Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Copertine e copertinisti: qualche riflessione
MessaggioInviato: mer gen 29, 2014 4:32 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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C'è chi preferisce Villa, chi predilige lo Stano vecchia maniera e chi lo Stano nuova maniera, chi stravede per Brindisi e chi per Roi. De gustibus eccetera eccetera, ma prima di tutto bisognerebbe intendersi su cosa si intende per "buona copertina". Dico la mia: per me una buona copertina deve possedere queste caratteristiche...

1 - deve balzare all'occhio, ovvero incuriosire anche l'acquirente non regolare (quello, cioè, che compra l'albo a prescindere dalla cover);
2 - deve contenere un'immagine immediatamente identificabile che rimandi inequivocabilmente alla testata (ma non necessariamente al contenuto della storia all'interno);
3 - deve possedere una certa forza iconica;
4 - non deve contenere troppi elementi di distrazione, o, quando li contiene, deve comunque riuscire a identificare l'elemento chiave (vedi punti 2 e 3);
5 - dev'essere in grado di mettere in moto l'immaginazione del lettore, spingendolo a chiedersi qual è la storia che sta dietro a quell'immagine. Come detto nel punto 2, per farlo si può anche barare, nel senso che non è indispensabile che il rimando alla storia sia diretto e inequivocabile.

Mi pare di aver detto tutto. Qualche esempio di buone copertine:

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 Oggetto del messaggio: Re: Copertine e copertinisti: qualche riflessione
MessaggioInviato: mer gen 29, 2014 4:36 pm 
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La prima è orribile, la terza è sublime, la seconda è un classico di inimitabile bellezza. ( x chi non sapesse: Paperino e il Cimiero Vichingo, parole, disegni e poesia di Carl Barks, il più grande di tutti di sempre )

La copertina, cmq, è un disegno che dovrebbe catturare lo spirito e la trama della storia.
E' come un ritratto dipinto. Non è bello o più bello quello che sembra una fototessera dell'Esselunga ma quello che cattura l'anima.

Copertinista ? (termine orrendo...) Il migliore è su DyD, Roi. Stano è ferocemente bravo pur essendo super abusato. Brindisi è freddo e non trasmette niente.

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" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "

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 Oggetto del messaggio: ...
MessaggioInviato: mer gen 29, 2014 8:36 pm 
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Villa, sempre e solo Villa...

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 Oggetto del messaggio: Re: Copertine e copertinisti: qualche riflessione
MessaggioInviato: mer gen 29, 2014 9:39 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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@Rimatt

Non ho capito tanto in cosa consista la differenza tra il punto #1 ed #3
E poi per quanto riguarda il #4 non mi sembra che i dettagli interni alla copertina "distraggono" - da cosa, da se stessa? - quanto arricchiscano, senza necessariamente fuorviare. D'accordo per l'elemento-chiave, ma una volta aperta la porta la chiave ritorna in tasca :g: .

[...]

Sul discorso in generale, ci sarebbe tanto da dire, ed a parte le schermaglie di questo mese sulle anteprime de La Morte non basta, qualche confronto su 3-4 autori era già partito per tempo.

https://www.cravenroad7.it/forum/viewtopic.php?f=11&t=8193&start=420

Sono d'accordo con quello che ha detto Dogares per Brindisi: il più delle volte è un po' freddino e la butta sul senzazionalistico in action. Non proprio l'ideale per il torbidume horror, rievoca solo atmosfere da "illustratore".
Su Stano se ne dicono tante: io aggiungo semplicemente che trovare nuove idee è difficile, però questo rinnovamento dello stile in linea con la pop art non mi convince per nulla.
Non su Dylan perlomeno, e non ripetutamente come nuovo marchio di fabbrica/manifesto estetico .
La sua anima oscura dipinge ben altro, senza subalternarsi ai restyling :x: .

