Cravenroad7

Questa storia è di Bilotta!

Un mega FAIL

Vabbeh..ne ho approfittato per fare una polemica col povero Bruno Enna che almeno qui non c'entrava nulla

storia bruttina, la cosa migliore è la copertina

una storia discreta, vecchio tipo diciamo, si torna alla normalità dopo il pugno dell'albo precedente.

Molto interessante la storia d'amore tra Wendy e Solomon, storia che mai troverà il suo compimento, le uniche note, non dico stonate, ma infilate a forza ad uso e consumo di Dylan sono la sua partecipazione al matrimonio (ma guarda un po' che proprio Dylan doveva essere invitato al matrimonio dove succedeva il casino) e che abbia preso una ragazzina all'insaputa dei genitori e portata in giro per mezza città. Ok, era per creare l'effetto reunion finale, però come dice lui: speriamo i genitori non si accorgano o nemmeno bloch mi salva dall'ergastolo stavolta; la vedo un po' dura in effetti che una ragazzina segua così facilmente un uomo adulto e sconosciuto, anche se gli dice che conosce un suo amichetto e che, proprio dylan, salga disinvoltamente in macchina e parta, senza contare cosa poteva succedere quando Baker l'ha minacciata con la pistola.

Meglio un pugno nello stomaco, che una pedata nelle....

Buona storia, triste e malinconica, scritta molto bene. Ottimi i disegni. Voto 6,5

Un uomo che è contemporaneamente bambino, giovane, vecchio. Aspè è "Le stagioni della vita" di Manfredi! A parte gli scherzi, questa storia di Bilotta non mi ha convinto del tutto. Troppe coincidenze, troppe intuizioni, per mettere insieme una trama credibile sull'onda dell'idea originale della filastrocca di Solomon Groundy. Bilotta però non tradisce lo spirito dylaniato e conferma di essere a suo facile agio nella gestione del personaggio. Freghieri senza infamia, senza lode.
Accettabile.

Dico solo che l'ho aperto, ho notato l'errore di grammatica nella prima pagina e l'ho rimesso a posto. Ignominioso.

Non e' un brutto albo,ma di certo non entusiasma.La storia parte da un presupposto a mio avviso debole,e si sviluppa in racconto senza grande inventiva narrativa...se non consideriamo la spiegazione piu' o meno razionale,e servita come un calcio nei denti...che riguarda il nostro eroe Solomon.Quello che ne segue e' un'insieme di sequenze che non riescono mai a trovare una loro identita' stilistica ben definita a mio modo di vedere,Figlio illegittimo di altre storie e altri concetti,"Il cammino della vita" si lascia leggere anche se con qualche momento di stanca,un po' prolisso e poco vibrante...basandosi sull'aspetto intimo,emozionale.Che coinvolge anche Dylan in maniera coerente tutto sommato.Ma Bilotta per nostra fortuna puo' fare di meglio e ha fatto di meglio.
Sempre bene Freghieri.

Mi aspettavo di più da Bilotta, ma non sono del tutto scontento. Il soggetto è misero ma è sceneggiato in maniera quantomeno sapiente.

Si poteva fare di meglio, ma in quei tempi si è fatto molto di peggio.

il cammino della vita
l'eco di mater morbi non si è ancora spenta (e non si spegnerà per anni...), nell'albo successivo si parla nuovamente di malattia, ma stavolta i toni sono più leggeri...
la storia di bilotta è surreale, grottesca, classica con la sua carrellata di ministorie di ordinaria dylanianità cadenzata da una filastrocca infantile
nonostante i boss, i killer siano quelli tipici delle rujate, c'è qualcosa di nostalgico, forse anche per quella specie di terminator, che irrompe al matrimonio e porta via la sposa sul tetto di un camion, ricorda un pò il frankenstein chiaverottiano, anche per via dei disegni che sono sempre di freghieri
copertina buona

voto 8