Cravenroad7

zzzzz....che noia quest'albo!Devo dire poi che pur riconsocendo la bravura di questo disegnatore,il "suo" Dylan ha uno strano atteggiamento.Sembra eccessivamente triste e serio.Non credo sia colpa della sceneggiatura....perché in tutti gli albi disegnati da lui ho sempre la stessa impressione!Il suo Dylan è spento!

Un albo semplice, "neutro ", un po' banale...

Buono

No so! Le storie di de nardo, spesso per ambientazione e narrazione stessa escono dalla solita routine di certi autori e questo mi fa apprezzare di più le sue storie. ma il suo capolavoro resta "il gran bastardo"

effettivamente una delle cose peggiori scritte da De Nardo per Dylan Dog, purtroppo c'è molto menefreghismo in alcuni dialoghi e in alcuni passaggi narrativi (tutto quello spazio ai teenager, Peppe non dovevi farmelo...), financo nella caratterizzazione di Dylan che assiste inerte a forzature (compreso il finale). Da salvare c'è un accenno del suo mestiere, il personaggio della medium, il tema della possessione. Però è un giallo nato male e finito peggio. L'albo è da conservare solo per l'ottima prova di Bigliardo.

Ho comprato questo albo oggi pomeriggio dal fumettaro insieme a Il custode, Il compagno di scuola, La strega di Brentford, Discesa nell'abisso. Leggo dai vostri commenti che l'albo in questione non è stato un granchè, stasera conto di leggerlo poi vi faccio sapere le mie impressioni. E pensare che mi è stato anche consigliato dal fumettaro forse voleva disfarsene.....

Invece secondo me, dal mazzo poco fortunato da cui hai estratto quei numeri, è la meno peggio...con il buon Custode a ruota.

Quella del Chiaverotti che ti trovi tra le mani è una lenta discesa nell'abisso, senza stregonerie da Midlands a fargli compagnia nel doposcuola post-brendoniano

Buona lettura, comunque

Buono nel senso che Zelda mi piace in tutto: carattere, tipa, look...
La storia è un giallastro tinto nel poltergeist quanto serve a risolvere astrusi metodi di indagine altrimenti complicati, ma Chiav è Chiav...Cmq dignitosa, dai !

Oh meno male, cominciavo a pentirmi delle scelte che ho fatto oggi dal fumettaro. Comunque un collezionista deve avere tutto, poi i giudizi sono un'altra cosa.

Capita che un'amica si ritrova a casa (non sa nemmeno lei come) un Dylan Dog e , non fregandogliene nulla di fumetti e cose simili, mi scriva su facebook chiedendomi se già sia in mio possesso il numero 252..

Fammi controllare sul forum, vediamo..."Poltergeist", de Nardo-Bigliardo...bah...sarà una robaccia...massì grazie Fede, lo accetto volentieri...d'altronde mi manca...

Letto ieri e non è così malaccio dai...

La soluzione è molto molto prevedibile (la scritta "her brother" l'ho indovinata subito dal momento che di questo fatidico fratello esiliato in America si parla sin dall'inizio)....però il personaggio della medium ha il suo perchèe i dialoghi mi sembrano più che accettabili...

Un 6- complessivo

voto 5,5

Accettabile. L'albo scorre via leggero e senza emozioni, storia ampiamente prevedibile, ottimi i disegni di Bigliardo.

6--- anche per me. Accettabile soprattutto per i disegni di Biliardo. Il soggetto di De Nardo vacilla più volte, un po' per la prevedibilità della trama gialla (l'amico di famiglia/socio puzza di marcio fin da subito così come la storia del fratello) e un po' per la scarsa originalità, ma la sceneggiatura tiene in piedi la baracca pur scontando qualche banalizzazione di troppo. Quello che mi piace del buon Beppe è che non fa mai mancare la patata a Dylan, anche doppia come in questo numero , che riporta all'uso del sesso della prima ora dylaniata (ovvero, innamorato della cliente di turno ok, ma che non si tira indietro con altre se l'occasione merita). Le caratterizzazioni funzionano (Zelda su tutti), i dialoghi meno.

In De Nardo succede spesso che il subplot romantico/umoristico funzioni meglio della trama portante, vedi anche uno strano cliente in cui era più divertente la storia della batterista con le paturnie e poi si era scordato di spiegare perchè il padre del ragazzino fosse andato a manchester.

Albo cosi' cosi' questo "Poltergeist",che tra l'altro come avete gia' avuto modo di dire...di poltergeist ha ben poco.E' una storia piu' ordinaria di quanto si pensi,con qualche minima traccia soprannaturale...naturalmente da giocarsi in momenti determinanti del racconto.Mi e' piaciuta l'impostazione narrativa,molto cinematografica a suo modo e non disprezzabile.
Tuttavia,qualche forzatura di troppo la rendono meno scorrevole di quanto poteva essere mantenendo inalterata la sostanza.Peccato.
I due personaggi femminili piuttosto ben riusciti,anche se non sfruttati al meglio del loro potenziale.Lo sviluppo finale un po' frettoloso,e non del tutto soddisfacente.

Questo è abbastanza vero. Ed è probabilmente la ragione per cui le sue sceneggiature raramente mi deludono. Questa qui non è niente di eccezionale, ma intrattiene comunque piacevolmente. Le darei anche qualcosa di più di sei.