Cravenroad7

l'unico albo dove groucho smetteva di far battute per dylan doveva rimanere il lungo addio...purtroppo è stato fatto un altro paio di volte.

Per esempio in "Blacky", altra storiaccia di Gualdoni, Groucho è stato usato in maniera eccellente.

In "Blacky"? Non mi pare.

Se per "usato in maniera eccellente" intendiamo che le battute fanno ridere, posso essere d'accordo.

Se invece ci riferiamo all'uso di Groucho come personaggio, non condivido assolutamente. In quella storia Groucho se ne sta come un ebete davanti allo sportello dello scommesse, guardandosi attorno come se vedesse quell'ambiente per la prima volta. Cosa assolutamente sbagliata: nelle storie passate è stato sottolineato più volte che Groucho ha parecchia esperienza nel mondo delle corse dei cavalli.

E comunque in Blacky Groucho poteva essere usato cento volte meglio. Per esempio, visto che Dylan non aveva voglia di interrogare il fantino (dico "non aveva voglia" perchè è l'unica cosa che può giustificare il suo totale disinteresse per l'UNICO testimone... ) poteva mandarci Groucho al suo posto.
Tante volte in passato, quando gli autori non pretendevano di seguire l'indagine passo-passo, Groucho era usato da Dylan per compiti di piccola manovalanza, tipo indagini discrete (non mostrate direttamente).
Un esempio: in L'Urlo Del Giaguaro è Groucho a indagare sui trascorsi del Circo Gondrano e poi a riferire i risultati a Dylan.



Comunque, il modo migliore di usare Groucho lo avevano spiegato Sclavi e Marcheselli tempo fa in un'intervista.

NON bisogna assolutamente costruire una sequenza e poi trovare il modo di "infilarci" dentro Groucho. Altrimenti Groucho appare un elemento estraneo, usato soltanto perchè ogni tanto bisogna pur usarlo, visto che è la spalla del protagonista.

Sclavi pensava PRIMA all'uso di Groucho e poi a costruire la sequenza in sua funzione. E' oggettivamente faticoso, ma è l'unica maniera perchè Groucho abbia un ruolo effettivo, qualcosa di più di un semplice sparabattute.

Mamma mia che noia sto albo. La storia tarda troppo ad ingranare e anche quell'incipit in stile poe (sepolto vivo) francamente non mi hanno fatto nessun effetto. I dialoghi sono troppo artificiosi. Cioè, uno che soffre di claustrofobia come Dylan in un loculo dice cose tipo: "ricostruirò come ci sono arrivato, in questa situazione assurda".... "Come dicevano i vecch romanzi? Facciamo un passo indietro".

A parte la virgola, ma che cacchio di dialogo è? Sembra che stia parlando un narratore esterno e non il protagonista intombato chissà dove, e che dovrebbe essere in preda alla claustrofobia.
Lo spiegone finale è ridicolo. Racconta cose interessanti ma non le mostra. E chi mostra di solito annoia.
Voto insufficiente. Spero che veramente cambi qualcosa perché qui siamo al di sotto dei normali standard narrativi.
Disegni sufficientemente evocativi. Titolo tratto da qualche futuro James Bond. Copertina normale, la classica luna stagliata su un dirupo.

Voto finale: 2... palle

Vero, il lungo flashback è introdotto davvero male. Oltretutto la frase è inutile: sarebbe bastato un semplice stacco e una didascalia con scritto "Tre giorni prima", oppure, se proprio si riteneva indispensabile introdurre il balzo temporale, sarebbe stato sufficiente un balloon in cui Dylan si poneva una domanda retorica del tipo: "Ma come diavolo ho fatto a cacciarmi in questa situazione assurda?". Ma che prima di ricostruire una storia occorra avvisare esplicitamente il lettore che si sta ricostruendo la storia, be', questo è quantomeno superfluo.

A me Groucho basta sia divertente, in "Blacky" lo è e a me va bene così..

In questa non è nè funzionale alla storia, nè divertente...è persino dannoso.

Ma poi, in questa storia Groucho non è il problema principale: manca il pathos, la vicenda non prende. Persino comico il modo in cui riescono a scappare .

E la sequenza di pensieri che affliggono Dylan mentre si trova nella "bara" è deprimentemente Gualdoniano.

Questo è un altro marchio di fabbrica della gestione gualdoniana che mi auguro venga abbandonato da quella nuova.

L'incipit non è piaciuto neanche a me (non c'entra molto) ma lo usò anche Rrobe nel giudizio del corvo, dunque non direi gualdoniano.

Non mi riferivo tanto all'incipit in sé, quanto alla tendenza a spiegare il superfluo (la famosa "banana").

Votato mediocre.

Mi ha fatto strano vedere Groucho che accenna ad una cosa avvenuta nel suo passato.

Ma poi tutta la presentazione dell'albo basata sulla situazione da "sepolto vivo" di Dylan, tutti ad immaginarci chissà quale terribile momento....e poi all'inizio questa situazione "angosciosa" ci viene presentata con dialoghi inaccettabili in un albo che porta il nome "DYLAN DOG", e nella parte finale
ps: sulla diatriba del commento agli altri commenti...credevo di scrivere in un forum.

Le prime pagine sono effettivamente pesanti, e quoto chi affremava che si vede chiaramente, anzi si legge, che c'è stata una correzione in corsa.
Però il resto dell'albo non è male, sebbene anneghi ( anzi per stare in tema, s'inabissi....) in uno spiegone bello come atmosfera ma troppo prolungato. La sepoltura di Dylan non c'entra una fava con la storia. Ma fa brutto uguale.
Su Groucho...vorrei chiedere in che funzione Groucho è dannoso in questa vicenda.
O fa poco e dice battute, neanche male e cmq Groucho non è Woody Allen, o serve. Non mi pare che incida negativamente sullo svolgersi della vicenda.

Possiamo di sicuro affermare che questo non sia un albo completamente riuscito e che possa rimanere una storia memorabile negli annali.
Ma rispetto alla maggior parte degli albi senz'anima che siamo stati costretti a leggere in questi ultimi anni credo che almeno Mignacco abbia offerto un certo tipo di impegno nella scrittura e una volontà di offrirci delle emozioni (cosa che la maggior parte delle sceneggiature ormai dimenticano completamente).
Poi magari il risultato risulta solo accettabile, ma almeno c'è uno sforzo in questo senso.
Alessandrini grandioso a mio modo di vedere. Adorabile nel tratto e nelle atmosfere create.

Votato accettabile.