Cravenroad7

come avevo già scritto da qualche parte anch'io farei tornare il Maxi e il Color Fest annuali... ma l'Almanacco va bene così, dà un riassunto delle varie uscite horror e pazienza se si possono trovare anche su internet (al mondo c'è anche chi non ha il pc). in più si possono leggere un paio di articoli, non vedo dove stia il problema

Sull'almanacco mi aspetterei uno fra i più consistenti restyling operati dalla gestione Rrobe. Ma del tipo che muterà drasticamente formula e impostazione dei suoi contenuti.

La penso esattamente come Lord Blendings sul variegare le storie in base la testata in cui vengono pubblicate, tipo:

Color Fest = Autori Bonelli e no, non appartenenti alla squadra di Dylan Dog, esaltati dalla presenza della colorazione
Giganti = Esaltazione visiva delle tavole, dettagli, particolari, ecc... che il grande formato possa supportare
Speciali = Storie ad ampio respiro e possibilmente di alta qualità (e sempre soggettivo, ma almeno con un soggetto accattivante)
Almanacchi = Storie a largo contenuto citazionista e horror, che prendano spunto da un libro, un film, o qualcosa tipico di un genere strettamente horror, o allora che almanacco della paura è?
Maxi = se proprio non si può segare come dice Lord Blendings che diventi un laboratorio creativo per nuovi autori.

E' una speranza, ma credo utopica purtroppo.

secondo me l'almanacco è obsoleto

Mirco, perchè sia qui che su facebook non lanci la domanda : che tipo di storie vorresti vedere in Cf, Gigante, speciali, ecc...? secondo me uscirebbero cose interessanti!

Questo è sempre stato il mio sogno..Meglio ancora se la storia avesse come argomento il dossier principale dell'almanacco..sarebbe fantastico

...mm visto così l'Almanacco avrebbe il suo senso. Così com'è ora, è assolutamente antiquato.
Era stato concepito per approfondire certe tematiche, ma gli ultimi che avevo preso costavano parecchio, IMO, e davano troppe cose tutte insieme, finendo per fare un minestrone con gli avanzi del cotechino.

Io continuo a ritenere che scambiate la causa con l'effetto. Secondo me non c'è nessuno che dice a Marzano (uno a caso) che DEVE produrre almeno 5 storie all'anno: credo semplicemente che gli vengano accettati tutti i soggetti ritenuti validi (ma magari sbaglio, eh, visto che non so come funzionano queste cose in Bonelli), e che poi, una volta che sono stati realizzati, ci si preoccupi giustamente di pubblicarli. Ma a parte questo, non è che scrivere molto equivalga automaticamente a scrivere male: Enna - per fare solo un esempio - ha scritto da solo tutti i 14 numeri fin qui usciti di Saguaro, al ritmo di 100 pagine al mese, eppure sta facendo un ottimo lavoro. Il problema, per me, rimane sempre lo stesso: la vena degli autori e la supervisione operata dal curatore.

Riprendendo il discorso sulla sovrapproduzione, io penso che ad oggi l'unico extra in grado di sfornare storie interessanti, grazia alla sua particolare formula aperta alle guest star, è il Color Fest. Però uno all'anno sarebbe sufficiente. Il Maxi potrebbe benissimo restare in vita, anche qui uno solo, ma variando formula: basta monodisegnatori e basta storie scadenti, approvo con chi sostiene che potrebbe fungere da palestra per nuovi autori o aspiranti tali che ancora devono prendere confidenza col personaggio (spesso già lo è stato, faccio l'esempio dell'esordio dylaniato di Enna). Il Gigante mi sta bene. Da tagliare senza ripensamenti, se non viene rivoluzionato, l'Almanacco.
Stessa sorte suggerirei per lo Speciale se non viene riportato ai fasti del passato, quando era veramente "speciale", ovvero non solo un albo di ampio respiro per numero di pagine, ma anche una storia da annovare almeno tra le migliori 3 dell'annata dylaniata.
L'importante però è avere buone sceneggiature da pubblicare, altrimenti tagliare non serve.

