dogares ha scritto:
[...] creare empatia con la donna anziana e sola e l'amore perduto venuto dall'oceano.
Che piaccia o meno
è questo il focus della storia
.
O almeno quello che in 94 pagine
Mignacco riesce a tirarne fuori, da un soggetto che sulla carta poteva ambire ad orizzonti molto più ampi... visto lo spessore d'oscurità correlato al mondo sommerso dei succhiasangue.
Si capisce bene perché dedica ben due sequenze "illuminate/-anti" all'incontro tra Nonna Margie ed il lupo-vampiro - nel cuore dell'albo - e perché anche la ragione del suo sabotaggio finale deriva da una scelta d'amore, redivivo o redimorto che sia (pp 93.iv-v e 94.i).
Mi riferisco alla prova di fedeltà che gli altri nazi-vampiri gli chiedono nell'uccidere la donna, ed infine la sua morte, naturale, verso l'ultimo viaggio, mano per mano con Kurt... che dopo questo tuffo al cuore prende coraggio sufficiente per farla finita, con la sua non-vita eternamente subacqua, ma a secco di emozioni
.
Due passaggi molto importanti, per quanto brevemente accennati da Mignacco,
che ha la colpa di inserirli di straforo nell'enorme spiegone storico-ricostruzionista, facendone perdere lo spessore intimo e mettendoli quasi in secondo piano tra la marea di apparolamenti
.
Per il resto, come dicono
Bertuccia ed altri, ritengo che Mignacco abbia altre dozzine di colpe sul groppone per una sceneggiatura lumacosa, sbandante, squilibrata e soporifera per oltre 60 pagine: tra cui, vedi il gironzolaggio imberbe di Dylan, il suo sensibiloso
lassaiz-faire nel non incalzar di domande la Nonna, le 4-dico-4 nojosissime sparizioni a pretesto per ingranare la trama, la contortissima vampirizzazione del vecho, la rissa penosa finale... e soprattutto lo spreco di un soggetto non sfruttato a dovere sul fronte draculista
.
Alla fine i dentuti fungono involontariamente solo da valletti ad una storia d'
amour esanguata dalla guerra - cattiva!
, e la loro, di storia, lunga mezzo secolo di sommersioni deve passare per forza in secondo piano, anzi... in secondo spiegone.
E questi sono solo alcuni degli esempi che potevano essere gestiti in modo più scaltro ed inquietante, con meno annacquamenti insipidi di prolungamento in prolungamento
.
Ma pretendere che
Alessandrini confezioni pure delle scene d'azione kemmanko
Halo mi sembra un po' eccessivo
.
Per me tra soggetto e disegni l'albo merita di sicuro la sufficienza... e se non la appioppo nemmeno a questo, allora vorrà dire che devo dar fuoco a metà dei numeri usciti negli ultimi 6 o 7 anni
.
ALOHA BIBLIOTECA DI ALESSANDRIA