Cravenroad7

È un fenomeno linguistico chiamato concordanza a senso.


Il termine non è affatto arcaico. Il motivo per cui i grammatici suggeriscono la forma con una sola b è un altro. Ma, appunto, stiamo parlando di suggerimento, quindi i termini sono leciti in entrambe le forme.



@teo

Perché sarebbero sbagliate?

In questo caso, forse hai ragione. Ma si tratta di un errore interpretativo, non di tecnica.

Scavalcamento di campo

Bella storia finalmente. In alcuni passaggi mi ha portato alla mente lontani ricordi. Con un Dylan più sveglio e aggressivo del solito. Non è ancora il miracolo che tutti auspicano ma siamo sulla buona strada.
Cosa che non si può dire del disegno. Sia chiaro fin da subito, non è brutto. E' uno stile particolare. Purtroppo questa sua particolarità rende la lettura un po' difficile; in alcuni casi non si capisce bene cosa stia succedendo e chi siano i soggetti disegnati, con fisionomie che cambiano completamente da una vignetta all'altra. E' uno stile che rende la violenza un po' meno violenta; il sangue quasi sparisce confondendosi con tutto il resto e una testa fracassata sembra in realtà fatta di ceramica.
Per quanto riguarda gli errori riscontrati l'unica cosa che posso dire è questa: la storia, da quanto ho capito, esiste già da parecchio tempo; bocciata dapprima da Gualdoni e riportata ora alla luce per il rinnovamento di Dylan... possibile che non siano state apportate tutte le correzioni del caso? Per carità, si parla di errori da poco (alcuni neanche li avevo notati), però bo... se si vuole risollevare Dylan bisogna che tutto vada per il meglio. E credo che anche presentare tavole senza errori sia importante, specialmente dopo tutti i discorsi sulla qualità del prodotto. Aspetto le bastonate di benvenuto del Rrobe ora...

Letto. Raffinato e sorprendente, non meno dello scorso numero.

comprato, leggerò quando torno in italia

Preso ieri pomeriggio e ho iniziato a leggerlo ieri sera. Devo ancora finire di leggerla (sono più o meno a metà), però mi sembra una storia davvero bella e intrigante...COncordo con daradda per ciò che riguarda i disegni: a volte influiscono negativamente sulla fluidità della lettura, anche se comunque è uno stile molto interessante che si adatta bene alla storia...Bella anche la copertina...Quando ha iniziato a girare per il web avrò cambiato opinione un paio' di volte...All'inizio mi piaceva, poi ho iniziato a trovarla un po' pacchiana, ma quando mi son trovato poi l'albo tra le mani devo dire di averla trovata di grande effetto...Vediamo adesso come proseguirà la storia !

Saranno pure sbagliate (?) ma sono bellissime.

La storia è bella e originale, finalmente si rincominciano a vedere più spesso Bloch e Groucho. Andando avanti così si può solo migliorare!!

Bella storia anche questo mese, pur essendo la trama abbastanza prevedibile, Enna ci mette del suo per elevarla di grado con splendide didascalie, dialoghi efficaci e la giusta suspense.

POSSIBILI SPOILERS

Il suo Dylan mi piace molto: è brillante, ironico, farfallone e sempre molto attivo, come dovrebbe sempre essere. Anche il cattivo di turno è ben caratterizzato, a cominciare dalla sua prima ed inquietante apparizione: "Hai ragione, è sempre meglio non farlo aspettare... Il diavolo!". E' anche da questa scena ben preparata e raggiunta con il giusto phatos che si capisce che l'autore ha grandi qualità. Il personaggio più debole mi sembra Easy, un po' troppo distaccata e fredda, soprattutto dopo la morte orribile dei genitori. Ok, rimane scioccata, ma quando Dylan va a trovarla in ospedale non mi è proprio sembrata una ragazza alla quale sono appena stati trucidati entrambi i genitori!

