oggetto del messaggio: Re: # 329 - ...e lascia un bel cadavere
MessaggioInviato: gio feb 06, 2014 1:16 am 
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Iscritto il: gio feb 28, 2013 1:39 pm
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...e lascia un bel ricordo


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 Oggetto del messaggio: Re: # 329 - ...e lascia un bel cadavere
MessaggioInviato: lun feb 10, 2014 9:16 am 
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Iscritto il: mar gen 31, 2012 9:11 am
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SPOILER







mah,diciamo che il soggetto merita davvero; i disegni purtroppo non mi hanno entusiasmato più di tanto,con una storia di anime perdute e soprattutto di patti col diavolo mi aspettavo tavole più spettrali,alla Roi.
La copertina...non ho capito cosa c'entra sinceramente...bella comunque.
Mi ha leggermente deluso votato accettabile


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 Oggetto del messaggio: Re: # 329 - ...e lascia un bel cadavere
MessaggioInviato: mer feb 12, 2014 12:00 am 
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Iscritto il: mar dic 27, 2005 1:38 am
Messaggi: 1105
La copertina...

SPOILER

è evidente una prima pagina di un giornale scandalistico, con uno scatto fatto da qualche paparazzo che immortala la vip del momento accanto a Dylan (visto che non ci può essere una copertina di Dylan Dog senza Dylan). Nell'ombra c'è il personaggio che rubava le anime (per portare avanti il concetto che la copertina deve avere un riferimento alla storia).
Più attinente di così...

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BenVenutI iN GolConDa!


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 Oggetto del messaggio: Re: # 329 - ...e lascia un bel cadavere
MessaggioInviato: mer feb 12, 2014 2:59 am 
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Iscritto il: lun mar 28, 2011 1:46 am
Messaggi: 464
Sulla copertina:

SPOILER

La ragazza non dovrebbe provare emozioni dato che è senza anima, ma allora perché si copre la faccia e appare visibilmente infastidita dall'essere fotografata?
Dettaglio stupido, ma volevo dirlo.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 329 - ...e lascia un bel cadavere
MessaggioInviato: mer feb 12, 2014 9:04 pm 
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Iscritto il: sab ott 02, 2004 7:32 pm
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la copertina dev'essere indicativa, non dev'essere una vignetta della storia colorata e fatta più grande.
a parte che non mi pare che la protagonista dell'albo sia anatolia dei bulgari

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Carnage - Teatro online
https://www.youtube.com/watch?reload=9&v=x4qv5rBEs9E


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 Oggetto del messaggio: Re: # 329 - ...e lascia un bel cadavere
MessaggioInviato: ven feb 14, 2014 6:18 pm 
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Però sta copertina....

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Oriana Fallaci ti amo.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 329 - ...e lascia un bel cadavere
MessaggioInviato: ven feb 14, 2014 7:49 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Non capisco tutti stì problemi per la copertina del mese, ad esser sincero - e quando mai lo sono? :mrgreen: :oops:

Ok, è parecchio depistante... ma per fortuna direi, visto che non spoilera nulla, e ti porta a credere che la storia sia legata al mondo dei thrash-magazines di gossip inglesi, col relativo fenomeno scandalistico (Dylan, in questo caso) sbattuto in prima pagina, che si protegge da altri mostri... i paparazzi con i loro flash...

Spoiler!
...piccolo legame col mondo della fotografia, tra l'altro. E sappiamo cosa voglia dire nell'ottica (reflex?) complessiva dell'albo :roll:


Non ci vedo nulla di letale o sgradevole in fondo, e come concept - la pagina nella pagina - mi piace anche abbastanza... per quanto il solito titolo ad effetto "cool", anche lui, c'entri pochino con la storia...

Spoiler!
... a parte il caso della giovane idol aspirante suicida, e qualche cenno alla strappona popputa che vuole conservare le carni fresche in cellafrigo :o


Nel complesso ho trovato peggiore l'operazione del mese scorso, che tra anteprime e Horror Club ha tentato di spacciare per trash una storiaccia che molte discariche avrebbero rigettato :x: .

