Cravenroad7

secondo me la fine è la parte migliore di tutto l'albo... boh, sarà che mi piace un dyd anomalo <img src=icon_smile.gif border=0 align=middle>

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<<Vi prego, misurate tutto ciò che è misurabile e rendete misurabile anche ciò che non lo è... la misura è il senso della vita>> (Galileo Galilei)

Vorrei parlarne un po' più approfonditamente,visto che è un tema che tutti sentiamo molto vicino e che apparentemente tutti siamo stati più o meno colpiti dallo spessore della storia.
Premesse doverose:dyd torna gloriosamente e orgogliosamente lo strumento "leggero" per comunicare temi e contenuti importanti.Le storie con demoni e labirinti vanno benissimo ma il pubblico dylaniano "vero" vuole di più.E questa è stata una bellissima risposta a questa esigenza.
Vero anche della difficoltà di parlare di un tema del genere.
Il grande merito dell'autrice è di averci provato molto tempo dopo "Nell'antro della belva",ma in chiave e con esiti del tutto differenti.
Innanzitutto trovo che la storia sia una "signora " storia per come è scritta,sceneggiata,articolata.Nessun pietismo,nessuna lagna,stile Barbato puro,quello che ti dà pugni nello stomaco senza chiederti scusa,quello che da tempo mancava negli ultimi dyd e che è tornato prepotentemente in molti dei suoi lavori.Uno stile indubbiamente senza compromessi,senza richiami,che io davvero ammiro molto e talora ne resto sconcertato,avvilito,coartato:questo vuol dire che la storia entra dentro il lettore e se ne impossessa,e non viceversa,come accade di solito.
La mia UNICA E SENTITA CRITICA NON E' SULLA BONTA' DELLA STORIA NE SUL TEMA TRATTATO NE SU COME E ARTICOLATA.Ma sul messaggio finale che arriva al lettore.Giustizialismo?Si forse.Indegno di Dylan?Può essere,non sono io che posso dire se chi legge pensa che sia giusto cosi o che invece anche NEI PIU BARBARI EFFERATI DELITTI la parte civile di chi sta a guardare deve sempre arrivare ad un certo punto per poi arrestarsi e dire:oltre non si va,sarebbe diventare come loro.Dibattiti eterni,discussioni infinite,pena capitale,ergastolo,va tutto bene...basta far capire che se è pur vero che ANCHE SOLO IL RESTARE A GUARDARE i crimini del mondo si è colpevoli,il riscatto NON PUO ARRIVARE DA UNA FANTOMATICA GIUSTIZIA DIVINA DALL'ALTO CHE RISTABILISCE I TORTI.Questo non è adatto nè a Dylan nè alla Barbato che proprio recentemente ribadiva di come nessun finale può essere più REALE di quello in cui NON C'E NESSUNA GIUSTIZIA IL CRIMINE RESTA IMPUNITO E IL MALE PROSEGUE LA SUA STRADA.E che lei stessa si definiva intollerante ai finali con morali e scenette varie volte a ristabilire un qualsivoglia ordine prestabilito o anche solo semplicemente a rincuorare un po' il lettore spaurito e atterrito.Per concludere insomma penso che l'unico difetto di Nebbia sia che la sua brillante autrice NON ABBIA PORTATO FINO IN FONDO LE SUE PREMESSE E SIA SCESA AL COMPROMESSO DI UN FINALE CHE CI RIPORTA IN QUALCHE MODO AD UNA VERITA DI COMODO RASSICURANTE ALMENO IN PARTE ma per nulla reale per nulla "barbatiana".Spero che le mie argomentazioni siano chiare,l'avrò riletto 200volte e ci tenevo a discuterne con voi che siete altrettanto attenti,ricordandovi solo che proprio in questi giorni da Banda Aceh altri 18 orfani sono "spariti" dagli ospedali di fortuna,18 "pacchi dono" per i tenaci trafficanti d'organi.E nessuna Nebbia che li strozzi.Purtroppo.
spleen

"Allora dottore che cosa c'è?"
"Tranquilla signora,al massimo saremo più precisi dopo l'autopsia"

Bello spunto di discussione, dopo mi rileggo la storia ^^
Commento veloce: la storia mica finisce bene, per quel che mi ricordo...In tutta la storia vediamo gente che muore per colpa degli alberi. Gli alberi sono i cattivi, non sono soli, ma lo sono. Uccidono: sono la ghigliottina, l'iniezione letale, la camera a gas. E questo non è fare giustizia, o almeno può sembrarlo in apparenza ma non lo è...(tutte opinioni personali ma credo largamente condivise <img src=icon_smile.gif border=0 align=middle>).

