Cravenroad7

Ma chi? Qui nel forum non ci sono tutti sti barbatiani.

Un tempo c'erano, e comunque basta fare un sondaggio.

Come dice Rimatt, una tantum ci può stare, ed è scritta discretamente....ma ...ma...ma , questo non è Dylan Dog; inoltre a volte mi chiedo se davvero questa storia l'abbia scritta la Barbato, autrice di quelle che per me sono pietre miliari della saga dylaniata: Il prezzo della morte, Necropolis, Lo specchio dell'anima, Nebbia, Il seme della follia.

In sintesi, questa storia è tutto ciò che non voglio rivedere su Dylan Dog. Mai più.

Una sola parola: chapeau.

Di storie peggiori di questa la Barbato ne ha scritte almeno quattro o cinque, a parer mio. Ma forse sono anche di più.

Quali, per esempio?

Il problema si pone non nella costruzione della storia o nella scorrevolezza della stessa, ma come archetipo.
L'orrore, in Dylan Dog, era parte nascosta della realtà e quando questo esplodeva in tutta la sua potenza, era in modo surreale ( non per niente "Golconda" pare uscita da un dipinto di Magritte ) o onirico.
Qui si assiste ad una "notte" per niente surreale o onirica, ma rigorosamente schematica, che mette in fila ogni archetipo di horror consunto e consumato, pre masticato e pre digerito, facendo passare per palesi, elementi, situazioni e dialoghi che il Dylan sclaviano avrebbe rifiutato, o al massimo affrontato con ironia e con il senso del grottesco.
L'eccessiva lunghezza, poi, rende il racconto sfibrante e monocorde.
In più, manca totalmente il fattore sorpresa, l'elemento che pur partendo da schemi classici, lo capovolge ( Sclavi e gli altri, facevano in modo magnifico riferimento a questo tipo di struttura: ne " Le Notti della Luna Piena" utilizza le streghe per un mito del Lupo Mannaro, per di più con riferimenti comici e grotteschi, in "Ti Ho Visto Morire" si utilizza un racconto di King smontandolo per mostrare le debolezze e la solitudine umana...) rendendo la storia, seppure a volte fotocopiata, assolutamente geniale. Qui no, tutto scorre in modo piatto e senza sussulti.
Non basta mettere vampiri e lupi mannari per fare un buon horror.
Su "Underworld"... i primi due non erano male, per me.

Ci sarà sicuro lo zampino di Gualdoni (cit.)

Anche no, Gualdoni è subentrato nel 2010.

Era una "battuta". Visto che ogni storia recente brutta della Barbato, dicono che Gualdoni ha fatto qualcosa, e in ogni storia bella di Gualdoni dicono che la Barbato ha rivisto la storia. (Vedi per esempio Il santuario e La Bomba)

In quei due casi è successo veramente e ne abbiamo avuto conferma

Lavorava "dietro le quinte" già da qualche anno.

In realtà il soggetto è dello stesso Piccatto, scritto tra l'altro quando faceva prima elementare... Gualdoni era suo compagno di banco!

Le prime due, ancora acerbe; quelle dei Maxi, godibili ma minori; Il giardino delle illusioni, buono ma irrisolto. Più altre della sua produzione che ora non ho voglia di andare a spulciare. Questo Gigante è così così dal punto di vista del soggetto ma è scritto molto bene, a parer mio, con alcuni passaggi davvero belli (l'inizio e la fine, per dire, ma non solo).