ALOHA ANGELINO ALFASTANO

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 Oggetto del messaggio: Re: Copertine e copertinisti: qualche riflessione
MessaggioInviato: gio gen 30, 2014 10:56 am 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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wolkoff ha scritto:
@Rimatt

Non ho capito tanto in cosa consista la differenza tra il punto #1 ed #3
E poi per quanto riguarda il #4 non mi sembra che i dettagli interni alla copertina "distraggono" - da cosa, da se stessa? - quanto arricchiscano, senza necessariamente fuorviare. D'accordo per l'elemento-chiave, ma una volta aperta la porta la chiave ritorna in tasca :g: .


Per come la intendo io, il fatto di essere d'impatto prescinde dall'essere iconica, essendo quest'ultima una caratteristica legata alla presenza del protagonista (vedi l'esempio di Una stella per Tex). Per dire, questa è una copertina d'impatto ma priva di quella forza iconica che la renda davvero indimenticabile:

Immagine

In quanto al punto 4, trovo che una bella copertina debba essere semplice. Troppi elementi distraggono l'occhio del lettore e gli impediscono di focalizzare l'elemento principale, ovvero il protagonista (della cover, non necessariamente dell'albo).

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 Oggetto del messaggio: Re: Copertine e copertinisti: qualche riflessione
MessaggioInviato: gio gen 30, 2014 11:30 am 
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Iscritto il: mer feb 29, 2012 5:36 pm
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dogares ha scritto:
Copertinista ? (termine orrendo...) Il migliore è su DyD, Roi.


Puro Vangelo!

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 Oggetto del messaggio: Re: Copertine e copertinisti: qualche riflessione
MessaggioInviato: gio gen 30, 2014 11:48 am 
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Iscritto il: mer mag 30, 2012 10:42 am
Messaggi: 859
Per me qualche dettaglio non fa male, magari qualcosa di curioso che poi verrà ripreso nella storia.

Parlando di DYD, Stano secondo me è abbastanza bravo nell'impostazione della copertina ma trovo il suo tratto più adatto ai disegni, forse è troppo personale. Alcune sue copertine le ho odiate! Mi piace invece Villa, per me il Dylan Dog originale è quello delle sue copertine. Devo dire che anche lui a volte però ritrae i personaggi in maniera un po' plastica, quasi fossero in posa e questo non mi piace molto.

Il mio copertinista preferito in assoluto (parlo tra gli italiani) è Gallieno Ferri :)
Ferri possiede tutte le caratteristiche che dovrebbe avere un bravo copertinista: c'è l'impatto, dovuto anche a una certa semplicità e alla non ricerca dell'inserimento di troppi dettagli e la capacità di catturare l'immagine di un contesto che ti invoglia a vedere cosa succederà nell'albo. Vedere le copertine di Zagor per credere, io comprerei il fumetto solo per quelle!

Più o meno lo stesso discorso vale per Carnevale, è grazie alle sue copertine che mi sono avvicinato a John Doe.

Un'altro bravo, che non è mai citato quando si parla di copertine per me è Leo Ortolani. A volte è talmente celebrato come scrittore che ci si dimentica che è anche un ottimo disegnatore (e copertinista).

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Per velenoso che sia, non c'è serpente che non possa essere addomesticato da una convincente pallottola calibro 45!


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 Oggetto del messaggio: Re: Copertine e copertinisti: qualche riflessione
MessaggioInviato: gio gen 30, 2014 1:39 pm 
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Per me Ferri e Galep sono stati i migliori copertinisti della Bonelli. Menzione d'onore anche agli acquerelli di Milazzo per Ken Parker.

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 Oggetto del messaggio: Re: Copertine e copertinisti: qualche riflessione
MessaggioInviato: gio gen 30, 2014 1:50 pm 
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Iscritto il: mer giu 27, 2012 1:35 pm
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Ottimo thread Rimatt! :)

Questa discussione mi dà lo stimolo per andarmi a guardare le copertine di un bel pò di serie Bonelli:

Brendon: per vedere Roi alle prese con copertine seriali che non siano la GR di dyd.

Martyn Mystere: perchè Alessandrini mi sembra un eccellente copertinista. Alcune sue copertine prima del numero cento hanno chiaroscuri da far paura e ottima costruzione.

