Cravenroad7

In più è l'unico che può avergli messo qulcuno alle calcagna, visto che del caso ne sapevano solo dylan e block. Non aveva senso che qualcuno lo seguisse, se non un individuo mandato dallo scrittore a cui dylan aveva messo la pulce nell'orecchio.



Errori temporali non c'è ne sono e ne avevamo già sbrogliato la matassa in alcuni post prima...

Inoltre credo che Dylan potrebbe saper sparare anche con la sinistra... è mai stato detto da qualche parte che non lo sappia fare? Se si non ricordo, ho la memoria corta .

mi sa che RRobe potrebbe mettere su una bella squadra di revisionisti da questo forum, altro che uno.

certo che potrebbe, ... abbi pazienza ma questo è un piccolo/grande errore, è lì da vedere

Ah, scusa... non pensavo stessi parlando di un errore tecnico relativo a quella scena... pardon!

è per quello che "insisto" sul divenire revisionatore... ne trovo a bizzeffe! ad esempio su L'Eroe (ultimo Maxi) ci sono delle apostrofo in un articolo di una parola maschile mentre ne manca una su una parola femminile (UN ARMA va con l'apostrofo!!!)
sono bastardo e pignolo (tecnicamente parlando)

In tutta sincerità spero che dopo l'agognata svolta recchioniana non leggeremo più storie come questa.

Non perché sia brutta, ma perché è la solita vuota cavolatina senz'anima. Le solite 94 pagine riempite grazie al mestiere di scrivere di nulla e sul nulla. "Professionale"? Sicuro. "Leggibile"? Certo. "Divertente"? A tratti e non molto. E' vero che De Nardo gioca a carte scoperte con il lettore e non tenta di imbrogliarlo con colpi di scena farlocchi, ma a tratti pare più una scelta dettata dalla scarsa voglia che una scelta stilistica. Infatti si nota la consueta indifferenza verso Dylan e il suo universo che ha sempre caratterizzato la sua scrittura, con l'albo che mi sembra un compitino superficiale, dove il rispetto di un minimo sindacale (abbozzare due personalità in croce e piazzare lì due o tre trovate in effetti divertenti) non lo eleva ai miei occhi dalla piattezza generale della serie, anche perché per il resto in quella piattezza la storia ci affoga tranquillamente.

Che i personaggi, i dialoghi e le situazioni siano tutti e costantemente sopra le righe sarà anche ironia voluta, ma è un'ironia banale, prevedibile, buttata lì come variante indifferente, senza relazione con il meccanismo narrativo, che infatti gira implacabilmente a vuoto e alla fine risulta appunto telefonato e prevedibile quanto lo sono le gag. Il risultato finale è una commediola moscia e un racconto fantastico provo di interesse, dove latitano paradossi e sorprese, se non quelle sgradevoli e probabilmente non volute riguardanti la sfasatura dei personaggi conosciuti, da un Dylan che dice fesserie da adolescente (il guaio non è che lo fa, ma che lo fa senza alcun fascino e senza stile) ad un Bloch totalmente fuori parte.

Casertano si adegua alla melina generale e sforna una delle sue prove più impersonali di sempre, con vignette in cui mi ha ricordato Brindisi.

Più che le (molte) storie pessime, sono albi senza qualità come questo che mi fanno chiedere come farà Recchioni a risvegliare la serie dal suo micidiale torpore.

Parola sante, Tommaso, che quoto integralmente.
Per una storia che, continuo a sostenerlo recisamente, mi sembra in tutto e per tutto un racconto di Alan Ford.
Non era questo il Dylan Dog che sognavo...

ah no, che sembri alan ford non si può dire!
alan ford è un fumetto come si deve
il dylan dog di adesso ha lo spessore di tiramolla

De Nardo è un signor scrittore e lo scorrere delle suo sceneggiature è sempre un grande piacere da leggere, con dialoghi e situazioni sempre costruite con intelligenza. Il soggetto della storia non è sicuramente il massimo della vitae se ne potrebbe discutere a lungo, ma la qualità della scrittura rende questo albo decisamente buono.

Accettabile.
La prima parte della storia molto poco interessante, Dylan che insegue Honey con tanto di monologo alla Owen Wilson non si poteva leggere senza avere un accesso di rabbia.
Per tutto l'albo una serie di incongruenze che avete già elencato voi.
Si risolleva un po' nella seconda parte che porta a votare accettabile, divertente l'ispettore in pensione amico di Bloch, anche se non troppo.
Albo adatto a fare numero, ma nulla più.

Alla fine ho votato mediocre. Storiella insipida che De Nardo sceneggia però con un certo mestiere (si nota la differenza con Gualdoni, tanto per fare un nome non a caso) che rende non disprezzabilissima la lettura. Il corteggiamento da babbonchio in strada non si può soffrire, punto più basso dell'albo. Ma dov'è finito il Dylan sfrontato che baciava la cliente dopo un nanosecondo e pronunciava proposte/battute con una faccia da c... impagabile? Almeno De Nardo gli concede una "doppietta" (evviva!) dopo eoni, facciamolo lavorare a letto sto ragazzo dopo anni di nottate barbatiane in bianco. Il vecchietto allupato non m'è piaciuto granchè: si può fare molto meglio per strappare un sorriso al lettore (tipo utilizzare di più Groucho eh!).
Casertano a me piace sempre, ma giudico "normale" il suo lavoro in quest'albo.

Ma cos'è un babbonchio ?

Sicuramente non è uno stile d'abbordaggio di cui vantarsi e andare fieri

Un perfetto idiota.

comunque dai, alle volte era babbonchio anche ai bei tempi (vedi Golconda) io non ci vedo tutto questo scandalo