Dai Rimatt... non puoi portarmi l'esempio di Enna e Saguaro. Quella è la sua creatura. Qualunque ispirazione che gli passa per la testa la può riversare tra le pagine del SUO fumetto. Tutti i papà dei propri eroi, in linea di massima sono così. Lo stesso Sclavi nei primi anni pubblicava in quantità industriali su Dylan (compresi gli speciali). Io, invece, rimango dell'idea che la troppa quantità richiesta ha portato un'ESAGERATA quantita di offerta e questa, messa in mano a curatori discutibili, si è tramutata in una cozzaglia di roba, spesso,al limite del leggibile.

Secondo me invece confondete sovrapproduzione con bassa qualità..

Se davvero nel nuovo ciclo di RRobe avremo una produzione un minimo copiosa di autori come Paola, Recchioni stesso, Cavaletto, Medda, Bilotta a cui aggiungere i vari Ambrosini, Accatino, Ruju, Marzano, De Nardo oltre magari un Chiaverotti ogni tanto (o addirittura Sclavi)....a questo punto il numero di albi pubblicati l'anno sarebbe più che giustificato.

E per un Dylan Dog di qualità io gli albi annuali li comprerei TUTTI.

L'esempio di Saguaro, Rimatt, non regge per un solo motivo: stai parlando di 14 numeri, mentre qui DyD va avanti da 27 anni con centinaia di storie che, inevitabilmente, finiscono sempre con l'essere tutte uguali. In Million Dollar Baby, Freeman diceva che un pugile ha un certo numero di incontri nella sua carriera, nessuno sa quanti. Finiti quelli, perde. Diventa scarso. Penso che questo ragionamento si possa fare per un telefilm e per un fumetto. Alcuni possono avere vita infinita o quasi, vedi Tex che cmq presumo che non sforni stravolgimenti ad ogni numero rimanendo sempre fedele a se stesso e in fondo positivamente ripetitivo, meno in Dylan dove ogni cosa riproposta in modo stantio è subito bocciata dai lettori.
Poi sono d'accordo con te circa la scarsa vena di certi sceneggiatori, che pur essendo bravi, paiono non essere in linea con Dylan Dog. Questo certo incide ancor di più sulla qualità.
Se a questo si aggiunge, come diceva Il Vecchio, una marea di carta senza senso, siamo a cavallo.
Penso che sia anche un problema di lettura personale: se devo leggermi una storia di Dylan Dog ogni 15 giorni, fra mensili, speciali, fest, almanacchi e via discorrendo, il personaggio me lo inflaziono un po', mi pare naturale.

Io, più che l'Almanacco, taglierei il maxi così com'è concepito, e lo riproporrei su un solo argomento ( ad esempio La Mummia ) e vi costruirei due/tre storie di Dylan su questo.

Mi riferivo a Saguaro perché è l'esempio più recente, ma potrei farne altri... Che so, Boselli su Tex, o Boselli/Burattini su Zagor (in due reggevano ottimamente la baracca). Volevo semplicemente dire che scrivere molto non vuol dire scrivere male; anzi, tutti i grandi autori bonelliani sono stati molto prolifici e nei tempi di maggior produttività superavano abbondantemente le 100 pagine di sceneggiatura mensili senza che la qualità ne risentisse. Se poi voi credete che Di Gregorio, dovendo pubblicare solo due storie all'anno di Dylan, sfornerebbe due capolavori, be', secondo me siete degli illusi.

Gli vuoi bene a Di Gregorio te, eh ?

Cmq stiamo dicendo che se uno è bravo e deve fare 5 storie l'anno magari si spreme un poco. Se uno è scarso, scarso rimane. E cmq è innegabile che il calo qualitativo di DyD sia ANCHE avvenuto quando sono aumentati esponenzialmente i suoi prodotti.

Premetto che condivido integralmente quanto detto più sopra da Altair. Detto questo, sono anch'io del parere che tante pubblicazioni non debbano automaticamente determinare cattiva qualità. Alla fine è solo una questione di business plan. Se ho 25 storie annuali da assegnare e pubblicare allora devo preventivamente predeterminare ed organizzare la relativa produzione, magari preparando un piano B (ovvero, qualche storia in più di scorta, che semmai poi uso l'anno dopo, se si tratta di cose meritevoli di pubblicazione).
E questo è compito del Curatore.
Gualdoni ha fallito clamorosamente.
Se RRobe non sbaglierà, ogni discorso sulle testate (a parte forse proprio l'Almanacco, ma per altre ragioni) diverrà (fortunatamente) inutile.