Cravenroad7

Praticamente, molti che sono qui, si sono letti più o meno 200 storie che non gli piacciono.

Posso capire magari chi legge DD ogni mese, e solo DD. Ma da quanto ho capito, la maggior parte leggono moltissimi altri fumetti

Siamo OT, però dico la mia: leggo moltissime cose, quindi non mi aspetto che tutte siano capolavori. Ci sta anche la lettura così così, giusto per passare un po' il tempo e rilassarsi, e anche se Dylan rientra spesso in questa categoria non ne faccio un dramma; meglio questo che l'abbandono di un vecchio amico.

quoto rimatt, non riesco ad abbandondonare gli amici nemmeno se sono di carta!

albo semplicemente atroce. 96 pagine di vuoto pneumatico con quattro storielline pietose attaccate tra loro con lo sputo e un twist finale da far cadere le braccia (e anche tutto il resto). I personaggi piagnoni di Di Gregorio noia e depressione le fanno venire al lettore!
Disegni discreti, ma il Freghieri alla Frank Miller nun se po' vede'.
Votato Insufficiente, ma solo perché non ci sono opzioni più basse.

La paura inconscia di perdere la passione di vivere, (o anche quella di non avere più passioni, ma sono due condizioni che camminano di pari passo), credo sia una di quelle più diffuse. Di Gregorio, in questo senso, tocca corde sensibili e fa breccia nella sensibilità di chi legge (almeno nella mia).
I suoi personaggi, quindi, sono persi in un personale limbo, costretti a fare i conti con sé stessi e con le cose che li circondano privi di qualsiasi significato se non quello di essere soltanto cose.
La rappresentazione di questa “desolazione” è perfetta (la sensazione degli spazi ovattati è forte) e viene tradotta in immagini in maniera fondamentale ed impeccabile di Freghieri (che si rifà a Miller).
Trascinato da una sensazione di tristezza ed empatia per quelle persone che poco a poco stanno sbiadendo sotto i riflettori di un palcoscenico sempre più vuoto, sono arrivato ai ¾ di storia soddisfatto.
Da amante dei finali però (parte di un’opera, che sia letteraria o cinematografica, che ritengo fondamentale per farmela giudicare positivamente o negativamente), sono rimasto un po’ interdetto da quello presento in quest’opera.
Faccio un esempio di uno dei finali che ha condizionato il mio giudizio: ovvero quello di Saint Ange, che ho trovato spettacolare e che innalza tutto il film (che fino a quel punto si era trascinato non poco con fatica).
Ritornando in argomento: …e lascia un buon cadavere presenta un finale non dico brutto, ma non all’altezza di quei primi ¾ di cui parlavo prima. E’ affascinante e nota la leggenda secondo la quale una fotografia possa rubare l’anima, ma è forse il protagonista di questa pratica che manca di verve e non coinvolge.. Alla fine risulta soltanto l’ennesima anima sola e in cerca di compagnia (d’altronde “misery loves company”) pronta a tutto pur di non rimanere in solitudine.
Il doppio finale poi è stato un aggiunta carina, ma di poco impatto.
Decisamente una buona storia, ma che nel finale si perde un po’ a causa di un “cattivo” solo accennato.

Retrospettiva Laugier?

appena letta una buona storia sui vari interrogativi morali del mondo dello spettacolo, mi ha colpito la frase di Tyner"una frase che fa riflettete soprattutto in questo momento....

come disegna le fanciulle Freghieri è dio! Eleonore è bellissima

voto 7

Andrea

In realtà è da quando uscì al cinema che non lo rivedo (pur avendolo in dvd), ma quel delirio finale (che ricorda molto il cinema di un certo Fulci, regista che io amo alla follia), mi è rimasto molto impresso

Salve a tutti. Votato buono perché condivido quanto detto in precedenza. Queste storie su dylan ci sono e ci saranno sempre. E che ben vengano perché sono queste le storie che in attesa delle storie "d'oro" ti fanno passare una buona orwtta spassionata l'importante è non leggere più storie senza senso come trash island...

Appoggio chi dice che il linguaggio è troppo finto, ma non solo in DD ma in tutti i Bonelli in generale. Leggendo The Walking Dead, e poi leggendo un qualunque altro Bonelli, si stranota la differenza di linguaggio. La prima molto realistica, le persone direbbero quelle frasi. E anche qualche parolaccia, non stona, anzi. Non deve essere troppo volgare o altro, ma in situazioni come quelle di TWD, ma anche in quelle Bonelli, anche solo un "merda" ci starebbe. Non sono tutti lord. Invece leggendo un albo bonelli è tutto "finto" frasi che nessuno direbbe, esclamazioni come peste o maledetto. Spero proprio che RRobe cambi del tutto il linguaggio di DD

Io di Gregorio non riesco a capire se mi piace o meno.
Ha qualche buona idea ma che non riesce a sviluppare bene, o meglio tra tante soluzioni narrative sceglie di raccontare quella più ovvia e banale.
E questo mi fa rabbia perché non è uno sceneggiatore scarso. Le qualità ci sono, è che forse su Dylan c'entra veramente poco.

Si sa chi ha supervisionato la storia?
Tirando a indovinare, fra Sclavi, RRobe e Barbato punterei su Sclavi.

Se non ci fosse stata quest'aria di innovazione con fase 1 e 2, Di Gregorio era uno di quegli autori che avevo deciso di non comprare più, a meno che (qui) un suo albo non ricevesse grandi lodi. Come ho fatto per Gualdoni e poi è uscito La bomba di cui ho letto i commenti, l'ho preso e apprezzato molto. Alcune sue storie, come soggetti, sarebbero anche interessanti, quel che più non digerisco è la sua gestione di Dylan.
In questo albo a farmi votare sufficiente sono stati i disegni, per una volta, abbastanza originali di Freghieri, altrimenti il soggetto era da 6, la sceneggiatura da 5.

Io ho visto i suoi "Bambini" la scorsa settimana e seppure Sua Maestà Martyrs sia inarrivabile, l'ho trovato comunque molto valido.
Saint Ange lo dovrei rivedere, a posteriori i suoi tre film mi pare hanno dei punti di contatto

PS: scusate l'ot.

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