Cravenroad7

Albo mitico che si svolge in una sola incredibile notte in cui le concatenazioni del caso o meglio degli arabeschi del destino conducono il nostro attraverso una sarabanda di sfortunatissime (e divertenti almeno per noi lettori) coincidenze, come una lotteria vinta al contrario. Compagni di viaggio di Dylan una squadra di personaggi secondari memorabili, dal killer sosia di Mickey Rourke, al tassista di Capo Horn, dalla donnina di turno più pazza che mai (battuta culto la sua "l'ascia lascia la scia) all'agente Appleby dall'aspetto per niente raccomandabile, dal gay tossicodipendente e malato alla band dei "morti". Non da meno sono i personaggi più minori come il clochard nella cabina telefonica, il vicino di casa, il Lord e il suo socio in tenuta d'astronauta (Sclavi c'ha la fissa per sta cosa, vedi anche il suo romanzo La circolazione del sangue). Importanti new entry tra i ricorrenti della serie il cagnolone Botolo e Jenkins i cui dialoghi con Bloch (duetto destinato a divenire un classico) sopperiscono alla pesante assenza di Groucho. Quest'ultimo appare solo nell'ultima pagina a tributarsi il merito che gli spetta: d'altronde in un certo senso è a causa sua che tutto è cominciato. Cameo della Morte (la Morte in persona! cit.)
Dylan che fa cilecca è un evento anche se ha le sue giustificazioni, che non balla (ma alla festa di Rowena nel #10 allora?), che si droga (involontariamente!), che s'incazza (quanto mi mancano le sue sclerate).
Sceneggiatura a briglie sciolte con modello di riferimento il Fuori Orario di Scorsese e una magnolata di altre citazioni. Copertina perfetta nella sua essenzialità.
Caposaldo della serie, votato ottimo solo perché capolavoro non c'è.

Ho recuperato ieri pomeriggio l'albo in una bancarella...Che dire ,meraviglioso!!! Entra prepotentemente nella mia top 20. Abbastanza surreale segue pero' un certo filo logico come piace a a me! A tratti spassoso....." giuda ballerino ho investito un marziano" ..impagabile!!
Copertina stupenda!!!!!!!!!!!!

Novembre '88
ero già collezionista allora ed era un piacere andare in edicola ad acquistare DD; mai una delusione.
ogni tanto lo rileggo (come rileggo tutti quelli di quel periodo) e mi ritorna la nostalgia.
Capolavoro no, ottimo albo si.

la ritengo una storia da 8.
folle onirica ..un classico di sclavi insomma.

Ho riletto l'albo un paio di volte....secondo me 'e strepitoso...uno dei migliori.

Ai tempi non lo avevo apprezzato, causa la giovane età, inoltre usciva subito dopo "Morgana", albo dopo Groucho sparava una serie di CaXXXate che ancora oggi mi fanno rider, mentre qui appariva solo nell'ultima pagina... inoltre, da una storia su zombies e necromanti, si passava a una storia su di un tizio che restava chiuso fuori da casa... ben non la gradii.

Oggi devo contraddire tutto ciò che ai tempi pensai, la notte e la vita in sé usate come metafora dell'orrore più grande che è anche il piacere più grande: vivere. L'orrore della gente, che è gente come noi (poveri mostri, anch'essi figli di questo mondo), e forse proprio per questo ci spaventa.

Una delle 5 storie più belle di sempre.

È il primo albo in cui appare Jenkins (che dalle prime battute non sembra nemmeno quell'invornito che si rivelerà poi) ed anche il primo in cui appare Botolo.
L'agente Appleby fa spanciare dal ridere nel momento in cui arresta Dylan:
-Procedetti all'arresto immediato-
-"Procedetti"? Quando, l'anno scorso? "Ho proceduto"!
-Anche voi? Deve trattarsi di un errore!

