Cravenroad7

Ho riletto questo albo dopo un pò di tempo..... una boiata pazzesca!!! Brutto, infantile, noioso.

Come sempre a Bigliardo viene data fra le mani una storiella caruccia e niente più, che il nostro rende gradevole agli occhi, ma una volta tolta la patina di disegni, resta una banalità sconcertante e puerile.
Fra l'altro il doppio è tirato troppo per le lunghe con quesiti ora infantili, ora da videogioco.
I personaggi di contorno meritavano sorte maggiore, ma questo passa il convento.
Cattivo potente ma ebete.
Horror come lo 0 assoluto...

Votato accettabile. A differenza dell'albo precedente questo mi è piaciuto di più. Sono d'accordo con chi dice che Bill doveva avere più fiducia in Dylan. Finale a sorpresa, vediamo se in futuro verrà ripreso. Disegni buoni. Voto 6,5

Storia scema ma tutto sommato gradevole. L'unico problema? Non è horror manco un po'. Ah, e il protagonista non è Dylan Dog, solo uno che gli assomiglia fisicamente. Vedete un po' voi.

Votato insufficiente (per me voto 3).
Ciò che segue è ovviamente una mia personale opinione.
Questa storia doppia è un fulgido esempio di quello che gli storici del fumetto un giorno, forse, denomineranno il "Periodo Topolinia" di Dylan Dog.
Periodo che, speriamo, termini per sempre con il numero 325.
Per farla breve, quindi, un altro albo nel quale se sostituiamo Dylan Dog con Topolino non cambia proprio nulla.
E', peraltro, a mio parere una caratteristica tipica di De Nardo, le cui influenze fantasy sono un po' come il bromuro che si dice venisse sciolto nel rancio dei militari di leva.
Gli enigmi, poi, sono insulsi. Noiosi. Del tutto decontestualizzati. E come ha fatto notare più di qualcuno, del tutto privi di una spiegazione logica in ordine ai criteri secondo cui dovrebbe avvenire la scrematura per individuare l'unica persona in grado di meritare l'oggetto nascosto.
E ancora, si tratta di un soggetto inutilmente stiracchiato al fine di farne una storia doppia.
Basta leggere le prime venti pagine di "L'erede oscuro" per accorgersi che ci sono vignette (in particolare durante la rissa con gli scagnozzi di Almanegra) che sono semplicemente ripetute due volte, al fine di allungare il brodo.
Ma allora perché una scelta editoriale di questo tipo? Perché proprinare, nel'arco di due mesi, una sola storia, e per giunta brutta?
I disegni di Bigliardo mi sono anche piaciuti (disegna Groucho da favola) ma non salvano nulla di un disastro editoriale.

Sono triste.
Vado a provare un nuovo scrub che ho comprato ieri mattina.

Ho preso e letto la ristampa in questi giorni: a me questa storia in due albi mi è piaciuta! Una storia leggera che sconfina nel fantasy/avventuroso e dai toni anche talvolta divertenti...Belli i disegni e adatti al tipo di trama e atmosfera. Non è un capolavoro, però secondo me non è da buttare...La storia scorre bene senza intoppi..Io d'altronde sono un lettore molto atipico: pur essendo stato stregato da DYD non sono un grandissimo fan della letteratura e del cinema horror ...Prediligo di più il fantasy e lo sci fi, pertanto quando capitano storie che sconfinano dalle classiche trame puramente horror (come questo albo, appunto) le apprezzo

Il problema, caro, Blackie, è che il protagonista della storia è un fantoccio di Dylan Dog. Quest'uomo non pensa, non riflette, non ha dubbi, non esita, niente! Hanno snaturato il suo personaggio, rendendolo un qualunque protagonista di fumetti, tipo Topolino. Passi il tema fantasy (per quanto sia trattato veramente male), ma la pista di indizi (assurdi, peraltro) no. Dylan Dog che risolve enigmi? Ma quando mai? Storia mediocrissima. Gradevole sì, la si può trovare gradevole. Ma questo non è Dylan Dog, è un fumetto qualunque.

Non sarebbe stato meglio accorpare i due topic come per le altre doppie?
Commento su questa ma vale per entrambe, così come il voto: insufficiente. Perché? E' presto detto. Non si può imputare a De Nardo una cattiva scrittura, anzi credo che questo al buon Peppe non si possa davvero mai imputare su DD. Però quest'albo ricade nel filone anti-dylandoghiano per eccellenza: troppo fantasy, tanti enigmi e poco horror. La detestabile presenza del nano malefico e i suoi magheggiamenti ne rendono ancor più indigesta la lettura.
Si salvano i disegni di Bigliardo.