Capitolo disegni: sono felice per quel po' di spatter e violenza che si è mostrato (la vignetta migliore è quella dell'assassino che infila le dita nei bulbi oculari ), Dall'Agnol però non mi è mai piaciuto, soprattutto in questa sua fase di sperimentazione. Preferisco un tratto, neanche più pulito, ma più "ordinato", non so se mi spiego. A volte i disegni mi sembrano davvero poco più che scarabocchi! In una storia del genere ci avrei visto bene un Piccatto vecchia maniera
Copertina di Stano moolto bella ed efficace, in edicola spicca proprio!

In conclusione dico che spero che Enna ritorni tra gli sceneggiatori di Dylan perchè è un grande autore, lo ha dimostrato ancora una volta su queste pagine e continua a dimostrarlo con il suo Saguaro, una delle uscite che aspetto con impazienza!

POCHI SPOILER

Letto tutto d'un fiato: storia senza alcun dubbio ben scritta e trama coinvolgente nonostante non brilli di originalità. Ottima la voce fuori campo che descrive il processo del disegno.
Dylan l'ho trovato diverso dal solito: in questo senso non mi sarei aspettato che tirasse una sedia ad un uomo. Mi ha divertito.
Ho notato poi una certa dinamicità sia nel racconto che nello svolgersi degli eventi. Però in alcune vignette non posso negare di aver trovato difficoltà nel capire cosa i protagonisti stessero facendo. Dall'Agnol in questo caso ha contribuito a rendere l'albo di difficile comprensione. E il suo Bloch: basandosi sul suo ritratto, non sarà più un personaggio principale a causa della salute più che della pensione!
E' pur vero che il suo vecchio stile (da me amato) lo si può però ancora notare nei volti delle donne.

Come ho già detto, la copertina poteva essere una delle migliori se il tatuaggio del volto di Dylan fosse stato stilizzato o meno perfetto di come è. Peccato!

Letto e sinceramente mi ha convinto poco.

Da un autore bravo come Enna, sapendo che ha il personaggio sulle corde mi aspettavo più coraggio e più iniziativa. Secondo me, si poteva (e doveva) osare di più, cercare soluzioni narrative più accattivanti/raffinate e aggiungere qualche goccia di sangue, fattore che si sarebbe sposato a meraviglia con una storia del genere. Invece ci ritroviamo tra le mani un albo godibile, che fila via liscio senza particolari sussulti, dalla trama lineare e dall'assenza di pathos o climax nel finale. Proprio per questo, si vede che è una storia figlia della gestione Gualdoni.

Tuttavia, si vede che è una storia di Enna per l'uso di Dylan, in questa storia parte integrante della vicenda e catalizzatore di eventi con le sue indagini. Un Dylan che non si gira i pollici ma propositivo, che indaga, che fa il rompiballe e che le prende di santa ragione per ben due volte. Pieno di vitalità, farfallone e ironico. Le caratteristiche di Dylan, Enna le conosce e anche bene, e questa storia ne è la prova.
Si vede che è una storia di Enna anche per la caratterizzazione dei personaggi. Mi riferisco soprattutto a Tehamaru, personaggio carismatico che di certo non passa inosservato. Certo, soffre dei classici e tipici cliché da villan - il rapporto con il maestro e la voglia di potere - ma è un personaggio che fa della cattiveria il suo punto di forza.
Inoltre, si vede (e non si vede) che è una storia di Enna dai dialoghi.
Nelle sue opere precedenti avvertivo una sorte di pesantezza e un modo di scrivere troppo tendente al lirismo(Il guardiano del faro). Qui, i dialoghi sono più controllati, più frizzanti e scorrevoli anche se peccano di brillantezza in alcuni momenti.

Se devo essere onesto, non capisco come questa storia possa essere stata scartata o semplicemente riposta nel cassetto. Mi sembra (quasi) totalmente in linea con le vecchie direttive. Se fosse uscita prima non avrei avvertito alcuna differenza con gli albi precedentemente pubblicati. Grosso modo, la stessa sensazione che provai con l'ultima storia di Bilotta, L'impostore. Anche lì, gialletto insipido, dialoghi leggermente sopra la media e trama abbastanza prevedibile.


