Cravenroad7

il punto principale sarebbe che quei titoli non centrano nulla con De Andrè ed effettivamente descrivono il contenuto dei volumi

Piccoli Spaventati Guerrieri è una citazione del Comici Spaventati Guerrieri di Stefano Benni, ed effettivamente descrive pienamente il contenuto dell'albo: bambini spaventati nella prima parte, guerrieri nella seconda.

Non Per Odio Ma Per Amore descrive il rapporto di Juno con Nakamura (e probabilmente suggerisce che nel frattempo tra i tre ci sia stato molto più che l'odio per la morte di Hector), e più che De Andrè mi ricorda Calamandrei con "per dignità e non per odio".

@ Elettra e Joe Montero: scusate, ma io più sopra ho motivato le ragioni delle mie osservazioni ai titoli, ragioni che nuovamente riporto, perché mi sembra davvero che partiate in quarta senza leggere del tutto quello che scrivo.



Che poi voi condividiate la cosa o meno, è un altro discorso.
Che poi Elettra, immediatamente dopo il mio primo post relativo al #2 scriva che lei attende ben altri giudizi rispetto al mio (mi sono andato a riguardare le pagine precedenti e mi sono accordo pure di sta cosa). E che a distanza di ulteriori post ancora inserisca un suo commento ovviamente riferito alle mie impressioni ormai piuttosto lontane (evidentemente o mi ama alla follia o mi odia alla follia, hehehe), è un altro discorso ancora.
Ma insistere sul fatto che debba spiegare, e chiarire, e approfondire, e farlo ancora di più, mi sembra un po' fuorviante.
Io, per fare un esempio, mica vado a chiedere a Skeletor le ragioni delle faccine che di approvazione o meno che inserisce a volte nei commenti agli albi, che peraltro trovo divertentissime.
Mi limito a constatare il suo punto di vista.
Però, per favore, smettetela di insistere su sta cosa.
Prometto che non faccio più nessun commento su Orfani (anche perché non lo comprerò più, hehehe...).

@ Kowalsky: avevo scritto così perché a me l'ultimo titolo ricordava molto "Non al denaro, non all'amore né al cielo". Tutto qui.

Personalmente, credo che la titolazione sia un'arma a doppio taglio: se ad esempio Alessandra Amoroso scrive una canzone dal titolo "Lamento del pastore errante dell'Asia centrale" (ma basterebbe anche un titolo che vi alluda) e poi è una canzoncina romantica delle sue (IMO), beh... posso pensare che il titolo ha fatto il suo mestiere, ma alla luce della qualità (sempre parere personale) del prodotto, probabilmente il titolo mi suggeriva qualcosa di più in termini di profondità che l'autrice non è stata capace di realizzare.

Credo che Femose intenda questo, non che i titoli siano noiosi come le canzoni di DeAndrè, ma che titoli "profondi" abbiano bisogno di essere seguiti da storie "profonde": il che non significa niente action o per forza diventare degli Ingmar Bergman, ma credo che ogni volta che la "qualità percepita" risulta essere inferiore alle attese (e le attese, ad inizio lettura le creano la copertina e il titolo) ad uno venga poi la tentazione di pensare "peccato, un titolo sprecato".

A me succede anche con storie dalla qualità indiscutibile: Sandman ha delle copertine e dei titoli (vedi in particolare quelli all'iterno delle storie "Casa di bambola", "La Stagione delle Nebbie" e "Brevi Vite") talmente atmosferici e potenti che, pur riconoscendo la bellezza della storia all'interno, alla fine promettono TROPPO.

IL Robbe ha sempre usato un titolazione fortemente "atmosferica" e citazionista (vedere John Doe e l'anteprima del Dylan Dog di gennaio) e anche qui, quando la storia è bella, il titolo "lavora" dentro di noi a vantaggio dell'atmosfera del racconto, quando è brutta il titolo promette ma non mantiene, e può venir percepito come "sbagliato" o inutilmente enfatico (vedi Dick Drago: "La Cattedrale delle Acque Morte" è un titolo che la storia che segue non merita assolutamente )

Se hai letto indietro, avrai visto che a proposito del numero #1 ho avuto una bella discussione con Joe Montero e quindi aspetto altri giudizi era riferito a lui. Comunque attento perché di secondo nome faccio Annie Wilkes

bene mi sono riletto i due albi e ho capito da dove arriva la mia "delusione"!!
intorno ad orfani è stato montato un battage pubblicitario non indifferente, con tanto di copertina di XL,etc... creando un HYPE (tipico termine da videogiocatore nerd, quale io sono) incredibile.....
che poi si è infranto davanti la prodotto "finito";non un cattivo prodotto,ma semplicemente "solo" un buon prodotto.

paradossalmente DRAGONERO ,che ha avuto molti meno riflettori e meno pubblicita', gli si affianca come qualita'!!!

