Visti sia "La casa dalle finestre che ridono" che "Il nascondiglio".
Il primo è un capolavoro, splendida sia la storia che la sceneggiatura in un crescendo disturbante.
Riuscire a rendere così inquietante un paesaggio come quello della campagna italiana (assolato, aperto, il contrario insomma dei tipici paesaggi del terrore) penso sia stato geniale. Paradossalmente il risultato è una storia più angosciosa dei classici horror/thriller ambientati in paesaggi bui e spettrali, proprio perchè ti fa capire che anche dietro a un'apparente atmosfera di serenità si possono nascondere le peggiori perversioni dell'animo umano.
La scena finale penso sia una delle più belle e angoscianti dei film dell'orrore, me la ricordo ancora con un brivido...
"Il nascondiglio" l'ho visto poco tempo fa e, pur non raggiungendo il livello de La casa dalle finestre che ridono, l'ho trovato un buon film dell'orrore... forse un po' ripetitivi i vari passaggi nella casa "infestata" in cui la protagonista sente suoni e rumori (e piuttosto ridicolo che per sfuggire a un periodo di esaurimento nervoso e follia ci si vada a rifugiare in una casa isolata e decadente
) e un finale buono ma che secondo me poteva essere ottimo con qualche accortezza in più. Ok lasciare il finale aperto, ma forse bisognava calcare un po' di più la mano sulla possibilità che
, cosa che viene suggerita senza sufficiente convinzione e quindi sembra quasi ovvio che non sia così ma sia solo un tentativo
.
Ad esempio (solo per chi ovviamente ha già visto il film) qualcuno dei "finali alternativi" scritti per un concorso l'ho trovato più carino del finale scelto da Pupi Avati:
http://www.ilnascondiglio.com/it/concorso/Nel complesso insomma Pupi Avati come regista di film horror penso sia piuttosto bravo, peccato che poi si sia buttato più sulle commedie...