"Io non guardo il tramonto sentendo le voci, penso solo che dio ha un bell'impianto luci..." (Afterhours)

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l'unico difetto di Nebbia sia che la sua brillante autrice NON ABBIA PORTATO FINO IN FONDO LE SUE PREMESSE E SIA SCESA AL COMPROMESSO DI UN FINALE CHE CI RIPORTA IN QUALCHE MODO AD UNA VERITA DI COMODO RASSICURANTE ALMENO IN PARTE ma per nulla reale per nulla "barbatiana".

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Io direi menomale.
Ovviamente ogni sceneggiatore ha delle proprie caratteristiche che lo rendono facilmente riconoscibile,e prevedibile a volte.
Leggendo un albo delle Barbato sappiamo che alcuni elementi ci saranno. Ma a volte, e qui spiego il perchè del mio "menomale", i momenti + belli degli albi sono proprio quelli dove lo sceneggiatore cambia rotta,modifica la propria tradizionale linea.
La fine di NEBBIA non è molto "Barbatiana" come dici tu,ma forse sta proprio qui la sorpresa piacevole.


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Dylan- Ken,al surreale
c'è un limite.
Ken- Credi davvero?
Dylan- No.

Ma infatti la mia perplessità non nasce dalla FORMA del finale sul quale si può discutere a lungo e trovarvi + o meno affinità con la linea della Barbato,quanto il MESSAGGIO CHE COMUNICA.
La mia personale interpretazione è che un finale così dove c'è una qualche forma di giustizia "esterna" o "divina" o come volete voi sia una rassicurazione che stona ampiamente con quella che è la realtà del tema trattato.Per dirla proprio secca:se la giustizia la vogliamo fare,a parer mio,ci si deve rimboccare le maniche e darsi da fare in milleduecento faticosissimi modi contro tutto e contro tutti senza la certezza di riuscirci ma con la SPERANZA di farlo,senza illudersi che arrivi dal cielo una mannaia santa che ripulisca il mondo dalle sue schifezze.Si tratta di schifezze che ha creato l'uomo,o se volete,l'uomo malvagio,e dall'uomo,o per essere sempre manichei,l'uomo buono deve uscirne.Da solo.Lasciamo in pace i santi la natura e quant'altro,che di certo non è colpa loro.
spleen

"Allora dottore che cosa c'è?"
"Tranquilla signora,al massimo saremo più precisi dopo l'autopsia"

Edited by - spleen on 01/20/2005 23:52:36

Ma infatti (IMHO) il finale non è rassicurante...

"Io non guardo il tramonto sentendo le voci, penso solo che dio ha un bell'impianto luci..." (Afterhours)

Il finale non è x niente rassicurante infatti..
Spleen,se critichi la presenza dell'elemento surreale,simil divino,onirico in quest albo..allora dovresti criticare la maggior parte dei Dylan Dog..
Se il finale nei Dylan ogni volta dovrebbe essere frutto delle reali capacità degli uomini,attraverso gesti reali,allora probabilmente non sarebbe + Dylan Dog..


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Dylan- Ken,al surreale
c'è un limite.
Ken- Credi davvero?
Dylan- No.

