Cravenroad7

Secondo me Orfani rimane in tutto e per tutto un prodotto bonelliano, invece. Al passo con i tempi, certo, ma pur sempre bonelliano nell'anima.

Spiegami il perché. Forse ti riferisce alla stereopatizzazione dei personaggi?

Mmm... comprarlo o non comprarlo? Chi ne parla bene, chi ne parla meno bene... Che fare?

Pure per me è un prodotto fortemente bonelliano, nonostante strizzi l'occhio ad un potenziale pubblico videoludico (e forse più giovane).

Perché?
Per il forte citazionismo;
Per la maturazione e formazione dei personaggi;
Per il tipo di narrazione;

Forse l'unica cosa differente è il linguaggio usato, più fresco e meno ingessato.

Parlando della storia mi è piaciuta, pur non apprezzando il genere e il commento di Rimatt è perfetto.
Classico numero introduttivo. Mi ha colpito molto per la sua l'immediatezza: veloce e senza particolari fronzoli nella descrizione dei personaggi.
Sceneggiatura fluida e frizzante. Tipo di narrazione che ci riserverà parecchie sorprese.
Ottima la prima parte, un po' meno la seconda.
Su Mammuccari poco da dire. Tavole mozzafiato e il colore ha una resa pazzesca anche su questo tipo di carta.

Lode alla Bonelli per la qualità sempre alta dei suoi albi.

Questo è un tantinello esagerato e mi pare superare le intenzioni stesse degli autori, che pur con una salutare rinfrescata di linguaggio per ora mi pare stiano raccontando una storia piuttosto classica. La Bonelli stessa ha pubblicato in passato roba molto più "fuori" a livello narrativo.
Indubbie invece le novità diciamo tecniche che gli Orfani portano nella Bonelli, a cominciare ovviamente da un grafica pensata già per il colore.

Copio e incollo il mio intervento da comicus...

Letto, finalmente.

Un primo capitolo più che una prima storia, come d'altra parte preventivato.
Molta azione, un bel po' di sboronaggine "action", un'atmosfera da vera fantascienza come raramente mi capitata di trovare nel fumetto e nel cinema odierni. Personaggi delineati con pochi tratti sicuri, senza timore degli stereotipi e anche a rischio di scarsa empatia, visto che così come ce li hanno presentati gli Orfani adulti non sono decisamente dei campioni di simpatia.

Notevole la colorazione che gradualmente cambia con il cambiare della storia. Scelta immagino ispirata allo stile dei videogiochi.
Dalle tonalità fredde e spente dei blu e verdi della prima parte si passa ai toni violacei della parte centrale, fino all'esplosione di rossi della parte finale. Uno spettacolo anche solo a sfogliare velocemente l'albo.

Disegni magistralmente essenziali, spogli e armoniosamente dinamici di Mammucari. Sarà dura per gli altri disegnatori replicare tanto equilibrio.

Un solo punto mi ha lasciato piuttosto perplesso, spero quindi che verrà ripreso e sviluppato in futuro...



Buon inizio. Ma il meglio probabilmente deve ancora venire.

Orfani è un fumetto avventuroso "popolare" (nel senso di immediato e diretto), realizzato con cura e potenzialmente adatto a tutti (o quasi). Pesca in un immaginario già ben consolidato, proponendosi non tanto l'originalità quanto piuttosto una dinamica rilettura di temi e situazioni note. Insomma, è bonelliano. Più di quanto fosse, per esempio, Caravan (che rinunciava quasi del tutto alla componente avventurosa).

Pure "ragasini" e "rivendita di giornali" mi hanno fatto scompisciare.
Castelli genio. Come sempre.

A me pare strizzi molto più l'occhio a un certo linguaggio cinematografico...mi sembra chiara l'impronta narrativa da "serie". POi, ragazzi, è il primo numero...da qui in poi, può succedere tutto e il contrario di tutto. La base mi sembra solida, comunque. E il citazionismo c'è, ma trovo che non abbia tutto sto peso. E' scritto e disegnato talmente bene che per me tutto il resto può andare al diavolo.