Tex: perchè ne ricordo molte di Galep veramente iconiche, e perchè Villa è proprio un bel vedere (come non rinunciare al chiaroscuro su copertine molto colorate come sono a volte quelle western. P.S. Stano, ombreggia NERO, please.)

Nathan Never: perchè Castellini era forse troppo plastico nelle pose, ma ha tirato fuori cose bellissime, e perchè Deangelis ha probabilmente alzato la qualità complessiva quando gli è seguito.

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 Oggetto del messaggio: Re: Copertine e copertinisti: qualche riflessione
MessaggioInviato: gio gen 30, 2014 3:29 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
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Restando in un ambito strettamente dylaniato.

Villa è il classicismo del fumetto. L'essenza del bianco e nero, della carta e dell'inchiostro. Dell'anatomia perfetta, del tratteggio che scolpisce, della pennellata modulata e della composizione impeccabile. L'ultimo di una stirpe definitivamente in via di estinzione, per questo ineguagliabile. Copertine efficaci quanto le pagine. Il mestiere è una garanzia.
Stano è un atipico. Un pittore prestato al fumetto. Per questo la sua produzione è fatta di picchi e picchiate. Non ha ancora imparato a gestire l'avvento del digitale. Nel su caso bastava starne alla larga. Copertine efficaci quanto le pagine, ma solo se l'ispirazione tampona l'umoralità.
Roi è atipico al contrario. Fumettista con velleità da pittore. Copertinista fiacco (a parte i capolavori "arcani") e mestierante impeccabile nel distribuire ombre sulle pagine.
Brindisi è un mistero della fede. Monumentale in migliaia di tavole consegnate alla storia del personaggio, completamente (o quasi) inadeguato nel fare copertine. Boh.

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: Copertine e copertinisti: qualche riflessione
MessaggioInviato: gio gen 30, 2014 3:36 pm 
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rimatt ha scritto:

Per come la intendo io, il fatto di essere d'impatto prescinde dall'essere iconica, essendo quest'ultima una caratteristica legata alla presenza del protagonista (vedi l'esempio di Una stella per Tex).

In quanto al punto 4, trovo che una bella copertina debba essere semplice. Troppi elementi distraggono l'occhio del lettore e gli impediscono di focalizzare l'elemento principale, ovvero il protagonista (della cover, non necessariamente dell'albo).


Forse adesso ho capito cosa intendevi.
Ma per me rimane un problema di forma alquanto collaterale: un buon impatto può prescindere dall'iconicità, ma viceversa una notevole iconicità - intesa come tu riporti - non può prescindere da un impatto elevato (v. per esempio su Dylan cose molto riuscite come I Vampiri o La terza faccia della Medaglia).

Io più che sul presentarsi come icone - e quindi a rischio di apparire statiche, da santineria allegorica/carta dei tarocchi - credo che alcune copertine debbano puntare sul fattore enargeia, cioè sulla capacità di esprimere una vitalità corposa in scena/da una scena (non necessariamente melodrammando il fotogramma, né ricavando spezzoni live da documentario ).

Qui sotto c'è un esempio bonelliano su come articolare una copertina da una prima fase iconica (molto ben fatta, che racconta un sottotesto narrativo, ma non lo esprime nel pieno della sua vita, irrigidendosi) ad un vitalità sempre più carica che trasuda presenza, molto tangibile per quanto indefinibile:

Spoiler!
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Quanto al punto #4 non vedo questo bisogno assoluto di focalizzarsi su un elemento principale.
Non dico che sia il caso di scatenarsi come H. Bosch, ma in certi casi l'abbondanza di dettagli non è controproducente né distrae l'appeal da un presunto "messaggio base" veicolato per immagini.

Immagine

Sulle velleità di Roi riportate da Dearboy non mi esprimerei, perché non conosciamo tutta la sua manualità artistica, e sono convinto che su tela non andrebbe in crisi atteggiandosi a chissacchì.