ALOHA MALAGROTTA

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 Oggetto del messaggio: Re: # 329 - ...e lascia un bel cadavere
MessaggioInviato: ven feb 14, 2014 9:19 pm 
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Non spoilera....ma è brutta forte.

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 Oggetto del messaggio: Re: # 329 - ...e lascia un bel cadavere
MessaggioInviato: lun feb 17, 2014 4:51 pm 
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Località: Inverary 2.0
Non so se potrà ancora interessarvi, a mese inoltrato e Maxi già in edicola, ma ci sarebbero giusto dddurighe di mio pugnace pugno (non-pugnettesco) da aggiungere ai pareri su questa storia…
… che non è poi così malvagia, per quanto latiti di malvagità varie ed elementi horroreschi.

Ci sono cose che mi hanno irritato di più made in Di Gregorio, anche se la penultima fatica del suo capoccione sulla serie regolare (Leggende Urbane) è decisamente migliore, per la sua leggerezza di fondo/non-affondo.
Alla fine ho votato 6, e ci sta tutto, meriti di Freghieri compresi.
Se non altro qui ci sono risparmiati molti pipponi sermoneggianti ed il tema cardine è interessante, per quanto ribadito/insistito/inchiodato sulle sue variazioni, più o meno riflesse sino ad annojare comprensibilmente più di qualcuno.

Solito titolo ad effetto “cool” abbastanza depistante di johndoenniana memoria, ed una Horror Club meno wikipedica/almanacchiana del solito nell’infilare cose risapute in serie: stavolta il tono è almeno quello divertito del cameratismo, come tra amiconi di vita (schizzata), in linea di sangue con Zio Tibia e meno con Philippe Daverio.

E visto che in quanto dyalanlettori siamo stati definiti (cit.) “la creatura a mille teste che ogni mese ci critica”, cercherò di fare ordine almeno in quella decina di profili schizofrenici idra-ffini che ronzano nella mia, per trovare una soluzione unica… di critica monstre (anche per dimensioni):

****


SPOILER ///// SPOILER ///// SPOILER //// SPOILER

Non dico di giustificare la campagna Rai per far scucire i soldi dell’ inequo-canone, ma vedo che in Inghilterra stanno messi piuttosto male sulla tv pubblica BBC, se in prima serata je tocca de sorbirsi uno show penoso come quello che apre l’albo.
Che dire… stranezze dei tempi (Odd Time)-comici sballati, ed infatti la battuta della tipa è peggio che insulsa, mentre un McCoy esanguemente poco ispirato/non in vena giustamente si perde ancora prima di cominciare, smemorandosi di uno scimpanzé di troppo e causando le ire del regista scorbutico di turno :mad: .

Non ho capito cosa c’entrasse l’ispirazione mancata con Shakespeare – mica era un improvvisatore sospirante, anche per le battutacce – ma ho inteso a chi ci si riferiva come onnipresente ospite di riserva (p.8. v), sapendo che a breve infesterà cor pecoreccio anche tutti i talk show d’oltremanica, lui sì facendo ridere (con dis-gusto) :? :? :? .

Spoiler!
Immagine


Ecco… a proposito di personaggi da cabaret: Groucho si trova molto a suo agio negli scambi con l’agente per artisti, ed imbrocca un buono spirito – anzi un buon diavolo :!: - , a differenza di Dylan che deve immusonirsi per contratto in ogni DiGregorio che si rispetti, diabolico solo nel suo volerlo appesantire senza un motivo preciso :cry: .
Oltre che pesante, da buon indagatore è anche puntiglioso nelle sue riserve – come quella sulle canzoni in circolo, ozioso (p. 13.vi) - però si scrolla subito qualsiasi perplessità quando c’è da accettare un caso simile, solo per mettere gli occhi addosso ad una strappona allergica ai vestiti come Eleonore :* .

