Cravenroad7

La cosa che più colpisce è quanto sia diversa dalle altre serie bonelli...molto diversa sia dalle serie classich che dalle miniserie moderne... per come le cose sono raccontate e per come sono divise trq un albo e l'altro. Poi ovviamente la storia puo piacere o meno ma di sicuro è qualcosa a cui nessun lettore bonelli era abituato. Anch'io non lo consiglierei a nessuno a scatola chiusa... puo piacere o meno... personalmente finiro la stagione e poi si vede... anche se è un discreto investimento... considerando che tra un annetto l'intera serie sarà su ebay a poco piu di una decina di euro... :#)

Quindi, le serie classiche sono sostanzialmente ciofeche?

Assolutamente no.
Però Orfani è fatto in maniera diversa e "succedono cose" anche senza che vi siano dedicate decine di tavole e mi sembra che ci sia chi confonde velocità e facilità di lettura con mancanza di contenuti.

Personalmente non sono tra quelli.
E comunque a mio parere non è questo il caso.
Soprattutto considerato che questo è un forum bazzicato da chi ha letto Sclavi, e quindi sa cosa vuol dire saper coniugare velocità e contenuti.

Letto il n.2 , mi sta piacendo , secondo me per ora pero' sta andando a passo da gattone trattandosi solo dei primi due numeri e' normale non mettere troppa carne sul fuoco , gia' ci sono tanti personaggi con cui familiarizzare , quindi giusto cosi'!

Scusa, ho preso spunto dal tuo intervento per parlare di reazioni che ho visto altrove sul web.

Il che non toglie che comunque in Orfani succedano più cose cose delle poche che hai indicato.

Nella narrativa in generale, non conta quante cose succedono, ma come queste vengono raccontate. Per dire: nel cinema hollywoodiano, tra inseguimenti, esplosioni, morti ammazzati e quant'altro, ne succesono tante. Tuttavia, alla fine del film si ha l'impresione di aver assistito a un gigantesco effetto speciale cui è stata appiccicata una trama.

Verissimo.
Ma questo è un discorso assolutamente generale, buonissimo per discutere di massimi sistemi, e al quale, come in quello precedente di Kowalski, mi associo appieno.
Quel che conta, tuttavia, è capire se l'assunto suddetto sia applicabile alla fattispecie in esame, ovvero Orfani.
E secondo me, e anche secondo molti altri, la risposta è no.
L'unica cosa che effettivamente ammetto senza riserve, è che questa serie rappresenta un fortissimo elemento di discontinuità rispetto alla tradizione Bonelli.
Come scelta la condivido.
Come risultati meno.

Ma da quando il fatto che ''succedano delle cose'' é indice di qualità? Perché ''cose'' ne succedono anche in My minipony! Attenzione: non sto paragonando Orfani a My minipony

Non è questione di indice di qualità. E' questione che, secondo me, è stata fatta un'analisi superficiale basandosi sul fatto che "non succede niente per 200 pagine", quando invece, come è stato dimostrato non è così. E' la stessa cosa della tua domanda bertuccia : se non succede nulla, qual è il problema? A me sembra scritta bene, con azione e approfondimenti psicologici. Poi, lo ripeto anch'io, non capisco cosa vi aspettiate da sto fumetto? Se c'è troppa action è troppo tamarro e caciarone, se non c'è è noioso e non succede nulla. Poi oh, de gustibus, però facciamo delle critiche serie : i titolo sono monotoni come le canzoni di De André cosa vuol dire?!?!

Ovviamente il tuo intervento si riferisce a me.
Personalmente ritengo che in 200 pagine siano stati narrati fatti che potevano benissimo essere descritti nella metà delle pagine, senza perderne in termini di ritmo e/o cali di tensione e/o spessore dei personaggi, e/o ecc...
Non sono certamente l'unico ad avere avuto questa sensazione, ma mi pare, anzi, che circa la metà di coloro che scrivono su questo topic la pensi come il sottoscritto.
Ammetto di non essere un grande recensore di albi, ma un lettore assiduo questo si.
Orfani non è certamente il primo o il secondo fumetto che leggo, e la mia sensazione è stata quella che ho descritto nei post precedenti.
Sarà anche superficiale, come scrivi (in maniera certamente antipatica) tu, ma le opinioni prima facie e le sensazioni a caldo immediatamente dopo aver terminato la lettura attenta di un albo a mio parere hanno il loro peso.



Ovviamente il tuo intervento si riferisce, ancora una volta, a me.
Premetto che ho scritto una cosa diversa da quel che hai riportato tu.
Non ho, infatti, detto che i titoli sono monotoni come le canzoni di De André, bensì che sembrano tutti titoli di canzoni di De André.
Quindi, quando dai del poco serio agli altri, premurati di essere particolarmente seria nell'esaminare i post altrui.
Venendo al merito della questione, se ho inserito anche quell'appunto di cui sopra, è perché mi pare che i titoli degli albi, finora, siano più autocompiaciuti che funzionali alla storia narrata nell'albo a cui si riferiscono.
E', ancora una volta, una mia opinione, e mi rendo anche conto che in un albo il titolo conta fino ad un certo punto.
Come contano fino ad un certo punto, secondo me, le critiche o i complimenti non rivolti direttamente ad un albo, bensì agli interventi degli altri utenti, come hai fatto tu or ora.

Ho parlato di critiche serie non ho tacciato nessuno di mancanza di serietà, e dire che i titoli sono come le canzoni di de andré (e quindi cosa monotona questo hai scritto) mi sembra una roba che :

A) non c'entra nulla
b) cosa vuol dire??

Posto nuovamente ciò che ho scritto in precedenza.
E non ho intenzione di proseguire sulla questione, perché si finisce per non rispettare il regolamento del forum, e soprattutto annoiare gli altri.

Io ti ho fatto una domanda e tu non mi stai rispondendo. Fine.

Salve. Quella sul titolo è una questione importante, invece. Perché anch'io fatico a capire il paragone deandreiano sul "mood" dei titoli liquidato come un punto di noia. ORFANI è una serie a larghi tratti epidermica, è stata concepita così, fa di ciò che la circonda, del materiale extra-diegetico (hype, cover, loghi, trailer in live action, titoli) un proprio punto cardine. E la linea poetica dei titoli fa parte di questo materiale, e sceglie (a mio modo di vedere, a ragione) una classica linea post-moderna dell'affiancamento di materiale "alto" (per così dire) a materiale pop (Beethoven con fucili a pompa, per intenderci). Per cui bollare come ripetitivi i titoli dopo due numeri mi sembra perlomeno esagerato, soprattutto perché sono assolutamente pertinenti col contenuto, ne sono il sunto poetico, il contrappasso ossimorico e complementare. E' una scelta non per forza giusta, ovviamente. Ma parlarne è possibile. Senza piccarsi sul regolamento del forum. Non c'è problema. Anzi, forse saremmo i primi a intavolare una discussione sui titoli di ORFANI in tutti i forum forever and ever.