Cravenroad7

votato Ottimo (per me è un 9)
erano eoni che non provavo brividi&angoscia su un albo di Dyd (a me ha colpito la scena:
allucinazione di Dylan e arrivo a casa del ragazzo con badante + bambino-arlecchino).
Ambrosini è un grande ma non lo scopro io (mi sono piaciute parecchio le sue due serie: Napoleone e Jan Dix).

....se questa è la strada presa....felice di percorrerla!!!

Il mio voto è 8.
Nulla da aggiungere a quanto già ampiamente discusso in precedenza se non, come diceva qualcuno, che per il momento storico questa storia da i brividi per il rimando ai fasti emozionali del passato.
Visto in un'ottica più ampia è una storia molto buona, come sempre nella qualità di Ambrosini, con un finale piuttosto oscuro , aperto a molte interpretazioni. (rimandi appunto a "Repulsion"?)

Se questo è l'inizio della nuova era non c'è che da festeggiare alla grande!!

Più che altro, se non ti piace è inutile che perdi soldi e tempo. Io per esempio non sono apprezzo Tex e infatti manco lo leggo.

Un albo angosciante, che mi ha fatto tornare ad avere i brividi lungo la schiena... La copertina fatta cosi è una bomba assoluta!!! Finalmente ho ritrovato un pò di fifa :S

Possibili spoiler!

Non riesco ancora a dare una vera votazione all'albo, posso solo affermare che sensazioni me ne ha date, è sono positive dal punto di vista della lettura, e sono negative dal punto di viste della paura.

Perchè quest'albo si: fa paura! In senso positivo naturalmente!

E' una paura primordiale, dovuta a esseri che non sono di questo mondo, ma che scaturiscono, come nella maggioranza dei casi, dall'animo umano. Perchè il diavolo tale è: mero strumento nelle mani di chi deve fare del male, puntando a darti ciò che più si brama, per poi affossarti del tutto.

E' che dire di Arlequin, se non che è lui il perno dell'angocia su cui ruota l'albo, perchè è dalle prime pagine, complici i magitrali disegni di Ambrosini, che sembra tutto ovattato, tutto spento, tutto posto sotto una campana di smarrimento ottenebrante. Non capisci da dove viene fin che non te lo trovi la prima voltà davanti: Arlecchino che guarda verso di te con una machera, che nasconde in realtà l'oscuro, l'arcano, se non lo stesso demonio.

Ma da che cosa è scaturito tutto ciò: dal semplice desiderio di un uomo di riavere la sua libertà, legato dalle catene della moralità familiare che gira intorno al fratello diversamente abile. Da questo desiderio sembra poterne uscire solo sotto forma tragica. Sapendo che non si possono spezzare le catene semplicemente uccidendo il fratello, l'uomo non trova altro che esprimere la sua frustazione ad una sconosciuta, che sembra essere un messaggero del demoni trovatosi li casualmente (???).

Ed Ambrosini tocca di nuovo, con una narrazione quanto mai originale, il dramma familiare già visto in "Dietro il sipario" e "Il guardiano della memoria". Gli orrori vengono dai segreti oscuri che ruotano intorno a storie di famiglia, storie di amori obbligati dal sangue e da odi celati per mancanza di libertà.

Non è importante alla fine come viene risolto il caso, perchè questo poteva avere solo un tragico epilogo, la morte di colui che senza saperlo aveva stretto il patto col diavolo, che nulla ti lascia, se non il dolore di un agogniato desiderio che non si realizzerà mai come si vuole.

Ma chi è il vero malvagio di questa storia?

Perchè fino alla fine ciò rimane oscuro: La gitana muore, come uno strumento non più utile allo scopo, Arlequin scomparso, ne resta solo il costume, e il diavolo che secondo madame Trelkovski è stato usato anche lui, da qualcuno che lo batte in astuzia... (una donna?).

Sublime!


Capitolo disegni:

Ambrosini sempre incisivo in disegni, anche se il volto di dylan mi piaceva come lo faceva un tempo, meno dettagliato. Ma comunque un piccolo appunto in un lavoro splendido.

Ma si, un bell'8 l'albo lo merita, anche solo per il senso di estraniamento e inquitudine che ti pervade per tutto l'albo, fino allo sconquasso finale.

buona storia ,ambrosini è sinonimo di qualità.
unica pecca mi aspettavo qualcosa in più sul futuro di dylan ,qualche inizio di sviluppo.
ma niente da dire sulll'albo..
io non capisco perchè gualdoni non avrebbe pubblicato un albo del genere..misteri.

Ha messo la serie in naftalina

Ma scusa, se pubblicava queste, poi come poteva pubblicare le sue, o quelle di Marzano o Di Gregorio?

E' palese dai, invidia.

Naaaa... credo piuttosto che Gualdoni tra i suoi incredibili metri di giudizio, abbia messo una presunta celebrolesità dei lettori Dylaniati... roba che già se si dovessero ritrovare un giallo di Topolino per le mani rischiano 5 anni di sedute dallo psicologo ... poteva mettere mai una storia come "Una nuova vita"?

Generalmente non apprezzo le storie troppo complesse e dal finale cosi' criptico ma devo ammettere che questa ha un fascino del tutto particolare. Mi e' piaciuta davvero tanto. Sinistra ed inquietante

Proprio tu che hai il nome del attore protagonista dello splendido: "Intrigo Internazionale" ??

Perché o per come. Gualdoni ha la sua idea di Dylan ( idea che quasi tutti qui, non approviamo, ma che è degna di rispetto..):
per lui Dylan è un eroe di stampo comics americano ( almeno così mi son fatta l'idea...) e in quel genere di fumetti, cose come questo numero non sono contemplate più di tanto ( almeno sino ad una data produzione....)

Intrigo internazionale e' il mio film preferito . Il finale,con il treno che entra nella galleria , non e' poi cosi' criptico! Semmai metaforico .

OT.
E' una penetrazione simbolica. Io intendevo quasi tutto il film, che era onirico pur risultando assolutamente visivo e lineare.
Fine OT

Bo non riesco a decidere se Dogares ha ragione oppure no, cioè l'albo sarebbe stato perfetto senza quella vignetta con la Trelkowski che spara la cosa del diavolo spesso strumento di altri (quando mai poi???) il casino viene tutto da li, chissà cosa avrà voluto dire per me è il tumore al cervello mostrato in anteprima dal RRobe e che a breve ce la porterà via (le famose novità).

Ester è troppo estranea a tutta la vicenda per avere un impatto così importante, c'è solo una foto che potrebbe essere di chiunque, anzi più la guardo e più mi sembra chiunque tranne lei.
Dogares, se è come dici tu quale sarebbe lo scopo di Ester? Cioè se il suo scopo era quello di levarsi di torno Edmond per avere Walcott a cosa è servito lo scambio che praticamente consegna il corpo del suddetto al diavolo? Paga un serial killer e almeno ti resta Walcott tutto per te...

Bo a me i finali aperti piacciono, non impazzisco ma neanche li spregio, le cose però in un modo o nell'altro dovrebbero quadrare.

Nemmeno io, che Gualdoni l'ho spesso criticato, sono mai arrivato a pensare che l'ex-curatore tenesse volontariamente basso il livello della serie; il problema è che la sua idea di Dylan era abbastanza particolare, e non sono nemmeno sicuro che fosse degna di rispetto. Comunque il Dylan della sua gestione era figlio diretto di quest'idea del personaggio, non certo della volontà di os-curare la testata.