Cravenroad7

Brendon sì, intendevo la solidità della casa editrice.
Infatti, da quando ha iniziato a chiudere alcune serie "minori" lanciando però nuove collane di altre serie già stra-famose, ho ridotto drasticamente il mio interesse (come anche la curiosità) verso le nuove proposte Bonelli, quanto meno perché l'esperienza non mi ha dato un'immagine di solidità dell'azienda che chiude delle serie "minori" perché vendono poco (non possiamo essere tutti fan di Tex e Dylan Dog...).
Ogni tanto faccio un'eccezione per Le Storie (media di tre albi all'anno), proprio perché episodi auto conclusivi, quindi ho la consapevolezza che quei personaggi non mi accompagneranno finché deciderà l'editore.

A me stupisce che una serie tanto puerile, monotona e sgangherata sia arrivata al traguardo dei 100 numeri (che valgono il doppio considerata la bimestralità).
Credo che presso qualsiasi altra casa editrice al mondo non sarebbe arrivata al numero 10.
Onore alla Bonelli che per rispetto dei lettori tiene in edicola anche i brocchi peggiori, accontendandosi evidentemente del pareggio in bilancio.

Gas, io mi riferivo alla solidità della testata, non della Casa editrice: mostrare che le cose vanno bene, anche quando si sta per chiudere, è un atteggiamento alla fin fine comprensibile per un'azienda.
Comunque, ripeto: le mie sono mere ipotesi, non avendo in mano informazioni né ufficiali, né ufficiose.

Concordo, in parte, con Tommaso: il livello di Brendon non è mai stato eccelso. Tuttavia, lo stile chiaverottiano ha un suo perché, e non mi meraviglia che la serie sia giunta al traguardo dei cento numeri.
Come amante del medium fumetto, però, avrei preferito che durasse (non in perdita, naturalmente).

Io condono la relativa monotonia di Brendon per il fatto che è stato sempre scritto da Chiaverotti, cosa che a oggi credo abbia pochi uguali in casa Bonelli, di sicuro è il primo caso di serie che arriva a 100 numeri più vari speciali tutti scritti dallo stesso autore.
Per il resto, le mie pretese da questo fumetto non sono sempre state di livello eccellente (leggo Dampyr e Gundam Origini per quello ), ma una buona metà delle volte l'ho trovato superiore alle mie aspettative. Il difetto maggiore è che vira troppo facilmente al racconto d'investigazione, seguito dalla ripetuta denuncia sui pregiudizio nei confronti dei "diversi".

Non necessariamente è una cosa positiva l'uomo solo al comando, si veda il Tex strabollito dell'onnipresente Nizzi di qualche anno fa oppure anche l'entrata di bacillieri e Cajelli in Napoleone che hanno portato una ventata fresca pur rispettando in pieno il personaggio.
In soldoni, sarei stato curioso di leggere un Brendon scritto da qualcun'altro



Diciamo che vira sempre al racconto d'investigazione, pur partendo dai più disparati presupposti. Ed è un peccato.

Se ho ben capito, Gas intende l'impronta autoriale che contraddistingue la testata sin dalle origini (Chiaverotti, a differenza di Nizzi, oltre ad essere il creatore della serie, ne è anche l'unico sceneggiatore).

Triss ha pienamente interpretato la mia frase: Nizzi non è il creatore di Tex, l'errore è di chi mette certi autori a scrivere storie su personaggi che non sono i loro, e l'errore è dettato dall'abbandono del personaggio da parte del suo creatore.
Tra l'avere un autore "geloso" del proprio personaggio, e un altro che lascia spazio a colleghi, preferisco di gran lunga il primo, anzi tanto di cappello a Chiaverotti!
Non hai tempo/forze/idee per uscire ogni mese o bimestre con un tuo soggetto sceneggiato? Fai come Enoch che pubblica solo semestrali!

Triss, il mio era un paragone fra due autori per me bolliti, aldila' del fatto che uno sia il creatore del personaggio e l'altro no.
Che poi parlando di fumetti seriali il discorso dell autorialita' vale fino ad un certo punto: se Brendon vendesse una botta di copie e Chiaverotti un giorno non volesse più' scriverlo sai alla bonelli cosa se ne fanno dell'autorialita'?


Tanto di cappello al Chiave presente in tutti i numeri? Ok, pero' a me sinceramente interessa di più la qualita' delle storie che il nome sul tamburino.

Io non sostengo la tesi dell'autorialità, ho soltanto provato a intepretare il pensiero di Gas. Riguardo a Brendon: non lo acquisto più da eoni, quindi ...

Poi sta al lettore scegliere se seguire la scelta dell'autore che molla il personaggio, o quella dell'editore che lo fa continuare affidandolo ad altri.

Per la cronaca, avrò letto una trentina di Brendon e devo dire che non mi hanno mai annoiato, a parte un paio di storie recenti scritte in maniera davvero svaccata. Però il tasso di trash (personaggi balordi, dialoghi sbrindellati, storie fatte con lo stampino) è sempre stato oltre il limite di guardia. Poi posso capire che il fascino della serie possa essere anche questa sua noncuranza verso il buongusto.

A livello di disegni invece è stata una serie eccellente, pur mi pare di intuire (per quel che ho letto) con un calo anche a quel livello negli ultimi anni.

ho letto troppi pochi brendon per dire qualcosa, ma il numero 9 è stupendo

Al massimo qualche imperfezione da parte dei nuovi disegnatori al loro primo albo di Brendon...
Cmq il prossimo speciale lo disegnerà Piccatto , e allora potremo parlare di calo di livello se non rispolvererà lo stile di "Golconda"...

La vedo dura, allora!

Salve a tutti !
Devo confessare che Brendon mi ha conquistato sin dalle battute iniziali in quanto in esso ho ritrovato quel Chiaverotti che tanto mi affascina sulle pagine dell' indagatore dell' incubo grazie a quella fantasia fervida e bizzarra che lo rende unico nei suoi pregi e (in misura minore, a mio parere) nei suoi difetti.
Spinto dall' entusiasmo ho recuperato i numeri che vendeva il rigattiere sotto casa, più precisamente: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 13, 16, 17.
Siccome la serie, quantomeno in base almeno a quel che ho letto, è destinata a chiudere a breve, vorrei domandarvi se sia a vostro giudizio fattibile un recupero completo della collana nel corso del tempo senza correre il rischio che gli albi risultino introvabili.
A tal proposito, non mi piace effettuare transizioni su Internet in primo luogo per l' entità dei prezzi (quasi sempre eccessiva per le mie tasche) e in secondo luogo poiché credo ancora che il rapporto diretto fra venditore e acquirente fornisca una soddisfazione di gran lunga maggiore.
Vi domando tutto ciò poiché sono incappato in questo problema quando tentai di acquistare gli albi di Napoleone e non vorrei che la stessa cosa si ripetesse pure con Brendon.
Ringraziamenti anticipati.