Cravenroad7

Strano! Perché è vero che non c'è UN'UNICA avventura, nel senso che

Più di così!

Forse non riesco a spiegarmi bene. Forse non è che manchino le storie di avventura, ma il fatto che sia un immenso collage di tante piccole storielle che citano tante altre storie non mi diverte, non mi intrettiene, non mi smuove. Riconosco la bravura ma finito lì. Non lo ritengo un albo insufficiente ma nemmeno un capolavoro.

Si, anche secondo me la "storia" personale di Nobody è un (banale IMO) pretesto per inserire tutte le citazioni.
Scritto bene, ma non mi ha lasciato nulla.

Premetto che non ho ancora letto La Storia in questione...(e quindi straparlo: mannò? )
...però questa mania dei citazionismi a raffica, occulti o meno, autocompiaciuti o indotti, comincia a diventare una piaga abbastanza stucchevole nell'ambito della costruzione di una storia, fino quasi a sostituirne il valore in sé, come priorità.

Si riduce tutto ad una parata/show più o meno crittografata in base a letture&esperienze (probabilmente) comuni, "di genere", fino ad inaridire l'autonomia dell'opera in sé, tradotta in puro omaggio ora qui ora lì, per aficionados strizzaocchiati.

Se citi solo grande opere, poi, non è detto che la tua acquisisca in spessore.
E soprattutto è difficile che un giorno qualcuno citerà la tua, a queste condizioni .

QUOTING MY ALOHA

Pur non essendoci ancora stato un episodio davvero brutto di questa serie il mio entusiasmo iniziale sta scemando via via. Penso che arriverò al 12 (per completare l'annata) e poi comprerò solo quelli veramente strepitosi (come fortunamente questa serie ne ha saputi regalare)

L'aspetto che mi ha conquistato è il finale -spoiler?-. Nobody è pazzo, la sua fissazione lo ha corroso. In quelle poche vignette delle ultime pagine viene appena appena accennato un suo passato normale. Alla fine ha vissuto davvero tutte le sue avventure immaginarie, ma solo attraverso un mezzo tristissimo, il suicidio. Ritorna alla pace solo dopo aver compreso la sua fissazione, e si riunisce con quel mare che era stato il teatro delle sue fantasie. Io l'ho letta così...

Stavolta non è così, fidati. Le citazioni ci sono ma sono un il mezzo, non il fine.

spiegacelo il fine allora perchè io per esempio non l'ho capito.

In due parole, per come l'ho visto io

Insomma rimatt a parte il pippone psicologico-filosofico meta-letterario, cosa resta?!
Io lo vedo come un omaggio alla letteratura di genere ma senza grossa sostanza. E secondo me la colpa è proprio l'uso eccessivo di citazioni, che sono, come hai detto tu, la base della storia. Una storia di mare che si costruisce con i pezzi di altre storie di mare...beh wow! E' scritta in maniera impeccabile con tantissime finezze stilistiche e di sceneggiatura, ma è talemente frammentaria che l'unica cosa che ho apprezzato è stato proprio l'esercizio di stile. Cosa ho provato per il resto? Un po' di noia, confesso.

Va be', se la mettiamo così anche l'Odissea è un romanzo d'avventura costruito mettendo insieme un po' di episodi avventurosi, e il Don Chisciotte è un romanzo cavalleresco costruito assemblando i pezzi di altri romanzi cavallereschi. Cioè, che ci voleva a scriverli, son buoni tutti.

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a mio parere il troppo citazionismo alla lunga snatura la storia.
avrei preferito una "classica" storia di mare ..per dire quando ho letto "la redenzione del samurai" sebbene non fosse nulla di particolarmente originale ho apprezzato la storia .

Il titolo è Nobody.
Sarebbe stato meglio Nothing.
Cioè niente.
In una collana di Storie...
Dov'è la storia?

Una buona storia, non un capolavoro... a me è piaciuta, ma finora il miglior albo resta quello sulla luna...