EDIT
Il saper narrare una cosa così bene, usando semplicemente le immagini, senza usare dialogoni, pippotti, spiegazioni, questa per è la novità. E' un numero introduttivo dove i dialoghi sono molto asciutti e non ci sono spiegazioni raccontate dai personaggi. (il minimo necessario, diciamo.) Nonostante questo funziona! E' questo che per me è diverso. MI vengono in mente numeri di dampyr con baloon lunghi chilometri ricchi di spiegazioni arzigogolate e a conti fatti non succede nulla per dieci pagine magari.

Vero, ma i fumetti Bonelli lo fanno da sempre, a partire da Tex e Zagor. Poi specifico che definendolo "bonelliano" io intendo fargli un complimento, a Orfani.



Questo lo faceva già Gino D'Antonio negli anni Settanta. Il suo "allievo" Berardi ha addirittura scritto alcuni episodi di Ken Parker completamente privi di balloons, e si parla di anni Ottanta.

Ma compralo!!! Io l'ho solo comprato e non l'ho ancora letto ma il semplice tenerlo per le mani ti fa intuire che i 4,5 € che sono usciti dal tuo portafogli per migrare in quello dell'edicolante, sono ben spesi!
Al massimo se non ti piace non compri il numero 2!
Comunque molto belli i due 'editoriali' di Recchioni e Mammucari.

Okay, ma anche Ken Parker è un fumetto di rottura, così come lo è stato Dylan Dog (antieroe pieno di idiosincrasie ecc. ecc.) ma pensiamo al quadro più generale. Inoltre il citazionismo qui mi sembra abbastanza rimaneggiato e rielaborato. Non ha il peso di "La casa infestata", giusto per farmi capire.

Bell'albo, ma soprattutto ottimo n°1.

Una cosa pensavo, ma forse sbagliavo io... insomma la colorazione è forte, bella davvero... soprattutto per il fatto che cambia a seconda dello sviluppo, trame, situazione etc... ma a questo prezzo non di poteva andare su un tipo di carta diverso tipo dylandogcolorfest?!? Io mi aspettavo quel tipo di carta, se si doveva rivoluzionare, si doveva rivoluzionare...

No. A questo prezzo, no.
Hai presente il costo del Fest?

Letto ed apprezzato, so che ormai avete già detto tutto ma dico la mia lo stesso

POSSIBILI SPOILERS

La freschezza di questo progetto si nota fin da subito, sia a livello di testi, grazie ad una sceneggiatura molto cinematografica, che a livello grafico, con il parziale allontanamento dalla "gabbia bonelliana". Mi è piaciuto molto il fatto di lasciar parlare le immagini che dà una certa scorrevolezza alla storia, senza tante didascalie inutili che a lungo andare possono risultare fastidiose e appesantire la lettura.

I dialoghi del Rrobe sono come al solito molto brillanti, l'unico neo (l'avete notato tutti) è quello di un'eccessivo ripetersi dei nomi durante la battaglia finale. Ok, si dovevano far conoscere i nomi da battaglia degli Orfani, ma ripeterli in ogni baloon mi è sembrato un po' eccessivo e fastidioso.

Una scelta che mi ha spiazzato è stata quella di far morire subito un personaggio che avrebbe potuto essere il leader degli Orfani, infatti (lo dico adesso in tempi non sospetti ) non sono del tutto convinto che sia morto! Staremo a vedere...

Grandi la copertina e i disegni di Mammucari, molto leggibili anche nelle scene più movimentate. E' uno dei pochi disegnatori che preferisco vedere a colori.

P.S. - L'albo ha un odore nauseante ma non riesco a smettere di annusarlo

Insomma, in conclusione promuovo Orfani sin dalla prima uscita e penso che ne vedremo delle belle!