Lei non riesce più a comparire nel mondo spietato dello show business, ma si rifugia – come altre starlette senza idee – nella comoda sciattezza del negligé sul divano di casa, aspettando un “fallo entrare” (p. 15.iv), che infatti dirà all’arrivo del maschionico Dylan made in Freghieri :o .
In realtà un motivo ben preciso per essere così apaticamente priva di slanci e fascino vitale c’è… ma lo scopriremo dopo, insieme a tutti gli altri “artisti” del jet set a cui verrà a mancare la loro essenza più brillante.
Il suo scambio con Dylan è abbastanza frizzantino comunque, anche per il cinismo annojato di contorno, e perché due gambe incrociate con tale scosci(at)enza possono parlare benissimo da sole :P .

Ma questo non le impedirà di incassare delle corna senza che ci sia lo diabolo di mezzo (pp. 31-32); una volta perso il suo fascino da (s)vamp, forse pure io esiterei un secondo prima di vendere mia nonna per un the svestito con la Nall (p. 32.ii). Groucho, comincia a mettere l’acqua in ebollizione! Niente biscottini: ci pensa lei, con la sua, di biscottina… :oops:

Più in là (pp. 46-48) Dylan ex-buongustajo semprepiùassecco, la respingerà nel vano tentativo di sbattergliela in faccia, usando anche come arma le retrovie, plasticamente issate da Fregheri in posa mormorea (46.ii) e poi rinfacciate con rientranza “a pesca” poco dopo (p.47.iii)… come se non bastasse la scollatura vertiginosa, che a Dylan repelle più di un attico nella city di Shangai :roll: .

A seguire l’incubo milleriano del tenore (pp. 18-21) dà una buona impressione di smarrimento ed isolamento ovattato, per quanto non faccia paura per nulla… a parte al diretto interessato :| .
Ottimo il senso di vuoto e le tinte “al negativo”, molto meno i pensieri scontati alla cassa e l’ultima megavignetta (p. 21.iii) tirata via senza un precipizio credibile. Lo stesso Freghieri, per esempio, aveva reso abissi spalancati verso il nulla in modo molto più efficace sulle soglie della Locanda alla fine del mondo.

Dylan riflette pigmalionicamente (p.22) sul non potersi innamorare di una statuaria donna-bambola fredda come una lapide di sé, a cui evidentemente manca qualcosa – si spera non il silicone, please - e poi si dirige nel centro-ospizio in cui è in cura quell’ex-diavolaccio di McCoy, che piagnucola su di sé come il pagliaccio Pierrot, senza trovare più nulla di divertente, da dire o nella vita :( .

Del suo scambio prolungato e deprimente con Dylan ne ho già parlato abbastanza con Cyber e Bertuccia qualche post fa: ribadisco soltanto che per quanto sconfortante nella sua mestizia senz’anima, questa sia lo spessore effettivo di una larva priva di risorse dialettiche fluide.
Aggiungo che anche qui Dylan fa una rimostranza interessante (p. 23.v) per il senso della storia: non sono le battute scritte a fare il comico, ma l’espressività con cui le mette in scena, la presenza da mattatore, l’essenza stesso dell’uomo di spettacolo… che è proprio quella che manca a McCoy, ridotto ormai allo zombi indolente di se stesso, trascinandosi stancamente sulle pagine scritte da Di Gregorio :dito:

Alla aspirante rockstar-idol toccherebbe invece di essere sempre trasgressiva ed in linea con lo sballo provocatorio, ma qui Tyner si ammoscia in disco con le sue sciacquettissime amichette, e non vuole neanche sciacquarsi la gola con un cicchetto.
Un po’ di stizza inacidita però non le manca per mandare a quel paese l’agente Forster (p.28, belle le due vignette di tratteggio in contrapposizione, iv-v), piuttosto perplesso nel non capirla abbastanza.
Oltre a non fare i coperchi, sembra che il diavolo non faccia nemmeno gli specchietti retrovisori, per capire chi lo prende di spalle/dalla spalla per il c*ulo – parlo del subentrante fotografo, bello di camicia da balera, p. 29.iii. :tc:

Quanto ad Tyner, l’incubo nel vuoto acusticamente isolato della pellicola non è niente di che, se non per le casse che si scassano e per l’accenno grunge al “vecchio” Cobain dei Nirvana, che al suo confronto era un giovincello solare.
L’effetto “al negativo” dei disegni sembra sfiorare anche la realtà di Dylan per un po’, nel suo studio – vedi idolo Maya p.36.i – mentre Forster continua a lamentarsi del malessere dei suoi protetti, mentre Gruocho gli dà schiettamente dell’idiota naturale – mica un fool studiato a tavolino !

L’incubo di McCoy è invece meno asettico, per quanto messo in atto in un setting di scarsa qualità: se ne lamenterà pure lui, per questa scenografia da lunapark de poeracci, senza effetti speciali e nojosa come un sogno di cartapesta.
Non il suo pare, perché riesce ancora ad esprimere un desiderio – quello della finale di coppa in tv – ed un motteggio di spirito sul pessimo abbigliamento della sua incappucciata coscienza (pp. 40-41). S’innervosisce subito con un pajo di fendenti a vuoto, ma la partita di calcio se la deve scordare perché in questa dimensione nessuno ha pagato per l’abbonamento pay tv.
Murdoch continua a perder colpi… :mrgreen:

Dylan non si porta a letto Eleonore in un albergo di lusso né ambisce a sposarla, però ci va lo stesso da solo al Curley’s Hotel per organizzare un finto matrimonio… senza aver visto quei patacchevoli programmi di cafonate pre-nuziali ‘mmericane su Realtime.
Per le indagini, direi parecchio riuscito il parallelo in sincro-simultanea con la Nall che si addentra nel suo incubo-statico(pp. 49-50), immortalata per sempre con la sua bellezza di farfalla da collezione (p. 52.i), anche se le ultima battute filosofesse dell’incappucciato (p.52. iv-vi) gli farebbero meritare ben altre fasciature, per le contusioni incassate dai lettori nauseati di cotanta retorica :evil: .

Più inquietante il modo inanimato in cui Garrison prende atto del suo tumore alla gola, senza abbastanza voglia di vivere ma neanche di morire, essendo già morto da qualche tempo, come essere umano senz’anima e senza voglia di vincere la malattia. Ma “vincerà”, all’alba, nell’aria che può intonare nel vuoto della sua Turandot per un unico spettatore, intrappolato nell’incantesimo in cui può dare sempre l’apice di sé, nel teatro dove non sarà mai scordato e può risorgere dalle fiamme come la fenice, ad ogni replica/bis 8-) .

Fin qui l’albo mi era piaciuto in più punti, e non mi aveva stucchevolato in modo deleterio per certe uscite un po’ patetiche… ma quello che succede da pag. 60 in poi, mi ha fatto abbastanza cadere le braccia, e non solo.

Tanto per cominciare, la scenetta iper-stravista del mattatore che prende mazzate perché s’imbruttisce con l’alcool sconsolante, consuma ben 5 pagine senza dir nulla, tranne rendere l’idea di un pub scazzato in fascia tardoserale dove non vedono l’ora di picchiare i rompiscatole della tv :tc: .
McCoy dice di non voler più essere triste (p. 63.iii): cominciando con un siparietto così tristemente inutile diciamo che non inizia col piede giusto, e sui suoi piedi manco si regge perché deve intervenire Forster per accompagnarlo a spalla.

Ancora più telefonato è il tentato suicidio di Tyner, che reagisce al suo svuotamento interiore riempiendosi di pasticche per morire “ccciovane” da vera rockstar, prima di invecchiare come una nojosa donna qualunque da karaoke del giovedì sera.
Sfortunatamente Dylan infrangerà questo sogno stra-abusato scassando una porta di poco valore.

