Cravenroad7

Si quella.
Le altre erano poetiche, rappresentavano, quasi sempre, una situazione di immobilità, come se il tempo si fosse fermato per mostrarci un momento simbolico della storia..
In questa no, è tutta azione e movimento e poi trovo che è proprio il soggetto poche adatto per il tipo di stile e colori che Di Gennaro usa.
Comunque a parte quest'ultima poco riuscita copertina le altre sono tutte dei piccoli capolavori!!

Cuore di Lupo
Finito di leggere la storia di Ambrosini. Il discorso che affronta l'autore è profondo, come profonde sono le radici culturali di alcuni popoli.
Il discorso finale di Malakawe racchiude secondo me l'essenza del racconto. Senso di appartenenza, redenzione, ma sopratutto memoria, tutto questo è Cuore di Lupo.
Lo rileggerò con molto piacere

letto il numero 16.
assolutamente soddisfatto dalla storia ,un genere che mi ha sempre affascinato.
la coppia bilotta-mosca non delude.

Ancora un numero STRAORDINARIO... questa collana entrerà nella Storia della casa editrice... qualità a mio avviso mai raggiunta... numero profondo, adulto, commovente, storico... mi chiedo soltanto se questa collana piace così tanto solo a mepermotivi di gusti personali o se tutti vi riconoscono una qualità incredibile... i miei complimenti a chi ha avuto l'idea e a chi continua a seguire e coordinare questa collana... Marcheselli o chi per lui...

Bilotta fuori da Dylan non sbaglia un colpo.
Strano che l'ambientazione della germania divisa in fondo fosse già stata sfruttata in precedenza, ma questa storia è scritta davvero bene. ottimo il personaggio di Friedrich, quello di Marlen appartentemente pure è affascinante, nel finale finisce per essere troppo funzionale all'evolversi della storia, risultando un po' incompiuto/incoerente, però non nuove al successo complessivo della storia.
Ottimo.

Bilotta è talmente bravo che riesce farmi digerire lo spionistico (che per me è sinonimo di noia) e il polpettone moralistico stile Vite Degli Altri

N. 16 bellissimo. I disegni non mi hanno convinto tantissimo.

Le storie mi sembra una grandissima collana, che dopo il n. 15 e il 16 mi sono convinto ad acquistare mensilmente.

Davvero bella questa storia di Bilotta. Si serve di Le vite degli altri come spunto di partenza, ma elabora e rielabora una trama di grande spessore, creando un'atmosfera più cupa di quella del film e dei personaggi ben caratterizzati. Un autore da seguire con interesse.

Per me quello in edicola supera quello della luna e quello della "gheisha" diventando il miglior albo delle storie...

Davvero bellissimo FriedrichStrasse.
Bilotta non si inventa nulla ma scrive una storia concreta, coinvolgente, emozionante e di grande atmosfera. Grande prova.
Disegni che esaltano l'ambientazione e valorizzano ancora di più la sceneggiatura.

PS: anche a me Mosca sembra un Cossu più "dettagliato".

Letto "Friedrichstrasse".
Una buona storia, rende benissimo l'atmosfera del periodo, complici anche i disegni di Mosca, anche se la storia si svolge a Berlino Est.
Forse un po' forzata la scena

Prima di leggere I Fiori del Massacro, mi sono riletto La Redenzione del Samurai. Lettura utile e piacevole, che me lo ha fatto godere di più. Disegni superlativi.

I Fiori del Massacro SPOILER
La storia di Recchioni è molto buona, mi è piaciuta, anche se mi ha dato la sensazione che se avesse avuto un respiro più ampio, sarebbe stato più utile all'evoluzione della protagonista. Il valore della suddetta aumenta con un finale perfetto nella sua ambiguità (il percorso che ha portato Jun alla vendetta l'ha cambiata per sempre).
Credevo avesse molti più punti in comune con la precedente opera di Recchioni, invece si limita a condividere soltanto un personaggio.
Disegni anche qui veramente belli, sopratutto per quanto riguarda l'ambiente e le costruzioni.

Friedrichstrasse (Bilotta - Mosca)
Decisamente una storia che lascia il segno.
Quello di Friedrich è un mondo freddo, riscaldato soltanto da una voce di donna in un giradischi. Quando si palesa l'opportunità di dare corpo e odore a quella voce, il suo mondo incomincia ad incrinarsi. L'uomo prenderà decisioni che scateneranno reazioni che cambieranno tutto.
Bilotta con questo albo ci parla di muri, che siano questi eretti tra due città o barriere fra un singolo individuo e il resto del mondo.
Belli tutti i personaggi, ma a spiccare è decisamente Friedrich, macchina umana all'apparenza perfetta ma che ad un certo punto palesa l'essere umano da tempo assopito in lui, quasi soggiogato da sé stesso.
Bello anche il gioco di parole che si ha con il titolo dell'opera e il nome del protagonista della storia.
I disegni sembrano di un Cossu dettagliato (come avete già detto), quindi li ho graditi molto.
Copertina anche questa davvero bella. La prossima credo che sia la più brutta dei numeri di questa collana fino ad ora usciti.

Letto oxid age, in 130 pagine c'e' tutto il fantasy postapocalittico che brendon non e' riuscito a sviluppare in 15 anni. Peccato non sia una mini. A proposito, miglior "Storia" tolto il n.5 di Bilotta.

Che sia meglio di Brendon è pacifico, ma la Storia non mi ha convinto del tutto: poca originalità e, soprattutto, una sceneggiatura fluida e corretta ma non irresistibile. Ottimi disegni, ma per il resto niente di che.