Salve a tutti.
Mi chiamo Alvise, vivo a Trieste, ho vent' anni e ho iniziato a collezionare Dylan Dog in pianta stabile dal duecentosessantottesimo numero : " Il modulo A 38 ", sebbene avessi già letto in precedenza alcune storie.
Mosso dalla curiosità (e incoraggiato dal rigattiere sotto casa) ho cominciato ad acquistare i miei primi albi curioso di capire per quale ragione questo fumetto avesse riscosso un tale successo sia editoriale che mediatico.
E devo confessare di esser rimasto sbalordito dallo spirito macabro e visionario che Sclavi riusciva ad infondere nella sua creatura cartacea creando mondi di realtà angoscianti e surreali che hanno aperto un profondissimo squarcio in quella che era la concezione che nutrivo,sino ad allora, nei confronti del fumetto nostrano.
Abituato com' ero alle letture di comics e manga, non potevo credere di non aver mai dato credito ad un personaggio tanto enigmatico e suggestivo nei confronti del quale ho nutrito sin da subito una sintonia che tutt' oggi perdura, neppure negli ultimi sconfortanti periodi di quel Medioevo buio e nefasto che sembrava destinato a perdurare sino ai suoi ultimi giorni.
Mi dispiace di essermi dilungato con toni tanto prolissi, ma ci tenevo ad esprimere la passione che nutro verso Dylan con un discorso che potesse risaltarne, seppur in minima parte, le straordinarie doti.
Spero di poter stare bene in questo forum confidando che i più esperti mi possano aiutare ad approfondire, tramite discussioni o consigli, quella che è la mia conoscenza sul personaggio e il suo suggestivo mondo.