La storia scorre via fluida, senza troppi intoppi, anzi, in certi frangenti, come sul finale, ha delle belle trovate.
Come hanno già detto in molti la "morale" della storia è quella che conta maggiormente, e il titolo ci azzecca totalmente. Il bello è che non ci sono pistolotti da parte di dylan ne di nessun altro personaggio, perchè non serve dire nulla di superfluo.
Per quanto riguarda i dialoghi urge un ritocco in molti fumetti bonelli e non solo in dylan dog (ad esempio in Nathan Never la cosa sta diventando paradossale, con i protagonisti che presentano i comprimari, sempre, sempre, sempre, in ogni storia). Le frasi forzate, purtroppo, sono il pugno nell'occhio di lavori che prenderebbero, se fatti a dovere, voti più alti. Infatti, più è innaturale ciò che fai dire ad un personaggio per esprimere un concetto, più la sensazione di straniamento dalle vicende è forte, e di conseguenza non si entra nemmeno in empatia con i protagonisti. Mi stupisco che un cultore del cinema come RRobe non sia ancora del tutto riuscito nell'impresa di presentare dialoghi fluidi come quelli che appaiono, per l'appunto, in certe pellicole. Questi invece sembrano usciti da fiction italiane. Ciò non avviene sempre, è ovvio, ma quando succede e come se ti arrivasse per via diretta un pugno nello stomaco.
La storia comunque è sopra il 6, aiutata anche da un Freghieri ispirato come non lo ho mai visto, le sequenze oniriche sono sublimi, e fosse per me lo farei disegnare sempre così.
Copertina che a primo acchitto non avevo trovato interessante, ma che in edicola fa la sua porca figura. Le puntinature, visto che si tratta di un disegno con rivista, ci stanno benissimo.
_________________ L'inizio della fine sarà quando cominceremo a prenderci dannatamente sul serio!
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