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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: dom set 15, 2013 11:05 am 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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Vero, ma non so se sarebbe peggio: di recente abbiamo letto alcune storie bruttissime con il personaggio snaturato. Delle belle storie sarebbero comunque un passo avanti. :g:

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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: dom set 15, 2013 5:34 pm 
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Nessuno sceneggiatore attuale, neanche il più mediocre, è mai riuscito nell'ardua impresa di azzeramento della testata come fece la Barbato nel ventennale (che fu il punto d'arrivo di un percorso di profondo mutamento, non certo un caso isolato) ; ventennale di cui si stanno pagando ancora le conseguenze, come la scelta di silurare Xabaras (scelta di Sclavi, tra l'altro). E la Barbato lo fece con una bella storia. Anzi: bellissima.
Sarebbe un passo avanti avventurarsi per l'ennesima volta in questa direzione? Per il lettore in cerca di emozioni, sicuramente sì; per la testata, decisamente no.

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Temo di essere frainteso. Forse ho raggiunto il mio obiettivo.
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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: dom set 15, 2013 6:13 pm 
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Su questo concordo con te, però il mio pensiero rimane lo stesso. :)

(E comunque, parlando di snaturamento, neanche Di Gregorio ci è andato tanto per il sottile.)

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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: dom set 15, 2013 11:59 pm 
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Triss ha scritto:
Nessuno sceneggiatore attuale, neanche il più mediocre, è mai riuscito nell'ardua impresa di azzeramento della testata come fece la Barbato nel ventennale (che fu il punto d'arrivo di un percorso di profondo mutamento, non certo un caso isolato) ; ventennale di cui si stanno pagando ancora le conseguenze, come la scelta di silurare Xabaras (scelta di Sclavi, tra l'altro). E la Barbato lo fece con una bella storia. Anzi: bellissima.
Sarebbe un passo avanti avventurarsi per l'ennesima volta in questa direzione? Per il lettore in cerca di emozioni, sicuramente sì; per la testata, decisamente no.


Posso obiettare ?
Se si:

Il ventennale non è, IMO, una bella storia. Non lo è perché non è una storia. Di Paola si può dire di tutto, anche criticarla ferocemente come spesso ho fatto anch'io, ma non che le sue storie non posseggano un intreccio valido ( a volte complesso, rare volte cervellotico, mai banale...). Tranne qui. Il primo numero è solo una lunga, spossante, introduzione a ciò che ( peccato maggiore e capitale..) non avverrà in seguito. Tutte le enormi potezialità di "Xabaras" svanisco ne " Il Nome del Padre" che ne svuota quasi tutte le peculiarità, escluso il rapporto padre/figlio comunque trattato con eccessiva a volte sbrigativa supponenza.
Sclavi ha fatto una scelta, opinabile, criticabile, amata, detestata ( io la detesto...penso che Xabaras fosse un personaggio che poteva dare ancora tantissimo alla saga...) ma l'errore non sta in questa sua scelta, quanto nell'aver delegato Paola a farlo. E non per incapacità. Ma per impossibilità per vincoli e paletti, che ne hanno, IMO, ridotto l'enorme capacità visionaria e visiva.
L'azzeramento di Dylan Dog è arma potenzialmente devastante, che potrebbe portare DyD alla chiusura, ma anche un'arma che se ben utilizzata ne favorirebbe la crescita e lo sviluppo.
Recchioni ha indubbiamente i mezzi per poter impostare un lavoro difficile come questo. Sta a lui e ai suoi collaboratori crearne uno valido. Con storie come "Il Giudizio del Corvo" potrebbe riuscirci bene, con quelle come " I Nuovi Barbari ", certo no (IMO ).
Vedremo...

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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: lun set 16, 2013 12:19 am 
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Allora sono a cavallo ... per i miei gusti sia "Il giudizio del corvo", sia "I nuovi barbari" sono degne di nota, seppur molto diverse tra loro. :P

Piuttosto, del Rrobe, quella che non mi ha mai preso (tra le storie "lunghe") è "Il modulo A38".

E in aggiunta, devo segnalare un'interessantissima intervista "doppia" a Recchioni, nella rivista "Scuola di fumetto", sul nuovo corso di Dylan Dog e su "Gli orfani".
Nel caso di Dyd, parla del passato, del presente e del futuro (e non avevo capito che avesse difficoltà con Groucho, anche se a pensarci bene, chi non ne avrebbe?) e aggiunge cose a me nuove...