Rimanendo nei dintorni/in topic: Kurt Cobain diceva “meglio morire bruciando che spegnersi lentamente”, ma qui Dylan spegne subito lo stereo – e qualsiasi entusiasmo – dicendo come una nonnetta bacchettona che certa musica ispira il suicidio (p. 67.v), preferendo il suono dell’ambulanza a quella dei Nirvana.
Basta guardarsi una qualsiasi collezione di vinili rock (hard, metal, etc) ben in vista nelle vignette degli albi primi ‘90s, per capire come qui DiGregorio canni di brutto ri-pensando un Dylan smemoratamente appassionato di Julio Iglesias et similia.
Questo deturpare il personaggio snaturandolo alla radice mi manda in bestia modalità “Territorial Pissing”, anche perché credo che l’autore l’abbia proprio fatta fuori dal vaso, soltanto per il gusto di ficcarci una infelice battutina fuori luogo :evil: :x: :evil:

Il punto più patetico lo si deve ancora toccare però, cioè quello dello scambio inerte tra due personaggi privi di ogni affezione, e che si buttano a letto insieme per far finta di provare qualcosa, come essere vivi o sentirsi la vita di un altro addosso.
D’accordo, è pienamente in character, e non lontano da quello che succede spesso in molte camere da letto – ed anche questo è un orrore… in un certo senso, brrrrrrr rabbrividiamo :? – ma quando il tenore e le sexy-showgirl finiscono sotto le lenzuola, l’effetto “anestesia” è bello che trasmesso anche al lettore (tutta p. 70), che non desiderava certo una dinamica da sveltina coatta, né una pirotecnia ululante stile BangBros, ma almeno qualche pensiero barboso in meno, mentre si sconsolano l’un l’altro nell’amplesso, rimuginando insopportabili luoghi comuni alla Marta Flavi… su certi sentimenti mancanti e relative impotenze sensoriali perché “non provo più nulla”. Ci vorrebbe il Viagra anche per certi momenti di scrittura… :D

Un leggero sbalzo di libido narrativa lo si intravede almeno col motivo di Eleonore ridotta a solo corpo senz’anima, e che pertanto vuole ibernarsi perbene conservando l’involucro di carnazza dieci&lode fino a data da destinarsi, per finire in un museo di bellezze sempre in fiore (pp. 74-75) :3 .
Immaginando il prezzo al chilo di un filetto del genere, aspetterei di accumulare parecchi buoni pasto prima di presentarmi al bancone.
Il frigo-tecnico è ovviamente lo stesso che ha ajutato Napolitano a superare settordicimila legislature e Paola Ferrari ad illuminarsi d’immenso ogni Domenica(poco sportiva).

Non male comunque la stessa Eleonore per la lucidità – unica tra le vittime – nel comprendere effettivamente (accettandolo, in modo pragmatico) in che razza di trappola si sia cacciata la sua anima (pp. 77-78).
Nella versione naturale quindi un po’ di cervello dimostra d’averlo, anche se incastrata in quella subrealtà le mancherà parecchio chi provvede a ritoccare la sua copertura: l’imprescindibile parrucchiere. Si prevedono crisi isteriche a breve… :mad:

Sorvolo sul modo cartoonesco con cui Dylan infine annusa l’indizio giusto (pp. 71-73, e passiamo al servizio finale nello studio del fotografo anonimo, ovvero il sosia del prof. Zecchi da giovane :) .
Il nostro ladro d’anime non impiega molto a vuotare il sacco del maltolto, né si perde in uno spiegone radicale illustrando per filo e per rullino come sia arrivato ad acquisire quei poteri.
Anche il “movente” della solitudine è piuttosto esile, ma ho trovato gustabile il fatto di come non sia tanto importante rubare un’anima per sentito dire, quanto immortalarla nel migliore momento d’espressività negli stessi artisti, cogliendo il loro spirito vitale all’apice della performance di sé, bloccandolo in un’immagine efficace... anche quando questa è difficile da rendere su pellicola, per quelle espressività che sforano dall’ambito statico-visivo (v. canto per Garrison, o istrionismo per McCoy, p. 84.v-vi).

