Eccomi, grazie per avermi convocato.
Approvo il consiglio di Wilson: per conoscere Tex, è a parer mio INDISPENSABILE iniziare dal cosiddetto "periodo d'oro", ovvero dalle storie dal 90 al 200 (pressapoco), che rappresentano quanto di meglio sia mai stato scritto sul personaggio.
Il periodo precedente, dall'1 al 90, è ovviamente ottimo, specie all'inizio, ma certe storie sono per forza di cose datate (Tex è del 1948); il mio consiglio è pertanto di recuperare questi numeri solo in un secondo momento, ovvero dopo aver capito se il personaggio fa per te.
Il centinaio successivo, dal 2 al 300, è ancora buono ma Gianluigi Bonelli è (comprensibilmente) in fase calante; a dargli una mano arrivano il figlio Sergio e, verso la fine, Nizzi. Bonelli jr. scrive ottime storie che però non sono molto texiane; Nizzi, invece, è bravo e basta.
Dal 3 al 400 c'è quasi solo Nizzi: si tratta di un periodo buono/ottimo, con diverse bellissime storie e con una qualità media elevata. Dal 4 al 500 iniziano i guai: Nizzi è in vistoso calo, per fortuna gli subentra un Boselli in forma strepitosa che realizza una manciata di storie INDIMENTICABILI, quanto di meglio abbia mai scritto. Da 5 a 600 Nizzi è praticamente illeggibile; Boselli, pur rimanendo su buoni/ottimi livelli, inizia a perdere qualche colpo, specie verso la parte finale. Comunque anche nei momenti peggiori rimane su livelli dignitosi, va detto. L'ingresso di Faraci non lascia il segno. Il resto è storia recente, per il quale vale quanto detto per il centinaio precedente.
In quanto alle collane fuori serie, ovvero Texoni e Maxi, non sono molti quelli davvero imperdibili: io inizierei dai Texoni di Boselli (su tutti
Patagonia, poi
Gli assassini, poi gli altri) e da quello di D'Antonio (
Seminoles). Quelli di Nizzi vanno in calando: buoni (ma non eccelsi) i primi, dimenticabili quando non addirittura brutti gli ultimi. Venendo ai Maxi, sono imperdibili quelli di Berardi (
Oklahoma) e quasi tutti quelli di Segura (
Il cacciatore di fossili e
Lungo i sentieri del West sono due capolavori,
L'oro del sud ci va vicino), mentre lascerei perdere quelli di Nizzi e Faraci.
Tra gli Almanacchi, segnalo un gioiellino di Nizzi, ovvero
La ballata di Zeke Colter (Almanacco 1994), e diverse buone storie di Boselli, anche se non le definirei imperdibili.
Ricapitolando: il mio consiglio di appassionato Texiano è di iniziare da
Patagonia (Texone di qualche anno fa), dalle storie di Boselli/Marcello uscite tra il 400 e il 500 e, assieme, da qualche storia del "periodo d'oro" tra 100 e 200. Così avrai modo di conoscere il miglior Tex classico e il miglior Tex moderno: più che sufficiente per capire se il personaggio fa per te.
Buona lettura!