Cravenroad7

Immagino che a dirglielo ti risponderanno quello che mi avevi risposto tu nella discussione de "L'odio non muore mai"...


O no?

Premetto che non ho mai amato (salvo le dovute eccezioni) i disegni che Freghieri riserva a DYD, mi ha invece letteralemente incantato nel disegnare le "fasi oniriche", in cui i personaggi "sognano", o meglio (possibile spolier):.
L'idea pur partendo da spuntio non originalissimi trae una storia poco narrata con ipotesi poco frequentate.
È il quinto DYD consecutivo che trovo bello... mi devo preoccupare? Non succedeva da almeno 8 anni...

Certo che si. Infatti il mio post andava nella direzione di cercare di comprendere l'incongruente, ma alla fine mi risulta impossibile. Ne "L'Odio non Muore Mai" c'era una specie di trama, c'erano personaggi che magari non erano il massimo della personalizzazione, ma che perlomeno ne davano una parvenza. Qui ci sono solo luoghi comuni su luoghi comuni ( mancava il riccone alla Berlusca innamorato della gonne giovanili e c'era tutto...) che non bucano le pagine manco sparati con un obice da 20mm.
La storia non esiste, esistono solo siparietti tenuti insieme da un esilissimo filo conduttore, da un Dylan che risolve tutto con un colpo di genio francamente infantile, e un finale discreto sino all'entrata del gran cornuto in persona, che svacca.
Non si poteva far presente che il fotografo fosse, che ne so, un mutante ad esempio ? Sempre il diavolo e la morte, si deve tirare in ballo??

Fra l'altro mi sovviene che questo finale è identico a quello di una storia a fumetti di Xfiles chiamata l'occhio che uccide, in cui un fotografo ruba l'essenza vitale delle proprie vittime per rimanere immortale.
Se anche non si pretende da ogni storia horror un'originalità ormai perduta per sempre, che almeno si costruiscano storie con un impianto strutturale avvincente e solido, se non splatter o spaventevole.

Purtroppo si, c'era una specie di trama... non voglio neanche ripensarci...

Per me è un 3. Disegni brutti, sceneggiatura brutta, soggetto brutto, copertina brutta e lettering brutto (questo lo può dire Leonearmato XD )

Il peggiore fra gli albi della fase 1. L'albo annoia dall'inizio alla fine.

io sono una di quelli "dialoghi imbarazzanti, protagonisti scialbi, voto 6".
voto 6 solo in virtù del finale che mi ha fatto una sorpresina-ina-ina.
non sono certo una campionessa di coerenza dogares, però, insomma, ho sentito improvvisamente il desiderio di essere incoraggiante.
è come se mi portassero una cena triste e fredda, alla fine c'è un bignè, quel bignè lì mi soprende talmente mentre sono ad un passo dalle lacrime, che mi sento più buona

Gesù, lasciamo perdere va...

Secondo me quello dei dialoghi penosi è l'ultimo problema tra i vari difetti imputabili a questa storia.
Almeno in esempi come questo:



Oppure:



Il tono del comico fallito, come il suo modo di esprimersi, non è spiccio proprio perché proprio a lui, in senso retorico, piace rigonfiare le frasi, apostrofarsi con un certo stile, e compiangersi in modo artefatto - almeno fin quando è sobrio, passeggiando per vialetti.

Per questo usa un frasario come quello, a rilento, anche per fare il verso ai parrucconi che lo ospitano nell'ospizio.
Per questo il suo discorso non sembra, ma è declamato con una certa pedanteria poco dinamica e simil-pomposa.
Se avesse usato una frase (sacrificabile e riempitiva), di pura circostanza en passant, come quella proposta dopo da Bertuccia, non ci sarebbe stato quell'effetto di patetismo sarcastico cercato qui dall'autore.

Neanche a me piace, ma in questo caso non stona col contesto di auto-commiserazione più volte ripetuto, poco brillante e depotenziato di un ex-mattatore in stato di depressione.
In più "strizzacervelli" non è un retaggio da RaiFiction ma dai doppiaggi italioti di film stranieri. Detto da un (fumetto?) inglese ci sta tutto: shrink è un termine che gli anglofoni usano ancora come il pane, anche perché ne fanno molto più uso di noi, di lettini.

