@wolkoff vedi, quando si ha tra le mani un albo dell'indagatore dell'incubo, qualche aspettativa una persona ce l'ha.
suo malgrado.
in questa storia, per 78 pagine, dylan cammina qua e là con una verve che al confronto la signora in giallo è jean claude van damme.
esempi spoilerosi:
chiariamo il fatto che lo scetticismo dylaniato è una cosa, essere reticente coi clienti, scortese, quasi beffardo è un altro (non in questo caso ma in altri albi); lo svoglimento delle indagini avviene perlopiù cazzeggiando in giro, come un normale boy scout farebbe, cercando magari il picchetto smarrito di una tenda (anzi, forse sarebbe più energico e risoluto).
quella che dovrebbe essere un'indagine si dipana solo ed esclusivamente per caso, per successivi avvenimenti, non per intuizioni o ipotesi. in questo albo specifico dylan afferma che "non saprei cosa domandarle" (alla nonna!!) quindi non è nemmeno in grado di chiaccherare con un'anziana a cui è simpatico, per cercare di comprendere cosa stia succedendo o in generale se ha mai notato fenomeni particolari.
perchè farle domande?
meglio che gliele faccia la nipote
lui non sa cosa chiederle!
disegni (in generale) sempre minimali, poco dinamici e con "inquadrature" elementari; in questo albo tutti camminano, tutti transitano come quelle bamboline di carta ritagliate che si tengono la mano.
voglio dire, ma verrà mai in mente a qualcuno di correre, frugare sotto a qualche mobile, arrampicarsi, lottare, fuggire??
no, tutti fermi a bambolina.
e goccia che fa traboccare il vaso: l'assalto
impetuoso dei vampiri che circondano dylan & c. in cerchio.
ma nemmeno una posizione di difesa? che so, provare a lottare? ma perchè mai, questo non è mica l'indagatore dell'incubo! è un provolone, un asiago appeso al soffitto, quindi perchè mai accennare un qualche movimento per contrastare i vampiri?! meglio restare come ad una fermata dell'autobus, con la stessa espressione