Cravenroad7

In realtà anche Memorie dall'invisibile ha qualche pecca (es: il patibolo, o la lunga citazione non attribuita di un film di chaplin).

Oh beh, è una vita che vengo preso per scemo e inopportuno, sta' tranquillo

Letta oggi sul viaggio in treno perché trovata su un DD oscar mondadori!
Che dire, piacevolissimo viaggio di ritorno

(Beh, qualche SPOILER c'è)



Avendo letto appena l'altro giorno il 326 e non conoscendo bene l'evoluzione dei disegnatori, temevo di trovarmi un Dall'agnol che non mi sarebbe piaciuto, e invece no, i miei timori (misti alla mia ignoranza in materia) non erano fondati, anche lui ha disegnato degli albi come piaciono a me. Anzi, per fare lo scaricatore di porto, Kelly è una delle meglio gnocche viste a letto con Dylan. Perfettamente calata nei suoi 19 anni, ancora tra adolescenza ed età adulta e altrettanto perfettamente caratterizzata alla fine dell'albo quando cambia totalmente.
La sceneggiatura è magistrale, scorre via che è un piacere anche se parlano tanto, l'apparizione di Groucho (per una volta non alla porta!) è divertentissimae di una naturalità sconcertante. Il personaggio di Kelly, oltre che disegnato bene, è anche ottimamanete caratterizzato, Bloch è in grande spolvero e la suspance è all'apice fino alle ultime pagine!

Albo promosso a pieni voti e che entra nella lista dei "da comprare"

Anche se mi ritengo un Chiaverottofilo talebano, ho sempre trovato questa storia un po' sopravvalutata.
Previdibilissima, piú che altro.
Inotre Mana Cerace, a mio giudizio, non ha ragione di essere graficamente cosí somigliante a Freddie Kruger (spero di averlo scritto correttamente).
Ma questo solo per dire che per me é un buono (voto 8) anziché un ottimo.

a me il Buio è piaciuta, così come il personaggio, ma in generale devo dire che sono poche, o forse non ci sono affatto storie che debba cestinare sotto il numero 40-50. Spero che Chiaverotti torni a scrivere, mi ha detto tramite face che forse per l'estate uscirà qualcosa.

Piccolo capolavoro ma bisogna escludere le ultime 10 pagine, che trovo sciocche.

splendida storia
da top 10,per quanto mi riguarda
Mi piacciono le storie che parlano di filastrocche e incubi infantili

Torno a dire che quando la lessi, nonostante avessi una tredicina d'anni, il buio e Mana Cerace diventarono mie grandi paure. Specialmente prima di andare a dormire in certe sere silenziose...

Quante parole inutili spese su questa storia da parte mia e per causa mia... Mannaggia a chi ha ritirato fuori il topic Per gli altri: scusate, ero giovane e stolto

Attenti a spegnere la luce...Bellissima !

PS: quante cazzate che scrivevo prima !

N° 34 IL BUIO

Albo firmato Chiaverotti, uno dei seguaci più fedeli a Sclavi per stile di scrittura. La storia parla di Kelly Walsh, ragazzina che ha visto il padre ucciso per colpa di Mana Cerace, un misterioso mostro che compare solo in presenza del buio, fino a presentarsi esso stesso come il Buio. Chiara ispirazione Craveniana (il mostro nelle fattezze, il fatto che compaia come un incubo, la filastrocca, tutto ricorda il mitico Freddy Krueger), il tutto è molto divertente (epica la sequenza nel convegno dei sosia) e splatter nei momenti giusti. Non un capolavoro, ma uno di quegli albi che si rileggono spesso e con gran piacere.

VOTO: 4/5

Questa è tra le storie più terrificanti, ancora penso a Mana Cerace quando la stanza della mia cameretta è buia...

Non per spoilerare... ma prepariamoci a una tirata di recensioni negative anti-chiaverottiane da parte dell'esimio Kramer, che altrove ha già anticipato in sfilza

Con gli anni certe tare sono dure a decadere... con la differenza che ADESSO rileggendo certe storie, comparate a quelle attuali, meriterebbero almeno un po' di riconoscenza a prescindere.


UN ALOHA NON-REVISIONISTA

Bella, la rilettura da adulti: in pratica erano tutti capolavori sottovalutati da tramandare ai posteri, tranne però quelli scritti da Chiaverotti

A conti fatti è una sindrome da cui sono affetti parecchi, anche prima di arrivare agli -enta/-anta.

Sostenere che il Chiave era solo un sottoprodotto per pischelli, e non colui che ha contribuito a mantenere per anni l'ANIMA delle testata (sotto diretta supervisione ed approvazione di Sclavi, che gli rivedeva i testi) per quello che è stata riconosciuta a reti unificate.
E costoro in genere adducono il fattore nostalgia per l'adolescenza e altre menate, quando lo spirito di quel Dylan costituisce ancora oggi uno spessore unico, in bilico tra trash onirico e b-movie tamarrogeno, tra scazzo e fatalismi, che nessuno è riuscito ad imitare con pari successo.

Rilette a 40 anni sono anche meglio, dopo decenni di porcate scritte per mano di qualsiasi imbrattacarte imbattutosi in questa testata .

UN ALOHA CON GLI OCCHIALI DA SOLE
...CONTRO LE SòLE DEI NOSTRI TEMPI