Cravenroad7

Mi trovo quasi sempre in disaccordo con le recensioni di UBC (spesso astrusamente intellettualoidi e\o puri esercizi di stile e di erudizione fine a se stessa. Ma non è questo il caso però, devo ammetterlo).
Dico quasi, perché questa volta, secondo me, il patetismo dylaniato, tipico e spesso d'obbligo, è stato sottilmente evitato grazie alla trovata del finto Happy end. Patetico sarebbe stato se il lettore avesse avuto la certezza che alla fine dell'avventura, ritrovata la speranza,tutti i sopravvissuti avessero davvero vinto le loro battaglie personali, e invece rimane il giusto dubbio.
Sono d'accordo invece sul fatto che ci ritroviamo davanti a un Dylan "classico", che di questa storia credo sia l'elemento più positivo.

Ottima storia, mi e' molto piaciuta!

legenda
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A me questa storia è piaciuta abbastanza. Marzano è un buon autore. Ottimi i disegni. Voto 6,5

Un buona prima parte per questa storia di Marzano, che ha qualche punto in comune, a livello ideologico, con "Il treno dei dannati" di Ruju e, non so perché, mi ricordano qualcosa di kinghiano.
Complice anche un Casertano quasi "vecchia" scuola, si respira aria dei vecchi tempi; l'idea dell'autobus che mostra sprazzi di possibili futuri dei passeggeri senza inutili spiegazioni e i "perduti" del piano superiore funzionano. A penalizzare la storia arriva però la parte finale: non è tanto il ricorso alla speranza, sostanzialmente corretto, ma il modo melenso in cui il messaggio viene veicolato, forse in maniera anche troppo esplicita. Di fatto si "perdono" solo quelli che fin da subito apparivano designati (Marzano ce la mette davvero tutta per renderci antipatico Travis e ci riesce), mentre un sacrificio di uno (o più) dei comprimari "positivi", oltre ad essere un dazio doveroso per il genere horror, avrebbe dato maggior pathos e incertezza alla conclusione. Utilizzo di Dylan formalmente corretto, aspetto da cui si evince una crescita lieve ma costante del "nostro" Jan Karloff nei suoi primi quattro lavori per l'indagatore dell'incubo.
Tirando le somme direi accettabile.

Soggetto decente, sceneggiatura che e' sonnolenta che e' un piacere.

Dialoghi davvero pessimi e banali, brillantezza zero.

Voto 4,5

Una piu' che discreta parte iniziale,dove pur senza brillare si riesce a catturare l'attenzione del lettore e trascinarlo in questo viaggio senza meta insieme ai protagonisti.In realta' una meta c'e',e sara' questo il problema principale del racconto.Che ribadisco,gode di una partenza interessante.A tratti surreale e con forte impronta horror.Buon coinvolgimento di Dylan e di qualche comprimario,sebbene la caratterizzazione di alcuni di loro sia furbetta e caricata.Ma dal momento in cui ognuno osserva il proprio ipotetico destino e si comincia a parlare di "speranza" come motore autentico della metafora su ruote...la storia perde colpi e originalita'.Un peccato,meritava una conclusione piu' coerente e spiazzante.Il giudizio resta moderatamente positivo.Casertano non proprio al suo massimo.