A me quest'albo fa lo stesso effetto di un giro sulle montagne russe... e non scenderei mai!
Una di quelle storie che rileggo sempre con gioia, nonostante la sappia a memoria (come i Western di Sergio Leone del resto, se li danno in TV li devo rivedere e la cosa pazzesca è che li ho tutti in DVD!)
Albo semplicemente M A G N I F I C O !!! una vera perla

ATTENZIONE, IDIOZIA DI CUI A NESSUNO FREGA UN ACCIDENTE


Per quindici anni mi sono chiesto che razza di espressione fosse quella usata da Dylan a pagina 11 quando caccia il barbone dalla cabina telefonica dicendogli:
"Mena le tolle!".

Avendo letto questa storia da ragazzino, l' espressione mi rimase così impressa che talvolta la usai io stesso; eppure mai nessuno fra tutte le persone a cui ho chiesto l' aveva mai sentita pronunciare da chicchessia.
Un mistero!
Ma finalmente ho trovato in rete alcune fonti che riportano informazioni in proposito.

MENA LE TOLLE (vattene via, vai via) - Espressione raramente usata che nel 1985 si è riscontrata alcune volte nel linguaggio colloquiale di studenti pavesi. Si deve attribuire a questa voce una forte componente gergale che non conosce analogie precedenti. La voce si limita ad un uso raro di diffusione geografica ben ristretta ed è effetto di processi di italianizzazione di vecchie forme dialettali (nello specifico dell' espressione dialettale milanese "menà i tòll", che vuol dire "andare via portando con sè le proprie carabattole, come fa il venditore non autorizzato all' arrivo della polizia".).

Questa è filologia post-moderna.
In chiave padanica.
Un altro motivo per onorare Sclavi, in grado di stimolarci persino a questo tipo di ricerche/documentazioni a tempo quasi-perso .

Molto meglio dello slang dei cciovani d'oggi nell'Oltrepò...da quelli Sclavi girerebbe al largo più che volentieri

ALOHA FIULOT

Mena le tolle da me si usava. Me l'hanno detto svariate volte: quando volevo giocare a calcio ( ma solo per il sensualissimo rito della doccia nello spogliatoio maschile, non per altro...) con i miei compagni di scuola, quando disquisivo di fumetti in genere, quando filosofeggiavo della vita in generale......

Anche da me si usava "mena le tolle".

ma dai? da me (che sto un po' più a sud rispetto a te ma sempre in Piemònt) assolutamente no... la frase l'hanno usata anche in Frankenstein! se non ricordo male, mi pare fosse il magnaccia

Cmq fòra di ball è meglio....
Tornando in tema, albo che rammento per varie cose, prima fra tutte la copertonza, che ebbi l'ardire di prendere anche su maglietta ( qualla t-shirt che aveva il numero di serie, come gli ergastolani....i più attempati rammenteranno ) e che conservai diversi annetti ( a volte anche facendo sesso con essa...)
Poi, durante un sadico concerto, mi rovesciarono ( apposta ) addosso del vino e la dovetti gettar via.
Poi i disegni, che all'epoca erano quasi normalità e oggi sembrerebbero oro colato.
Trama precisa come un orologio Vacheron Costantin, scopiazzata con la solita classe dal Tiz da "Fuori Orario".

Bella.

Una storia fantastica, che mia catturato nel suo vortice di nonsense e di continuo ritorno dei personaggi senza una logica apparente. Dylan che fa la parte della vittima di incubi anziché dell'indagatore è un rovesciamento così inaspettato che le sue disavventure sembrano uscite da una barzelletta di Groucho.
Menzione d'onore anche per l'ispettore Bloch, che se ne lascia scappare qualcuna davvero fine!!

Il testo della ballata che appare in penultima pagina ricalca le parole de "La città vecchia" di De andrè, nella quale appaiono "i ladri, gli assassini e il tipo strano". Le citazioni che Sclavi mette da Guccini e De andrè mi mandano sempre in brodo di giuggiole

Ps: mena le tolle non era nuovo neanche a me, che sono tra milano e varese.

Numero semplicemente sensazionale. Letto, naturalmente, dopo mezzanotte. Divertentissimo e surreale. Il top.