ALOHA TO A SHRINK, TO ANALYZE MY DREAMS,
SHE SAYS THAT'S LACK OF SEX THAT'S BRINGING DOWN

Quoto quanto detto da Wolkoff (Basket Case compresa): mi sembra l'ultimo dei motivi per cui lamentarsi, questo.

No, dog,dylandog, il lettering di Luca Corda a me piace. Lui è molto "pulito", quasi sembra fatto a computer. Probabilmente ti è sembrata strana la forte interlinea; del resto siamo abituati, tra gli altri, a Piero Ravioli, che praticamente non conosceva la definizione di interlinea già avevo notato lo stile di Corda nell'ultimo speciale di Dampyr.

(Ho votato buono).
Il tuo ragionamento non fa una grinza. Il Dylan Dog d'autore di Sclavi ante 100 (generalizzo, ma specifico che dal 70 al 100 ne ho letti pochi, prima del 70 praticamente tutti) e il il Dylan Dog di oggi non sono neanche lontanamente paragonabili: il primo è un viaggio nell'inconscio, un mondo dominato da forze ultraterrene e insondabili, un mondo che aveva in testa Sclavi e che solo lui riusciva a descrivere con continuità. Il secondo è perlopiù un razionalistico detective dell'horror paranormale. Certo, nella pletora dei diadochi di Sclavi ci sono sceneggiatori che hanno saltuariamente ricalcato le orme del creatore, ma anche qui la differenza sta nella qualità costante e nella qualità nella quantità.
Chiaro che, a confronto con un "coinvolgente e pauroso, voto 10" dato a Le notti di luna piena, il "lineare e d'atmosfera" di ...E lascia un bel cadavere si tramuterebbe in un 1 spaccato e verrebbe paragonato ad una cena al fast food con la cugina racchia del compagno di banco.
Proprio per questo è legittimo il tuo voto e anzi lo condividerei.
Io cerco di prendere l'albo di oggi per quello che è, per l'innovazione tematica, per la per la precisione stilistica, per la godibilità generale, e, anche, per l'impegno profusoci dal team in base alle possibilità di partenza (e quest'ultimo punto, in un modo o nell'altro, lo dobbiamo affrontare tutti). Giusto o sbagliato che sia io mio metro, eh.

gli do un 6 molto rosicato...devo dire che da quando è partito il nuovo corso di dylan non c'è stata ancora una storia sopra alla sufficienza

alla seconda lettura devo dire che la storia filerebbe pure....ma mi pare un po' troppo fantasiosa e poco coinvolgente nel momento in cui il fotografo spiega come riesce a togliere l'anima ai vari vip...il finale invece lo preferisco

Sì, quando sono subentrato, c'erano una cinquantina di storie in archivio, tra storie finite e in lavorazione.
Questo non significa che su Old Boy (tanto per dire), queste storie verranno presentate tutte insieme fino a esaurimento.
La mia speranza è di presentare, per ogni albo della collana, due storie pensate dal nuovo corso e una di recupero, fino ad esaurimento.
Di più non si può fare.

si wolkoff, è chiaro che l'effetto dovesse essere proprio questo.
ma allora ci si ferma prima di annoiare il lettore, di trasmettergli questa apatia in modo irrecuperabile, prima di irritarlo.
il comico depresso ha talmente espanso il suo influsso su tutto l'albo da risultare molesto e soverchiante, questo NON è saper dosare gli ingredienti o saper trasmettere uno stato d'animo.

se l'autore lo fa, non penso che sia un modo intenzionale di far esprimere un personaggio che vuole risultare pedante, ma penso che sia pedante soprattutto l'autore.


leggo ora il post del Rrobe: si ti prego diluire queste 50 storie il più possibile!

Quello che dici è molto interessante, anche per i risvolti.

Non so se è da considerarsi in toto un insuccesso il fatto che l'autore sia riuscito a trasmettere per molte pagine quell'atmosfera di apatia (dei suoi personaggi) sino all'esasperazione nel lettore stesso.
E' un ascendente che si radicalizza e dà un'indentità definita all'albo... per quanto poco horror in senso stretto, e quasi socio-clinica.

Sono d'accordissimo con te, comunque, sul fatto che, non tanto l'alone ammorbante, quanto il sovradosaggio rimestante rovini parecchio lo scorrere della storia, con una sovra-esposizione di variazioni, riflessioni, applicazioni delo stesso tema
Infatti:



ALOHA UN MISURINO PER VOLTA