Cravenroad7

grazie,andrò a leggermelo

Quanto mi manca il mitico Chiaverotti !! per non parlare di Brindisi che è sicuramente tra i più bravi. Cmq ho apprezzato molto questa storia in particolare ellen e poi l epilogo con il futuro dei personaggi secondari. quindi per concludere :
Storia: 8.5
Disegni:9
Copertina: 7

Oggi batto la fiacca, cedo all'ozio, e mi limito a quotare il pensiero di Kramer che stavolta condivido in tutto e per tutto. Quando Chiaverotti si riesce a "contenere" ha sempre saputo sfornare buone storie come questa. Ellen una delle conquiste migliori del nostro, particolarmente attivo e sessualmente disinvolto in quest'albo.

Storie come questa non si vedono spesso ultimamente...

voto 7

ottimo.

storia che mi è piaciuta...

ma secondo voi, il signore di spalle a pagina 25 è nathan never? ci assomiglia nella capigliatura!

Bella storia

Sicuramente non paragonabile ad albi come L'alba dei morti viventi, Storia di Nessuno e così via, ma un pizzico di somolianza con Memorie dall'Invisibie io l'ho trovata...per il resto secondo me una delle storie più belle che abbia mai letto, piena di colpi di scena e una valorizzazione dei personaggi secondari (e delle fattezze di Hellen più che pregevoli..) e anche a tratti commovente, bella l'idea di far ruotare tutte le storie dei personaggi secondari intorno alll'Hiroshima Mon Amour, grande Chiaverotti! (Tempi d'oro, all' epoca..).

Dite quello che volete, ma a me è piaciuto davvero molto, voto 9,5!

Riletto dopo secoli (mi è venuta voglia dopo aver letto "Il pianto della Banshee") e votato Buono.
Anzitutto, non so se qualcuno l'ha già segnalato, ma in quarta pagina, tra le lettere inviate dai lettori, si cita anche una spedizione da parte di un certo...Fabrizio Accatino. Si specifica che ha recapitato una specie di collage, ma che non c'è lo spazio per pubblicarlo. Chissà che un giorno non ci mostri, magari proprio qui, la sua prima "opera dylaniata".
Venendo alla storia, l'ho trovata, molto semplicemente, avvincente.
E questo, già di per sé, la rende ampiamente sopra la sufficienza, perché significa che l'obiettivo è centrato.
Convengo anch'io sul fatto che la protagonista femminile sia accattivante, anche se io preferisco l'angelo che allieta gli ultimi giorni del malato terminale (devo averlo già scritto da qualche parte che adoro le donne alte e tante...).
Le brevi biografie (o forse agiografie) dei personaggi secondari sono puro e semplice mestiere di Chiaverotti per spennellare di pseudoparanormale il racconto, e allungarlo a sufficienza.
Del pari dicasi del vecchio "morto e dissepolto".
Non per questo, tuttavia, mi dispiaciono.
I depistaggi (vedi, personaggi secondari possibili sospetti) sono sparsi lungo tutta la vicenda con notevole equilibrio.
Ho trovato, invece, poco credibile l'idea del locale per single.
Nella realtà, un posto così finirebbe per avere un rapporto uomini/donne di 20 a 1.
Tutto sommato, comunque, da un punto di vista personale non ho mai cercato l'eccessivo realismo nelle storie fantastiche, per cui non la considero una pecca indigeribile.
Convengo anch'io, infine, sul fatto che siano proprio questi gli albi che un tempo reggevano la baracca. Non opere straordinarie, ma storie dallo standard qualitativo consolidato in grado di catturare l'attenzione anche del lettore occasionale, e capaci di trasformarlo in abitudinario.

Questo si lascia leggere

E meno male. Passi il bosco, ma la mantide non si tocca.

O meglio ha alcuni difetti ( i soliti di chiaverotti), ma la storia di fondo e le digressioni non sono affatto male.
Ho votato Buono (7)

Rispetto a certe uscite odierne, era da Oscar.
Galleggia nel mare della retorica, e anche del banale, ma non vi affonda, ed è merito di Chiaverotti....
Sei e mezzo...sette per i disegni.
Ah: Kramer ti amo !

Sì in effetti c'è parecchia retorica di contorno.
Però è spesso la vita stessa a cospargersi realmente di retorica. E' una parte del suo orrore più recondito, giocoforza. E Claudio insisteva (molto) su questo tasto.

Brindisi pulitissimo, splendente e SUPERBO


ALOHA VEDOVA VIOLA