Meno digeribile il simposio monologante con cui Tyner rinuncia al volo alla vita (pp. 86-87), perché riannaspa in modo estenuante tra motivazioni standard e forme di ribellione altrettanto standard, ma se non altro sembra abbastanza sincero ed il gioco dei contorni-vignetta che sfumano uno sull’altro è apprezzabile :wink: .

Peccato che la questione dello stesso Dylan intrappolato dietro l’obiettivo si risolva in uno scambio abbastanza innocuo (pp. 88-90) senza sussulti/trovate ulteriori, mentre l’ingresso in scena di quel diavolo di un agente porta di nuovo a galla il problema - banale, lo dice lui stesso (p. 92.ii) della compravendita anime :| .
Faust mirava ad altro che successo e notorietà per un rotacalco, ma qui si possono ben capire le ragioni dei nostri per firmare un contratto succulento in vista dei lustrini del jet set, tra gossip e fenomeni da baraccone pronti al disuso.
Alla fine qui lo scontro è per una presunta priorità sui contratti, manco si dovesse disdire dall’inferno Telecom per sprofondare nell’abisso sulfureo di qualche altro provider – incubo già intuito nel Modulo A38, se è per questo.

Il laboratorio infiammabile chiude senza scintille e fetori di zolfo, tramite solito incendio risolutorio che chiude una moscissima resa dei conti tra due personaggi così pacifici :x: .
L’incredibile correttezza – da parte di un diavolo, maquannomaiiii – del nostro aplombante procacciatore d’anime disperse è quasi altrettanto insopportabile come la sua babbioneria nel non comprendere un inghippo simile e nel dover ingaggiare Dylan per capire d’esser stato gabbato come un misero diavolo da sottoscala. Non riesce a riabilitarsi neanche nella lettera pedantesca che invia a Dylan, a parte quel (meta-)cenno a trasformare il Nostro in un “personaggio” di finzione spettacolare (p.98.iii), ed un piccolo appuntamento futuro rimandato tra le righe.

Niente sale sulfureo sulla coda. Solo un tocco di bicarbonato all’ammoniaca per blandire candidamente lo stomaco dopo certe letture :dito: .


*****


]Soggetto : 7 – – – (insomma un pelucolo sopra il 6 ½ )

Superato l’equivoco sulle gioventù bruciacchiate dal trucido consumismo dello showbusiness - che non è proprio il tema cardine, come non lo è quello sul solito commercio d’anime che rientra dal retro, in chiusura… di natiche - :oops:
... la storia si concentra su due idee abbastanza significative e loro esplorazione.

Cosa diventa la nostra personalità se privata del suo spirito genuino? Ed in che cosa consiste questo spirito genuino/genio artistico – v. Il Negromante – una volta confinato/immortalato in un’immagine patinata?
Per fortuna ci viene anche risparmiato l’escamotage della macchina fotografica maledetta – v. Safarà.

L’autore gioca su una struttura corale –v. Gli Ultimi Immortali – per arrivare alle sue conclusioni, per quanto l’elemento mefistofelico (a sorpresa?) alla fine sia gestito in modo piuttosto fiacco/frettoloso, e si poteva contrapporre meglio, aumentando la tensione :roll: .
Ad insistere troppo sulle applicazioni/sfumature/riflessioni di queste idee si corre però il rischio di arenarsi nell’autocommiserazione disperante, ed il percorso dei personaggi verso il suicidio rischia di invogliare anche il lettore ad una dose massiccia di antidepressivi. Missione compiuta :?:

Sceneggiatura : 5

Se a DiGregorio le idee non mancano, come sempre gli manca parecchia della maestria per metterle in ordine e renderle (un tantino) avvincenti :( .
Trama destinata alla sua naturale conclusione già dell'inizio.