Solo in copertina, direi. Ma vogliamo parlare del delizioso finale?

Non parliamone. De Nardo avrebbe comunque fatto di peggio con il finale della Piramide Capovolta.

Sarà un mio limite vista la quantità di voti positivi data sia a quest'albo che al precedente, ma per me tutte le storie del filone iniziato con Il Grimorio Maledetto sono insopportabili.
Insopportabili perché quanto di più lontano possa esserci dallo spirito e dalle caratteristiche del personaggio di Dylan Dog.
Non c'è un solo accenno al proverbiale scetticismo di Dylan che improvvisamente trova normalissimo declamare formule magiche astruse e discutere di dèi e demoni dai nomi più assurdi coinvolti in una sorta di telenovela alla Beautiful in chiave demoniaca (alla scena del demonio che manda sulla terra il suo emissario con la boccetta contenente il suo seme per ottenere un figlio con l'inseminazione artificiale non sapevo se ridere o piangere!)

Come ha già scritto qualcuno, al posto di Dylan poteva esserci Martin Mystere, il prof. Langdon dei libri di Dan Brown, Topolino... la storia in sè può anche risultare simpatica ma non è una storia da Dylan Dog, e personalmente preferisco autori che pur con risultati non brillanti si sforzano almeno di mantenersi fedeli allo spirito dylandoghiano piuttosto che snaturarlo completamente.

Fino alle ultime pagine l'albo stava per guadagnarsi la sufficienza se solo fosse servito almeno a far fuori definitivamente quel nano mago, garanzia per non leggere più storie di questo tipo... g
Ma una volta capito che non avrei avuto nemmeno questa consolazione, il 3 per entrambi gli albi è stato confermato senza alcun rimpianto...

Altro che tuo limite! Vanne fiera!

Seconda parte della doppia storia di De Nardo,abbastanza coerente con la prima.
Non mi ha entusiasmato.Conclude in maniera scialba,senza particolari sussulti una vicenda poco interessante e coinvolgente che vede Dylan muoversi in "trasferta"...in una sorta di situazione che non lo rappresenta,che non ne rispecchia lo spirito autentico.
Mi verrebbe da dire la fatidica frase "questo non e' Dylan Dog",anche senza usarla nel modo pretestuoso e sbagliato come ho spesso letto.
Di questo "L'erede oscuro" francamente salvo poco...sviluppi e colpi di scena prevedibili,il personaggio del bambino non sfruttato,il mostro dimenticato,un finale che grida vendetta per cercare il colpo di coda a sorpresa ma che risulta essere poco meno di un banale esercizio di stile.
Discutibili e poco convincenti le soluzioni ai vari enigmi.
I disegni di Bigliardo sono ottimi.Non altrettanto ahime',soggetto e sceneggiatura.

la via degli enigmi
storia ad altissimo potenziale, nel senso che può aver fatto scappare un sacco di lettori... l'anti-dylanianità, la noia e la formula "doppia storia" creano un cocktail indigesto, prodotto di una gestione sbagliata del personaggio a tutti i livelli: la trelkvoski costretta a fare da badante al mago nano di "il grimorio maledetto"...
de nardo, insieme al fido e sempre impeccabile bigliardo, qui ha messo tutta la sua passione per gli enigmi, i riti esoterici, i calcoli della probabilità... purtroppo con me casca male, perchè queste cose non le ho mai potute sopportare fin dalla tenera età e a malapena riesco a finire un sudoku
ho apprezzato invece i riferimenti alla cucina italiana, a piero della francesca, oppure il bimbo assatanato che assiste compiaciuto alle peggio efferatezze, però il finale è modesto (non ho capito il colpo di scena relativo alla moglie del professore), a rappresentare plasticamente la scarsa riuscita del racconto...
a un certo punto fa capolino pure un origlione in perfetto stile nizziano
delle due copertine mi piace soprattutto la seconda

voto 5+

Buongiorno,
ho apprezzato quest'albo, votando Buono, per la capacità, rara in questa testata, di intrecciare personaggi e situazioni degli albi precedenti, come Winston McCloud e Bill Porter; la vicenda fantasy è dinamica e sa avvincere, bella anche la battaglia finale con la lancia di Irminsul, che poteva avere uno spazio maggiore.
Dai commenti precedenti emerge che l'albo non è stato, in media, apprezzato, tuttavia la mia opinione è che anche questo è Dylan Dog, esiste un filone fantasy all'interno del fumetto e non sempre possono emergere tutti gli aspetti tradizionali del protagonista, a volte ci vuole anche una vicenda d'azione pura.
Baron Karza