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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: lun set 16, 2013 3:00 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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Vedo che corre un po' in rete questo spauracchio per lo snaturamento del personaggio :o .
Per esempio, stamattina così parlò (Bellavista)Altair a proposito di uno sconfiferamento nel finale del Cimitero dei Freaks verso il barbatarico dislocamento di alcuni tropes dylanieschi.

Cita:
Incoerente con il personaggio, pur nella peculiare visione che ne ha l'autrice.
Onestamente è questo possibile snaturamento che mi fa paura del "nuovo corso" che inizierà a breve.


Io privilegerei sempre l'alta qualità delle storie stesse, ed in un secondo momento adotterei un format di revisione per farle rientrare nel canone pre-esistente - ammesso che questo non debba evolversi o riadattarsi nel tempo.
E su quest'ultimo aspetto non credo che il RRobe (&co, come scuderia di autori) sia a digiuno di direttive congrue al Dylanpensiero, per esperienza e passione, in questo caso Hi-Fi :) .

Per questo motivo non ho una gran paura né dei cambiamenti, né di eventuali sprovincializzazioni verso l'inaspettato sulla carta costituente del protagonista.
Alla fine sono degli autori a scrivere Dylan e non Dylan che si fa scrivere dagli autori.
L'importante è che non si finisca in una versione troppo personale ed avulsa da contesto&precedenti :) .

Abbiamo visto in questi anni cosa significhi dare Dylan in pasto alla retorica più spossante di se stesso, fino all' auto-abboffata esasperante ed auto-compiaciuta, da schematismo a tripla fissa :mad: .
I gargarismi delle solite&ripetute formule finiscono sempre nel lavandino... specie se rimasticati di continuo, e quasi a vanvera... riducendo il Nostro alla tiepida macchietta preda dei suoi famelici luoghi comuni.
Non basta essere simil-nerd fan iperdocumentati per dimostrare aderenza allo spirito della testata, che di granitico avrebbe solo le teste dure contro cui andare a sbattere puntualmente :( .

Se capita di scalfire qualche totem, spero non si innalzi ogni volta un arricciamento di tabù a naso :? .
Se ci sono delle idee, prima di arroccarci sul tradizionalismo diamogli almeno una visione.
Un po' di apertura, ekkediamine: sul fronte reazionario barrichiamoci almeno dopo qualche blasfemia bellagrossa buttata in trincea.
Ogni cambiamento implica un piccolo trauma... ma una botta decisa alla nuca in casi simili può diventare un toccasana al continuo (e malsano) stagnamento di ripiego. Quando rinvieni coscientemente ti si possono schiudere nuove e succose strade.

Come dice LordBlendings, se per blasfemia s'intendono storie come Il Corvo o i Nuovi Barbari, io ho già bruciato le foto della mia comunione in un locale per spoglierelliste della Wicca, pagandomi l'ingresso con la pensione di mia nonna :oops: .

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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: lun set 16, 2013 3:27 pm 
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So già che mi pentirò dal portare questo esempio :wink: , ma Accatino è riuscito a scrivere una storia di Dylan (piaccia o meno) in modo inedito senza snaturare il personaggio. A un compromesso si può sempre arrivare e io posso anche accettare un albo in cui Dylan si comporta in modo desueto, se rimane un'eccezione e non diventa regola. Anche le storie di Ambrosini, dal sapore per così dire "napoleonico" sono sempre state in sintonia con il personaggio. Sono comunque abbastanza fiducioso, visto l'insistenza con cui Rrobe ha parlato di "Dylan 1.0".

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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: lun set 16, 2013 3:52 pm 
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Località: Verona
Anch'io preferisco una buona storia con un personaggio snaturato che una brutta storia con un personaggio rispettato, ma questo non è un aut aut e una cosa non esclude l'altra: da Dylan Dog (inteso come testata) pretendo entrambe le caratteristiche, ovvero una buona storia con un un personaggio rispettato.

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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: lun set 16, 2013 4:40 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2005 7:04 pm
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Avete paura che il personaggio venga snaturato? :O E' già stato snaturato radicalmente! Io credo, al limite, che Recchioni (che è sempre in stretto contatto con Sclavi) voglia, per quanto possibile, cercare di far tornare Dylan alle origini, ritirare fuori l'icona che è in lui, fargli urlare che è ancora uno dei personaggi cardine del panorama fumettistico italiano. Cosa che adesso non accade, la testata è bolsa, Dylan è bolso, i messaggi lanciati sono innocenti e datati, le sceneggiature scombiccherate e prevedibili, senza guizzi, senza nemmeno il tentativo di cercare quell'incanto che nei tempi passati era straordinariamente "ordinario".

