Dies ha scritto:
... personalmente ho trovato fastidiosissimo il didascalismo da "caro diario" di una mostruosa ventenne regredita a tredici anni ... culminante nel dittico di pagine 73-74. "Ero appostata da ore" (e si vede il mostrone presumibilmente appostato da tempo sul tetto". "Era passata la mezzanotte quando i fari di un'auto di grossa cilindrata illuminarono il viale d'accesso" (e si vede un'auto di grossa cilindrata illuminare con i propri fari il viale d'accesso). "Alla guida c'era un uomo solo. Non poteva essere che Janvier." (e alla guida vediamo un uomo solo, con la riconoscibile tumefazione al volto che lo identifica chiaramente come Janvier). E via discorrendo, in una strenua rincorsa alla coglionaggine del lettore più irriducibile.
In quel pajo di paginette ci sono anche altre annotazioni interessanti come quelle sulla famiglia (assente) di Janvier o sull'allarme non attivato
.
Oltre a questo io qui non parlerei proprio di un semplice didascalismo illustratitivo, da catalogo di mostra o da screenplay di regia... sul genere "ad immagine A corrisponde fuoricampo A.1".
Non si tratta di superfluità da
infodumping, ma della prospettiva (molto personale) di Honey sull'agguato da tendere, alimentando la tensione, scandita passo per passo, dubbio su dubbio... prima che esploda l'azione vera e propria.
Se avete letto
Diabolik sapete a cosa mi sto riferendo. Può piacere o non piacere, ma non è un extra gratuito per rincorrere la zebetudine di un qualche lettore ottuso senza soluzione di riducibilità
.
ALOHA COL PENTOTHAL