Tuttavia, capisco pure perché è stata pubblicata adesso.
E credo che l'unica motivazione siano i disegni.
Sperimentali, grezzi e duri. Dall'agnol alterna tavole buone ad altre troppo confusionarie. Lo sfondo tra l'altro, in moltissime vignette è bianco. A me non fa impazzire, ma capisco i colleghi che ne esaltano le qualità e ne tessono le lodi.
Il problema semmai è il lettore medio, che si trova in mano questi disegni e commenta con un laconico " Che schifo".
Io in parte, mi ricredo su quello che ho detto tempo fa a Roberto.
E' giusto osare anche a livello dei disegni, anche andando contro il gusto della piazza. Creare un emozione, negativa o positiva che sia, ma che lasci qualcosa e non la totale indifferenza nel lettore.

Un occasione sprecata che comunque consiglio di comprare per il ritorno di dall'Agnol e per la copertina squisitamente pop.

Accettabile.

Condivido, e aggiungo che IMHHHO lo sbaglio è nel voler analizzare i disegni di Dall'Agnol con la razionalità... bisogna lasciarsi andare e al tempo stesso essere complici del disegnatore.
Nel senso che l'occhio del lettore non si deve concentrare sul singolo dettaglio, ma vedere la scena nel suo insieme e, spesso, cercare di completarla con la propria immaginazione/interpretazione.

L'unica chiave di lettura possibile credo che sia la pancia, infatti c'è chi digerisce e apprezza e chi digerisce e gli scappa da cagare.


Penso che sono due sensibilità troppo diverse, quindi incomparabili.

A parte che non credo che tu, scusa se te lo dico, non sia nessuno più della sottoscritta ( e di chi come me, non ama il tratto di Dall'Agnol ) per poter bollare come "medio" ( che è un modo abbastanza snob di definire uno poco elevato culturalmente, o addirittura privo di cultura se non di intelligenza..) chi non ama questi disegni, il ragionamento è di per se utopistico, se è vero com'è vero che non stiamo parlando delle illustrazioni de La Divina Comedia, ma di un fumetto di Dylan Dog.
Se a te i disegni piacciono tanto meglio, ma questo non ti permette di poter definire "problema" chi non apprezza queste tavole.
Non ho letto il numero in questione perché mi è impossibile o quasi, visto i disegni, ma un rapido scorrere degli stessi aumenta e conferma le mie impressioni negative su di essi. E io non mi permetto di dire che chi li ama è "medio".
Esistono gusti e come tali vanno rispettati. E mi pare francamente esagerato paragonare un disegnatore ottimo come Dall'Agnol a un artista basilare nel fumetto italiano, tanto che chi non lo comprende è "medio" e "un problema" o che tale "problema" sia per il "medio" di prima, fruirne dell'uso.
Allora gente come Galep, Villa, Magnus, Crepax, Cavazzano e via discorrendo che sono ?

piacermi m'è abbastanza piaciuto, il soggetto l'ho trovato originale (potenzialmente affascinantissimo) ma trattato in modo molto (fin troppo) classico...Dall'Agnol sinceramente su storie simili non ce lo vedo (lo preferisco in deliri più visionari, o incubi nel vero senso della parola diciamo), questa per me era una storia più da Montanari & Grassani, tanto per fare un esempio a babbo

Senza buttarsi in scomodi confronti mi limito a dire che "Una Nuova Vita" l'ho apprezzato MOLTO di più, fermo restando che questo 326 secondo me fa un bel lavoro, nulla di memorabile (ma ci sta) ma manco troppo convincente (e questo direi che ci sta un po' meno)

Considerando il momento di transizione comunque per me resta una storia godibile e accettabile.

Che hanno di intoccabile delle ipotetiche illustrazioni della Divina Commedia da essere superiori ai disegni di un fumetto?