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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: lun set 16, 2013 4:52 pm 
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Vorrei precisare meglio il mio pensiero, perché sebbene mi abbia citato ad esempio, non mi ritrovo del tutto nel discorso di Wolkoff.
A me il cambiamento non spaventa per nulla, anzi. Per snaturamento non intendo certo la rottura di alcuni dei cliché della serie, ormai stantii, che non solo è possibile ma forse doveroso eliminare (penso al pensionamento di Bloch ad esempio), per poter proporre qualcosa di nuovo e rinnovare delle meccaniche ora troppo ripetitive. Ben vengano tutte queste novità/opportunità.
Con snaturamento intendo invece un comportamento contrario alle caratteristiche consolidate del personaggio (andando per estremi, a mero titolo di esempio, se prendesse a calci un cane). Averne paura non vuol dire pensare che sia un evento che si verificherà, anzi mi sono mostrato più volte fiducioso; semplicemente lo ritengo un possibile rischio latente che la mia natura pessimista preferisce mettere in conto vista la presenza nello staff di un autore (ops un autrice) che ha scritto storie stupende ma che in alcune occasioni imho ha osato un po' troppo. Ma ripeto, nessun problema neanche per questo "rischio" se si rimane a livello di eccezione, pago volentieri il dazio una tantum se la storia merita.

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 Oggetto del messaggio: Re: #325 Una nuova vita
MessaggioInviato: lun set 16, 2013 6:18 pm 
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Località: Inverary 2.0
Altair ha scritto:
Vorrei precisare meglio il mio pensiero, perché sebbene mi abbia citato ad esempio, non mi ritrovo del tutto nel discorso di Wolkoff.


Lo immaginavo, ed infatti la tua frase serviva solo come starter per un discorso più generico e sugli umori correnti :wink: .
Non per nulla non ho rifatto dopo né il nome tuo, né di Paola, né dei contenuti di quella storia... che rappresenta un caso diverso.
Più che altro volevo far capire come il finto-approccio "consevatore" dei cliché dylaniati made in Gualdonia abbia contribuito ad affossare la testata... tra i tanti abusi.

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MessaggioInviato: lun set 16, 2013 8:20 pm 
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Tutto sto amore per " I Nuovi Barbari " mi è incomprensibile.
Almeno in parte incompensibile.
Se Dylan sarà su quelle basi, sarà per me brutto e fuori dalla mia idea di Dylan Dog. Che non conta niente, visto che mi si esclude dai giudizi, ma conta per me.
Storie come quella e "Il Modulo A38" non fanno parte di Dylan Dog, per come la vedo io.

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Iscritto il: mar giu 21, 2011 11:26 am
Messaggi: 1421
Località: Firenze
joe montero ha scritto:
Avete paura che il personaggio venga snaturato? :O E' già stato snaturato radicalmente! Io credo, al limite, che Recchioni (che è sempre in stretto contatto con Sclavi) voglia, per quanto possibile, cercare di far tornare Dylan alle origini, ritirare fuori l'icona che è in lui, fargli urlare che è ancora uno dei personaggi cardine del panorama fumettistico italiano. Cosa che adesso non accade, la testata è bolsa, Dylan è bolso, i messaggi lanciati sono innocenti e datati, le sceneggiature scombiccherate e prevedibili, senza guizzi, senza nemmeno il tentativo di cercare quell'incanto che nei tempi passati era straordinariamente "ordinario".

Concordo, Dylan ha ancora cose da dire e lasciare che sulla serie regolare siano pubblicate solo storie banali, noiose, innocue e con un Dylan ombra di se stesso è vergognoso. Secondo me Recchioni potrà fare solo meglio, perchè il peggio lo si è già visto abbondantemente.
Meglio una modifica a pugno nello stomaco che le solite storielle per scolarette.

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dogares ha scritto:
Posso obiettare ?

No, Amy, non puoi.
Spoiler!
:D :D :D :wink:


Io posso?

