Cravenroad7

Ma la struttura della pubblicazione è intoccabile? Lo chiedo perché per esempio sarebbe interessante vedere in azione un Alex Maleev in un Colorfest con una storia unica.

Anche a me non dispiacerebbe un Dylan di nipponica fattura, anzi...sarebbe davvero interessante

Ma andrebbe troppo contro le direttive Bonelli, perché i figli del Sol Levante si opporrebbero ai limiti della gabbia 2x3, e preferiscono un genere di horror meno spiegofilo/al netto della logica, ma più incentrato sul raccapriccio del rivoltante/morboso.
Senza contare che, per come sono scrupolosi, dovrebbero fare una specie di "full immersion" preparatoria/preliminare prima di immegersi nel personaggio e capirne le caratteristiche... in vista di una storia tutta per lui.
E' risaputo, poi, che non amano il colore come livello di espressione per i fumetti; solo lo prime pagine di qualche tankobon lo includono, ma puramente a livello decorativo.
E per chiudere: le case editrici locali hanno dei contratti in esclusiva molto vincolanti, e difficilmente concedono ai loro autori dei cameo "extra".

Comunque mai mettere limiti a traffici futuri del RRobe...


KONNICHIWA NO ALOHA

Mah, alla fine gli autori giapponesi sono fior di professionisti che non avrebbero problemi a fare quel che viene detto loro di fare: se gli si chiedesse di disegnare una storia (sceneggiata da altri, perché non si può certo pretendere che conoscano Dylan) utilizzando la tradizionale gabbia bonelliana, lo farebbero senza il minimo problema. E lo farebbero anche in fretta.

Un autore medio-alto giapponese, proprio perché professionista, ed abituato a sceneggiarsi da solo le storie... non credo proprio si adatti "a fare quel che gli viene detto di fare" ... così, alla cieca, da travet delle tavola in modalità automatica .

Se poi parliamo di profili bassi, da collaboratori di studio ed inchiostratori... allora il caso è diverso.
Ma non credo sia quello che la SBE vorrebbe importare quaggiù.
Ed infatti il Rrobe è stato abbastanza scetttico in partenza sull'intera fattibilità del nippo-progetto, perché conosce il mondo delle "relazioni" del fumetto prima di quello "umano" del singolo autore

ALOHA KAWAII

Ma non è mica sempre così, eh! Ci sono miriadi di disegnatori giapponesi (e di primissimo livello) che hanno lavorato principalmente in abbinamento ad altri sceneggiatori, e alcuni di questi, con il loro stile realistico, sarebbero adattissimi a Dylan: Ryoichi Ikegami, Yu Kinutani, Takumi Nagayasu... E poi dai, i giapponesi mica si atteggiano a grandi star (a parte rare eccezioni), non credo proprio che pretenderebbero il "final cut". Oltretutto, grazie all'opprimente presenza dei loro severissimi editor, sono più che abituati a vedersi modificare le storie...

A quanto ho capito, il problema nell'arruolare autori nipponici è prima di tutto comunicativo: non ci sono canali aperti, e le collaborazioni con l'occidente non sono abituali.

La struttura a episodi brevi?
No, non è intoccabile. Ma non solo mi piace, ma rende possibile collaborazioni altrimenti impraticabili.

I problemi sono una miriade.
Comunicativi, di metodi di lavoro, di contratto, di mentalità differenti e via discorrendo.
Quanto al fatto che gli autori giapponesi non si atteggino a star, mettiamola così: sono tra gli autori più difficili e meno disponibili in assoluto quando si tratta di averli anche solo come ospiti a qualche manifestazione. Figuratevi a lavorarci.

No, ve lo dico chiaro così chiudiamo il discorso: un Dylan realizzato da autori giapponesi non si può fare.

Vangelo. Altrimenti sarebbe solo un altro numero mensile speciale a colori.

Anch' io salvo solo quella, l' idea resta allo stato embrionale ma la lettura è piacevole. Quella battuta che a te non è piaciuta insieme alla filosofia della bicicletta e dell' incoscienza dei quindicenni mi ha fatto venire in mente il protagonista di "It" Bill e la sua Silver.

Comunque un CF che ho trovato alquanto deludente, non vedo il senso di mettere queste storielle mediocri su un' edizione speciale a colori.

anni fa monkey punch (il papà di lupin) doveva disegnare e scrivere una breve storia di nathan never, all'ultimo saltò tutto per problemi di accordi sui diritti della storia.
Kia Asamiya ha disegnato una storia di hellboy.

non è che non mi piaccia il dialogo che, oltretutto, non è gratuito....è che stona troppo dalla bocca di dd.

l'hai detto...

basti pensare all'adattamento a fumetti del racconto N. di Stephen King.
Superlativo assoluto.

mah, fatto con foto ritoccate, per me è l'anticristo del disegno.

Per curiosità ho voluto provare a rileggere La Nera: confermo che la storia mi piace da matti e mi prende, però effettivamente il dialogo tra Dylan e la cliente poteva essere sviluppato meglio...A parte quello, ho notato una specie di anacronismo: dunque, anche se non ho letto gli albi che narrano ddel passato di Dylan più o meno la genesi del personaggio la conosco...Se non erro l'arco temporale in cui Dylan perde la moglie, si rifugia nell'alcol e inizia a girare con la bici infernale dovrebbe andare, se non ho capito male, dalla fine degli anni 70 alla prima metà degli anni 80, è corretto (correggetemi pure se mi sbaglio)? Ora, premetto che io sono appassionato di auto (soprattutto sportive e storiche) e spesso mi soffermo su come son disegnate anche nei fumetti, ma si vede chiaramente che Dylan, quando cavalca la "Nera" a pagina 111 si ritrova a dividere la strada con una Lamborghini Murcielago (uscita nel 2002) e una Jaguar S Type del 1999...Si intravede anche una Smart e il Muso di una recente Dodge...Lo stesso a pagina 112 dove si vede un Modello Recente di Mercedes.Non so voi, ma io questi elementi li ho trovati...fastidiosi....Probabilmente a qualcuno sembrerò puntiglioso e pignolo, secondo me gli elementi come le auto, gli edifici sono molto importanti per far capire in che epoca è ambientata una storia...Sarebbe un po' come ...che ne so, vedere Tex con una semiautomatica Beretta...Comunque rimango dell'idea che l'ultima storia, sia comunque bella...

Tu mi conosci strega...

Ma solo io ho trovato genialmente comico lo spiegone flashback della Nera che inizia in garage e finisce in camera da letto? Come dire, "intanto scopo".

C'è una terapia per ogni patologia.
Comunque dovrebbe darti molto più fastidio il fatto che Dylan non sia raffigurato come un sessantenne nella storia allora.