De Angelis è un'artista mostruoso e farebbe bene ovunque.
Però, di questi tempi, lo vedrei particolarmente bene per le copertine della "saga degli zombies" di Bilotta :P 8-) :P

ALOHA HARD BOILED

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 Oggetto del messaggio: Re: Copertine e copertinisti: qualche riflessione
MessaggioInviato: gio gen 30, 2014 4:23 pm 
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Secondo me il migliore su Dylan Dog è Roi, con Villa. Mi piaceva parecchio anche il primo Stano nei giganti con le pennellate molto evidenti. Fra i copertinisti Bonelli quelli che mi piacciono molto sono Max Bertolini che fa le copertine dell'Universo Alfa, il copertinista di Dragonero e Di Gennaro.
Le copertine troppo classiche, come per esempio quelle di Tex di Galep, o l'altra che avete messo di Paperino, non mi piacciono, anche se vedo che qui sono molto apprezzate. Al contrario mi piace parecchio quella di Lobo. Io preferisco una copertina che rappresenti una scrna di una storia, come faceva Villa. E non come sta facendo Stano ora che con il nuovo corso sta rendendo le copertine più iconiche. Stravedo per quasi tutte le copertine di Batman, o del fumetto americano in genere, anche se non sono per niente un grande fan del genere. Fra i copertinisti Bonelli che non apprezzo ci sono i giá citati Galep e Stano, il copertinista di Zagor e Alessandrini, anche se alcune volte ci sono sue copertine molto belle, come quella messa da Wolkoff. E forse sono l'unico a cui piacciono gli sfondi bianchi di Villa del SB.
Parecchio belle le copertine di Magico Vento, per quanto semplici. anche quasi tutte le copertine di tutti i copertinisti di Nathan Never sono belle. Non ho mai visto una copertina brutta di John Doe.
Brindisi ha sfornato copertine meravigliose (vedere Partita con la morte) e copertine che proprio non ti dicono niente (vedere I vampiri).

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“Gli amici esistono anche per questo… per fare cose inutili!” Groucho - n 107 (Il paese delle ombre colorate)

"Ti catturerò con il mio sacco mortale". Tu penserai che io sia impazzito. Ma ti faccio una promessa... tornerò ad uccidere ancora!


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 Oggetto del messaggio: Re: Copertine e copertinisti: qualche riflessione
MessaggioInviato: gio gen 30, 2014 6:02 pm 
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Iscritto il: lun gen 11, 2010 11:19 pm
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Dear Boy ha scritto:
Restando in un ambito strettamente dylaniato.

Brindisi è un mistero della fede. Monumentale in migliaia di tavole consegnate alla storia del personaggio, completamente (o quasi) inadeguato nel fare copertine. Boh.


Secondo me ha avuto pochissimo tempo per le copertine del CSC, che effettivamente non sono un granché, quelle dell'edizione croata invece sono piccoli capolavori.

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 Oggetto del messaggio: Re: Copertine e copertinisti: qualche riflessione
MessaggioInviato: gio gen 30, 2014 7:26 pm 
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@Wolkoff: le cover di Magico Vento sono generalmente molto belle (ma a Frisenda preferisco Venturi); quella del Martinmystèrone, invece, non mi piace proprio per la caoticità dell'insieme. Non dico che sia brutta, ma non la trovo particolarmente riuscita.

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 Oggetto del messaggio: Re: Copertine e copertinisti: qualche riflessione
MessaggioInviato: sab mar 08, 2014 5:00 pm 
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Iscritto il: ven giu 27, 2003 10:00 pm
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Dear Boy ha scritto:
Restando in un ambito strettamente dylaniato.


Brindisi è un mistero della fede. Monumentale in migliaia di tavole consegnate alla storia del personaggio, completamente (o quasi) inadeguato nel fare copertine. Boh.



Anche secondo me Brindisi ha avuto poco tempo , infatti ha alternato ottime copertine , qualche capolavoro, ma anche alcune tirate via.
Quelle croate sono tutte spettacolari.
Anche Villa nei superbook e' decisamente peggio delle copertine che dedica a tex.
Roi invece non lo trovo molto adatto alle copertine tanto che e' stato sostituito su brendon , ci sara' stato un motivo ...e' uno dei miei disegnatori preferiti all'inizio su dylan era il mio preferito , poi ha cambiato un po' stile rispetto ai primi numeri, soprattutto come disegna dylan.


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