Cita:
Il ventennale non è, IMO, una bella storia. Non lo è perché non è una storia. (...) Il primo numero è solo una lunga, spossante, introduzione a ciò che ( peccato maggiore e capitale..) non avverrà in seguito. Tutte le enormi potezialità di "Xabaras" svanisco ne " Il Nome del Padre" che ne svuota quasi tutte le peculiarità, escluso il rapporto padre/figlio comunque trattato con eccessiva a volte sbrigativa supponenza.

È, infatti, una "banale" storia di un tizio vestito come Dylan Dog e del suo rapporto col padre.
Nel ventennale, l'obbiettivo primario che Paola si prefigge è di svuotare tutti i personaggi dell'aura iconica che li ha da sempre caratterizzati, trasformandoli in banalissimi e anonimi individui (Xabaras non è né più né meno che un mad doctor come tanti, che, alla fin fine, ama il figlio, come tanti padri; e Dylan Dog è un banalissimo ragazzone che ormai è cresciuto, si deprime quando va in bianco con le donne e soffre per il padre, come molti giovani appunto). Lo svuotamento è esattamente questo. E la banalizzazione di un personaggio iconico porta alla noia: è una conseguenza.

Cita:
Sclavi ha fatto una scelta, opinabile, criticabile, amata, detestata ( io la detesto...penso che Xabaras fosse un personaggio che poteva dare ancora tantissimo alla saga...) ma l'errore non sta in questa sua scelta, quanto nell'aver delegato Paola a farlo. E non per incapacità. Ma per impossibilità per vincoli e paletti, che ne hanno, IMO, ridotto l'enorme capacità visionaria e visiva.

Anche i grandi possono sbagliare, e qui è avvenuto: non importa chi sia stato l'esecutore materiale. Si tratta di un errore strategico per una testata del genere, di un impoverimento di cui sul lungo periodo se ne paga lo scotto. Infatti, ora serve un nuovo Nemico che sia all’altezza del precedente.

Cita:
L'azzeramento di Dylan Dog è arma potenzialmente devastante, che potrebbe portare DyD alla chiusura, ma anche un'arma che se ben utilizzata ne favorirebbe la crescita e lo sviluppo.

Sarebbe, tout court, la nascita di un nuovo Personaggio, di una nuova testata. Un rischio grosso per una Casa editrice. Perché, con molta probabilità, buona parte dei lettori lascerebbe senza tanti complimenti. Il Personaggio seriale non ha alternative a se stesso. Se lo cambi, lo cambi. Scrivi altro.
Cita:
Recchioni ha indubbiamente i mezzi per poter impostare un lavoro difficile come questo. Sta a lui e ai suoi collaboratori crearne uno valido. Con storie come "Il Giudizio del Corvo" potrebbe riuscirci bene, con quelle come " I Nuovi Barbari ", certo no (IMO ).
Vedremo...

Vedremo.

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Triss ha scritto:
dogares ha scritto:

L'azzeramento di Dylan Dog è arma potenzialmente devastante, che potrebbe portare DyD alla chiusura, ma anche un'arma che se ben utilizzata ne favorirebbe la crescita e lo sviluppo.

Sarebbe, tout court, la nascita di un nuovo Personaggio, di una nuova testata. Un rischio grosso per una Casa editrice. Perché, con molta probabilità, buona parte dei lettori lascerebbe senza tanti complimenti. Il Personaggio seriale non ha alternative a se stesso. Se lo cambi, lo cambi. Scrivi altro.



Senza intavolare paralleli coi comics stellestrisce - che tanto seriali non sono - pretendere l'immobilismo assoluto per un qualsiasi personaggio mi sembra... fuori dal tempo :| .
E' come rinchiudere i propri eroi in un calco sarcofagocitante, metterli su un piedistallo dentro una campana di vetro, per poi buttare le chiavi del museo, così nessun potrà corromperli col proprio alito/sguardo, da un approccio "diverso".
Mi sembra una forma di chiusura ermetica a priori che non porta ad iniziative di rilancio.
E l'ultimo dei propositi del RRobe è quello di azzerare il personaggio chiave, figurarsi :roll:

Basta guardarsi in casa: Nathan Never ha vissuto tante evoluzioni, come personaggio, come concept, come ambientazioni, eppure è rimasto sempre lì, ed è sempre lui... garantiscono i riconoscitori ottici della retina.

ALOHA VIDEOCITOFONO: CARA, SONO IO... QUELL'ALTRO E' GIA' PASSATO?

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Ultima modifica di wolkoff il lun set 16, 2013 11:34 pm, modificato 1 volta in totale.

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