Cravenroad7

[Ri-citatio ab omissis]

Tornando a quanto ho cancellato dal post precedente... credo che in un certo senso Rimatt non abbia tutti i torti.
Redazionalismi forzosi a parte, ci sono certi autori che non hanno Dylan nelle corde, a livello di scrittura.
Credo sia nella natura delle cose non esservi tenuti .
E' un personaggio poco agevole da trattare, e molti di quelli che ci si sono affacciati ultimamente - intendo post-2000 - sono dei sinceri fan nutriti dai suoi luoghi comuni più ritriti e che non hanno saputo sbarazzarsene al momento della stesura di una storia, basando su questi il loro approccio alla narrazione.
Dandolo così in pasto alla retorica (semplificata) di se stesso e senza privilegiare il valore della scrittura in sé .

Poi ci sono altri che di lavoro possono scrivere Dylan ma soltanto a contratto iper-determinato: vale a dire finite quelle 3 o 4 storie in cui avevano qualcosa di interessante e qualitativo da dire... hanno esaurito le cartucce buone a loro disposizione, per poi trascinanarsi ignobilmente in decine di storielle insulse di puro mestierismo di ripiego, come il bradipo che si morde la coda... a rate .


ALOHA UROBORI TARDIVI

rettifico, zombi gualdoni esce più in la

QUI trovate tutti i dettagli.
Boh, potrebbe essere tanto bello quanto brutto, anche se devo dire che alcuni albi di Le Storie di cui avevo basse aspettative si sono rivelati come piccoli capolavori, quindi speriamo bene.
L'ambientazione mi piace.

Il lungo inverno mi è proprio piaciuto, per quanto il soggetto sia derivativo al limite del plagio. De Gregorio è comunque abile ad evocare atmosfere dense, coadiuvato dall'ottimo ed espressivo tratto di Francesco Ripoli (già apprezzato nel suo 1890). Forse la chiusura arriva in modo un po' frettoloso; mi sarei aspettato una rivelazione tipo però il crescendo narrativo funziona e si legge tutto d'un fiato. Cover splendida, fra le più belle proposte nella serie.

l'atmosfera è di classe, ma il finale è prevedibile di brutto. Comunque un Di Gregorio insolito e intimista, superiore a quasi tutta la sua produzione

Mi sono dimenticato di dire la mia sul Lungo inverno ma rimedio subito.

Insomma, c'è da dire che è andata al di là di ogni aspettativa e conferma il fatto che molti sceneggiatori siano in qualche modo "bloccati" nella sceneggiare Dylan Dog. L'ho letta da capo a fondo in un solo fiato ed è una cosa che mi capita spesso di fare coi numeri di questa collana, e non può che essere un buon segno. Sul soggetto e sceneggiatura nulla da dire; non un capolavoro ma un'ottima storia. Il finale secondo me non è scontato.

Disegni belli e molto adatti alla storia. L'unica pecca è la poca cura dei dettagli che un po' secondo me disturba la lettura, però non sono per niente superficiali.


Copertina forse un po' inferiore delle precedenti nella realizzazione, ma che riesce a ritrarre perfettamente l'atmosfera che ci sarà in tutto l'albo con un solo disegno.

Ottimo numero anche questo.

Ok, ho deciso. Prenderò questo numero 11 e concluderò con la Barbato, così da chiudere un cerchio e un anno di Storie.
Se queste due Storie mi piaceranno (l'ultima storia veramente bella è stata No smoking per me) andrò avanti con la serie, altrimenti casso (che, a dispetto della mia provenienza, è scritto correttamente e le s non stanno per z ).
Sarà il periodo ma ho idea che le mie librerie perderanno un po' di volumi da qui a qualche mese...

Confermo quanto scritto sopra.
Sta collana perde pezzi mese dopo mese. Il lungo inverno è prevedibile da pagina 10.
Belli i disegni invece, anche se sinceramente il photoshop si nota parecchio.
Provo anche il 12 e mi aspetto una garanzia. Se così non sarà, ciao Le Storie, è stato bello per i primi 4 mesi e deludente per gli altri.

Il Lungo Inverno SPOILER

L'inverno e il freddo che intorpidisce coscienza e sensi; un uomo intenzionato a cantare fuori dal coro per aiutare persone che hanno perso la strada; l'intenzione di farlo in maniera più umana possibile.
Tentativo fallito: la neve ha sommerso tutto, rendendo la speranza e il sogno un incubo.
Nonostante abbia carpito tutti gli indizi sparsi dall'autore e avessi capito quasi subito il fulcro della storia, la lettura me la sono goduta lo stesso poiché Di Gregori ha fatto un gran lavoro di scrittura (bellissima e toccante la parte finale). Accompagnata da dei disegni perfetti, che ben si adattano alle vicende raccontate.
Copertina spettacolare, una delle migliori.

La pazienza del destino lo attendevo speranzoso visto quel piccolo gioiello che era il Boia di Parigi...purtroppo non siamo assolutamente a quei livelli. E con il numero 12 smetto di comprare le storie tutti i mesi (giusto in tempo per schivarmi il Gualdo; andrà a finere che è un capolavoro)

Gussssssstose anteprime (i titoli sono provvisori).

N. 14


N. 15


Poi trovate delle tavole qui: http://www.ubcfumetti.com/preview/?27679


Dio che copertine! Come fa ad avere cotanta classe?
Tra l'altro potrebbero essere tra i migliori della serie questi due volumi, secondo me.

ho visto che cuore di lupo sarà di ambrosini, quindi... considerando che riprenderò a leggere DYD proprio con la sua storia che deve uscire, prenderò pure questo, per completare il quadro
fra l'altro le storie coi lupi mi piacciono da impazzire, ti fanno respirare il fascino dell'avventura selvaggia!
e così sarà il quarto che prenderò, di questa collana

mi ero ripromesso di abbandonare la serie e di comprare solo i numeri per cui ne valeva la pena...mi sa che salterò solo Gualdoni almeno fino a Dicembre (sempre che le rece non lo incensino come capolavoro )

Commenti sull'ultimo albo della Barbato?

Per quanto concerne le anteprime postate su... direi che sono molto gustose!

A me è piaciuto molto. Molto classico, ma con un'ottima sceneggiatura, pieno di ritmo e con personaggi ottimi - a parte forse qualche comprimario.
E' senz'altro più classico de Il boia di Parigi, ma è davvero un ottimo volume.

I disegni sono buoni, più per storytelling che per realizzazione. Comunque ampiamente sufficienti.