ORFANI secondo me potrebbe tranquillamente (dopo aver toccato con mano questi 2 volumi) essere strutturato in albi da 64 pagine, sempre a colori (qualita' imprescindibile della serie).
personalmente poi non ci trovo tutta questa modernita' :
_la fantascienza "militare" è un genere che esiste da sempre.qui viene ripreso e "riraccontato bene",usando gli stereotipi del genere.
_la parte "nel passato" sembra la cosa piu' interessante, anche se fino ad ora è un "romanzo di formazione" abbastanza telefonato.
_i dialoghi sono la cosa meno moderna del lotto....la maggior parte sono sboronate da action movie '80!!

...ovviamente per una serie 2 numeri non sono TUTTA LA SERIE ....attendo per vedere gli sviluppi e spero sempre di trovare quel qualcosa che mi faccia restare a bocca aperta.

sicuramente è una serie a cui rendo il merito di staccarsi come "narrazione" dal Bonelli classico.
sono convinto che se ci fossero stati meno riflettori e un po' piu' di "umilta'" nel lancio della serie, oggi saremmo qui a parlare di una buona serie di fantascienza , senza nessun retrogusto di "delusione".
ovviamente tutto quello che dico è un mio pensiero e non intendo offendere nessuno.

G.L.

Mi era piaciuto il numero 1.
Ho sfogliato il 2, ho trovato Watchmen e l'ho lasciato sullo scaffale.

Ogni fumetto va abbandonato di fronte a Watchmen.

EDIT : tranne Preacher

No, non hai capito.
Dentro Orfani 2 ho trovato Watchmen.

davanti a Watchmen .........beh non ci sono molte altre opere!!!
OT: ELETTRA ma sto' Preacher è cosi' bello?? me ne parlan tutti bene!!!
SORRY? hai trovato un cartonato da 400 e passa pagine dentro un bonelli da 98? wow........

Preacher è bello fino al ciclo di Salvation escluso. Diciamo i 2/3 dell'opera. Capolavoro per i primi due/tre cicli, ottimo per un altro paio, scadentissimo più ci si avvicina al finale.

Se hai buona memoria, ti basta sfogliare Orfani 2 per trovare Watchmen.

e avevi ragione ==> http://prontoallaresa.blogspot.it/2013/ ... ciali.html

Allora significa due cose. Che la citazione da parte di RRobe è riuscita, in quanto è stata colta (voce del verbo cogliere). E che alla fin fine la mia osservazione non era poi del tutto campata in aria.

Non ho commentato il numero 1. In breve: mi sa tutto di già visto. Pure Ender's game un po' gli somiglia, per non parlare di tutta quella letteratura di romanzi distopici per ragazzi che va tanto di moda in questi ultimi due anni. Ovviamente continuo a leggerlo perché è chiaro che siamo solo all'inizio.

Mi pare che sia la critica più ricorrente.
Già in passato ho abbandonato 2 serie scritte dal RRobe (John Doe e DDante) per i dialoghi al limite dell'insopportabile (della serie: tutti con in bocca la frase ad effetto, oppure dialogo con sentenza e contro sentenza, monologhi disincantati de sticaxxi), con Orfani mi è bastato il primo numero.

E il bello è che le storie di Recchioni su Dylan per me vanno dal buono in su, fortunatamente come sceneggiatore è riuscito a plasmarsi al personaggio evitando i dialoghi alla "Recchioni".

Poi però vedo un titolo come quello della serie regolare di gennaio 2014 e mi vengono i brividi... spero che il curatore sia ligio al personaggio come lo è stato lo sceneggiatore.

A quale titolo ti riferisci?