Cravenroad7

sono d'accordo e aggiungo che secondo me quest'albo è sottovalutato..... ma forse perchè a me piacciono tutti quelli in cui dylan va in trasferta nei paesini
atmosfere dark ed inquietanti,come piace a me

Il soggetto di per se non è male, però la storia procede malissimo a causa della sceneggiatura che è come un pugno nello stomaco (ma anche un po' più sotto), la lettura si fa lentissima e in ogni momento ti scappa la voglia di finirla, buoni i disegni, tutto sommato sufficiente da 6+

Di certo non è una storia che scorre per inerzia...ma invece cerca di appesantirsi con dialoghi verbosissimi al punto tale che i personaggi devono sgomitare tra i baloons per emergere di vignetta in vignetta .
Però l'atmosfera da giallo di brughiera funziona, molta nebbia, molti sospetti di provincia, una scansione Doyliana degli eventi...e anche qualche sana scorrettezza nei confronti del lettore.
Per me un giudizio positvo alla fine ci può stare. Non figurerà mai tra i numeri chiave dei primi 50 albi...ma è decoroso e non comporta l'orticaria.
E poi M&G erano azzeccatissimi per questo tipo di ambientazioni e creavano atmosfera .
Adesso basta vedere la nebbia sul Tamigi in "La nave nera" per rendersi conto di quanto siano evaporati nel fosco andazzo generalista

ALOHA

Avete già detto voi più o meno tutto. Il difetto principale è l'eccessiva pesantezza dei dialoghi (nella seconda parte dell'albo ci sorbiamo ben 3 spiegoni finali differenti ). Imperdonabile anche la carognata dell'introduzione ai danni del lettore.
Pregi: i disegni di M&G, l'atmosfera nebbiosa del paesino di provincia.
Dylan qui indaga come vero investigatore da giallo all'inglese (non a caso si presenta come Sherlock Holmes e Mignacco ci infila pure il mastino dei Baskerville) rovesciando il suo classico metodo di scartare tutte le ipotesi possibili; si mostra anzi scettico e pragmatico come non mai, quasi irriconoscibile sotto questo aspetto.
Accettabile.

Curiosità: è il primo albo della serie regolare sceneggiato da Mignacco a non essere disegnato da Piccatto.

Bla bla bla bla bla bla....e cappero ! Bla e bla e basta !
Bruttina !

non aggiungo niente a ciò già scritto da altri utenti..molto noiosa a causa dei dialoghi.
la storia che ho letto in maggior tempo .
voto 6 per la copertina.

L'ho riletta da poco. Non l'ho trovata cosi' pesante come dite, anzi mi e' decisamente piaciuta. Certo, il soggetto e' un classico, pero' e' condito con diverse scene piacevolmente inquietanti, una su tutte quella in cui
M&G di quegli anni erano in grado di regalare atmosfere fantastiche (raggiungeranno il top nella doppia di Ramblyn, imo).
Tirando le somme e' una storia discreta, diciamo da 7+ (infatti ho votato buono).

Un albo con una atmosfera meravigliosa...

Riletta dopo un po' di tempo...

Certo che una storia simile rispetto al livello qualitativo odierno è quasi un capolavoro....se invece viene paragonata ai numeri usciti in quegli anni risulta persino scialba..

I dialoghi sono particolarmente brillanti...specie nello scambio di battute tra Dylan-Groucho e il biondo al funerale della prima vittima...

Verbosità tuttavia disarmante...soprattutto nel personaggio del poliziotto...

questo è stato il primo Dylan che ho comprato!
sì, ai tempi era tra quelli che piacquero meno, ma ne uscissero oggi di storie così!
comunque a me (sarà anche per ovvi motivi affettivi) piace ancora oggi... eh sì, sono un sentimentale. che ci posso fare, questioni di cuore

Ok, ma se per dire: E' uscito e si è bagnato di pioggia, dice:

Egli si avvicinò passo dopo passo all'uscio. Fece leva sul pomo, ruotandolo in direzione antioraria di circa mezzo giro, si udì lo scatto della serratura, che emise un piccolo "clic" metallico, dopodiché la porta, con una decisa forza di spinta verso l'esterno, in direzione opposta a lui che aveva fatto ruotare il pomo, si aprì.
Lì, nel debole refolo di aria umida che lo raggiunse, captando le prime, fredde gocce di acqua, egli comprese che sarebbe scesa questa manifestazione atmosferica, causata dall'incontro di nubi gonfie di acqua e massa di aria appena più fredda ( come ha specificato il colonnello Bernacca a pag.134 millibar delle sue memorie....) che a volte tende ad esser scrosciante, accompagnata da manifestazioni elettriche di enorme potenza, definite fulmini, a volte sottile, a volte appena percepibile...ecc..ecc...

Dico forse magari rompe un poco, no ?

sinceramente la storia mi è piaciuta molto. ho apprezzato soprattutto l'intreccio, molto complesso e cervellotico ma in fondo ben riuscito, e la caratterizzazione dei personaggi: in particolar modo (andando un po' contro corrente) il personaggio del poliziotto, con quella sua irrefrenabile parlantina, mi è stato simpatico a pelle. ho trovato inoltre la storia molto scorrevole, nonostante l'eccessiva verbosità lamentata da molti.
in sostanza, a mio parere, una storia da 7-7 e mezzo.

ah, c'entra più o meno ma avete visto che figa questa copertina nella versione di Stano?

amo questa storia, forse un poco scontata, ma la trama è quella tipica di dylan dog, quella che mi piace di più, un groviglio giallo che viene pian piano dipanato e con una punta di fantasy sul finale, ma solo una punta che ti lascia con un misto di dolce/amaro in bocca non riuscendo a distinguere chiaramente se ciò che è accaduto è "realtà", pur nella fantasia, o il sogno di qualcuno dei protagonisti.

Una storia strana. Come detto da molti, la pecca principale è che è prolissa oltre ogni limite; le pagine sembrano non finire mai e al volte pare di avere in mano un libro con qualche illustrazione piuttosto che un fumetto! Per non averla finita in un viaggio in treno vuol dire che già è oltre io normale, non averla terminata neanche in metro vuol dire che è devastante!

Presenza di SPOILER

Nonostante ciò, la trama secondo me è ben strutturata. Posto che sia un giallo duro e puro e che di horror/sovrannaturale abbia giusto l'ultima pagina, quasi a confondere volutamente le idee, è evidente, nella narrazione, l'evoluzione dei personaggi. Essi appaiono mostrandosi in un determinato modo, ma alla fine tutto ciò viene rovesciato, e la bravura dello sceneggiatore sta nel farlo piano piano, senza sconvolgimenti incredibili, e pure suggerendo al lettore questa mutazione (Dylan spesso fa riferimento al fatto che a Darkhole sembrano tutti vivere in pace, ma sotto sotto c'è un alone di mistero da svelare). E così il pacioccone agente di polizia, tanto indigesto e improbabile all'inizio, si rivela quasi un alter ego di Bloch nel finale, svolgendo pienamente io suo mestiere di seconda spalla, Sylvia passa dall'essere l'innocente vittima del complotto del marito, ad esserne spalla consapevole, fino quasi a prenderne le redini, quando il marito apre il fuoco all'impazzata. Anche se prolissa, è ben studiata!

I disegni di Montanari e Grassani a me piacciono, anche se non eccessivamente realistici, non ho molto da aggiungere: è un Dylan come me l'immagino anche io!



Ah, poi c'è una citazione di De andrè, che, come già ribadito più volte, mi fanno impazzire
La pronuncia il poliziotto, circa a metà, ed è da "delitto di paese".