Troppi 4 personaggi apatici – per quanto diversi tra loro, e legittimamente stereotipati – da gestire nel loro percorso di svuotamento vitale, che alla fine diviene troppo illustrativo rispetto alla loro condizione. La noja per sfiancamento è in agguato.
E quando si deve alzare il ritmo per portarli alla scontata autodistruzione (dopo p.58), ci hanno già rotto le scatole da un pezzo… e saremmo andati noi volentieri a piantargli una pallottola nel cranio – tanto non erano propriamente “vivi” :tc: .

Le scene della subrealtà non trasmettono abbastanza angoscia, ma giustamente contrappongono una atmosfera eterea di compiaciuto & sterile non-divenire.
I dialoghi sono pedanti e deprimenti in modo appropriato, ma non vorrei che questo fosse un alibi per la predisposizione di GDG nel renderli disumanamente ripetitivi, senza slanci né risorse emotive di spessore.

Non mi è piaciuto affatto il demone ottuso ma elegantemente leale, mentre ho trovato un Groucho in splendida forma, come spesso accade nelle storie dove c’è lo spettacolo di mezzo :g: .
Dylan più che indaga ascolta da assistente sociale, e quando ascolta la battuta giusta per bocca di Groucho risolve pure l’indagine seguendo l’imbroccata.

Disegni: 7 –

E’ la storia ideale per Freghieri e si capisce subito. Niente scene spettacolari, ambienti chiusi, primi piani sofferti a go go, femmes fatales scosciate&depresse, ombre, tratteggi e striature che non guastano mai.
In queste condizioni mi piace, e neanche poco :) 8-) :) .

Molto belle le sezioni milleriane al negativo – specialmente quelle con la Nall, pp. 51-52 e 77-78 – non solo perché originali in Freghieri, ma anche perché comunicano benissimo quel senso di vuoto surreale e di reclusione alienante che dovrebbero trasmettere.
Si perde un po’ nel qualunquismo goffo del finale – dove il diavolo e lo studio a fuoco potevano essere resi moooolto meglio – e nelle pag. 64-67 sul tentato suicidio di Tyner.
Naneggia Dylan in 71.v ma lo si può perdonare… non sempre le dimensioni contano :D .

Copertina: 7 –

Il concept mi ha convinto a più riprese, ed il fatto che sia depistante la rende più gustosa. La realizzazione un po’ meno, però devo ammettere che (solo?) in questo caso il puntinato ci può stare, visto che si tratta di una pagina di giornale :wink: .

Un voto in più se mi fanno capire come (e in cosa) si possano risparmiare fino a 226 £ questo mese grazie al Sun. Si riferivano forse ad un buono per servizi fotografici finto-scandalistici richiesti dagli stessi vips?


*****


Adesso vi lascio perché devo postare per i followers una serie di selfies in cui mi riprendo sotto la doccia mentre intono un’Ave Maria di Schubert. Bello senz’anima, o l’animadellimor***ciloro... se mi sono ridotto a tanto pur di un minuto di notorietà indegna?
D’altronsde gli arabi l’avevano già capito secoli fa: le immagini rubano l’anima, le immagini di chi non ha cervello rubano lo spirito d’immaginazione, agli altri.

ALOHA ON FOCUS

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Un diavolo che, nel 2014, parla di nuove tecnologie riferendosi alle fototessera, è da mandare direttamente in paradiso.
Con un calcio nel culo, possibilmente.

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Oriana Fallaci ti amo.


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 Oggetto del messaggio: Re: # 329 - ...e lascia un bel cadavere
MessaggioInviato: mar feb 18, 2014 12:19 pm 
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Iscritto il: gio mag 27, 2010 11:47 am
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E questa sarebbe la nuova fase di Dylan Dog?

Andiamo bene...

Una sceneggiatura che più banale non si può!


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 Oggetto del messaggio: Re: # 329 - ...e lascia un bel cadavere
MessaggioInviato: mar feb 18, 2014 1:08 pm 
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Iscritto il: lun mar 01, 2010 4:23 pm
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explorer66 ha scritto:
E questa sarebbe la nuova fase di Dylan Dog?

No.


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