Possibili spoiler!
Non riesco ancora a dare una vera votazione all'albo, posso solo affermare che sensazioni me ne ha date, è sono positive dal punto di vista della lettura, e sono negative dal punto di viste della paura.
Perchè quest'albo si: fa paura! In senso positivo naturalmente!
E' una paura primordiale, dovuta a esseri che non sono di questo mondo, ma che scaturiscono, come nella maggioranza dei casi, dall'animo umano. Perchè il diavolo tale è: mero strumento nelle mani di chi deve fare del male, puntando a darti ciò che più si brama, per poi affossarti del tutto.
E' che dire di Arlequin, se non che è lui il perno dell'angocia su cui ruota l'albo, perchè è dalle prime pagine, complici i magitrali disegni di Ambrosini, che sembra tutto ovattato, tutto spento, tutto posto sotto una campana di smarrimento ottenebrante. Non capisci da dove viene fin che non te lo trovi la prima voltà davanti: Arlecchino che guarda verso di te con una machera, che nasconde in realtà l'oscuro, l'arcano, se non lo stesso demonio.
Ma da che cosa è scaturito tutto ciò: dal semplice desiderio di un uomo di riavere la sua libertà, legato dalle catene della moralità familiare che gira intorno al fratello diversamente abile. Da questo desiderio sembra poterne uscire solo sotto forma tragica. Sapendo che non si possono spezzare le catene semplicemente uccidendo il fratello, l'uomo non trova altro che esprimere la sua frustazione ad una sconosciuta, che sembra essere un messaggero del demoni trovatosi li casualmente (???).
Ed Ambrosini tocca di nuovo, con una narrazione quanto mai originale, il dramma familiare già visto in "Dietro il sipario" e "Il guardiano della memoria". Gli orrori vengono dai segreti oscuri che ruotano intorno a storie di famiglia, storie di amori obbligati dal sangue e da odi celati per mancanza di libertà.
Non è importante alla fine come viene risolto il caso, perchè questo poteva avere solo un tragico epilogo, la morte di colui che senza saperlo aveva stretto il patto col diavolo, che nulla ti lascia, se non il dolore di un agogniato desiderio che non si realizzerà mai come si vuole.
Ma chi è il vero malvagio di questa storia?
Perchè fino alla fine ciò rimane oscuro: La gitana muore, come uno strumento non più utile allo scopo, Arlequin scomparso, ne resta solo il costume, e il diavolo che secondo madame Trelkovski è stato usato anche lui, da qualcuno che lo batte in astuzia... (una donna?).
Sublime!
Capitolo disegni:
Ambrosini sempre incisivo in disegni, anche se il volto di dylan mi piaceva come lo faceva un tempo, meno dettagliato. Ma comunque un piccolo appunto in un lavoro splendido.
Ma si, un bell'8 l'albo lo merita, anche solo per il senso di estraniamento e inquitudine che ti pervade per tutto l'albo, fino allo sconquasso finale.
_________________ L'inizio della fine sarà quando cominceremo a prenderci dannatamente sul serio!
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