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...
La mia UNICA E SENTITA CRITICA NON E' SULLA BONTA' DELLA STORIA NE SUL TEMA TRATTATO NE SU COME E ARTICOLATA.Ma sul messaggio finale che arriva al lettore.Giustizialismo?...
spleen
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Scusami Spleen non riporto il quote integrale perchè è bello corposo e condivido le tue perplessità, però io personalmente trovo che ci doveva per forza essere un finale e personalmente non saprei trovarne un'altro.
Anzi reputo che Paola abbia a mio avviso trovato un finale eccellente per il cammino che aveva intrapreso.
Alla prossima
Pietro

P.S. Quando lessi Nebbia ero sposato soltanto, l'ho riletto ieri e sapete benissimo che ho una pupa di 15 giorni beh il punto di vista da parte di un genitore è nettamente diverso adesso tirate voi le conclusioni



http://www.fumettioriginali.net/

Ti rispondo subito Pietro:
1)un finale come "Il seme della follia".C'è un Dylan come non avevamo mai visto.Teso,cupo,disilluso.Il suo solo nido di salvezza oltre la follia e il dolore è il sopravvivere di un'idea permanentemente illusoria e personale che la realtà non sia successa,che la persona amata fosse un'altra.Punto.Nessun albero che fa giustizia,nessun finale con pentimento,nessuna via d'uscita.Un vicolo cieco,con,forse,una sola piccola stretta difficile via d'uscita.
In "Nebbia" avrei voluto due finali possibili:a)tentativo di linciaggio,dylan si blocca,arriva Bloch,arresto,lacrime senza esagerare...passa un po' di tempo,breve immagine su ipotetico processo,titoli giornali,scarcerazione per attenuanti buona condotta ecc.ecc.come infatti avviene nel 99% dei casi dove nessuno si fa trent'anni,manco venti,forse manco dieci.Allora questo finale era una vera rasoiata.
b)giustizialismo puro.linciaggio,vendetta,come volete voi,ma senza intromettere di mezzo la natura dio gli angeli ecc.tutto inter nos insomma,un lavaggio in famiglia dei panni sporchi.
Critico del finale solo questo aspetto di "incompiutezza",di non essere andato fino in fondo...non il suo aspetto surreale.Di dyd surreali ce ne sono tanti è vero,ma ce ne sono tanti che NON LO SONO e questo,a mio avviso,non ERA ADATTO.Naturalmente per come ho percepito io la tensione della storia.

Pietro:vedi tu ora proprio xchè sei padre,dovresti rifuggire dai tentativi di "mascherare" la brutalità.Nel mondo ti ripeto NON ci sono alberi giustizieri o quant'altro che ripuliscono la spazzatura umana.So che è difficile,ed è umano tentare di rifugiarsi in rassicuranti isole di salvezza,vuoi religiose ,vuoi fantasiose o quant'altro,ma la realtà è un'altra cosa.E proprio xche tu adesso ne sei pienamente coinvolto di persona,abbi il brutale coraggio di strappare tutti i veli che ti coprono la vista del mondo:bambini dell'età di Benedetta sono ogni giorno parte del mercato redditizio e abominevole dei trafficanti d'organi.Nessun giustiziere divino li ha fermati.Sarebbe bello pensare che un giorno potrebbe accadere.Ma noi non possiamo permettercelo capisci?Significa sedersi,arrendersi,aspettare...invece il male lo possiamo combattere noi subito e adesso.Senza illusioni,ma con un gran cuore.
spleen

"Allora dottore che cosa c'è?"
"Tranquilla signora,al massimo saremo più precisi dopo l'autopsia"

I finali che tu proponi:

<ul><li>il primo troppo lungo la storia doveva chiudersi in poche pagine e poi onestamente vedere un tizio che dopo quello che ha fatto uscire quasi impunto mi sembra esagerato dici bene "una rasioiata"</li>

<li>il secondo è troppo violento non penso che in casa Bonelli possa mai essere accettato un finale del genere. Molto probabilmente Paola ha tirato in ballo gli alberi perchè sarebbe stato troppo cruente un finale con un linciaggio!</li></ul>

Personalmente non mi nascondo dietro al finto buonismo perchè penso che se ci colpisse in prima persona la rabbia e la brutalità avrebbe sicuramente il sopravvento.
Alla prossima
Pietro


http://www.fumettioriginali.net/

-nel primo caso,sarebbe la realtà.Non è un mistero,in termini legislativi,che nessuno ormai si fa trent'anni e pochi ne fanno venti.
-nel secondo caso non direi indegno della Bonelli.Era già successo in "Orrore nero" con aspetti molto simili a questa vicenda,ricorderai.

-capisco sia umano trovare rifugi rassicuranti.anche io lo trovo necessario a volte.Però a volte è anche un modo troppo facile per non fare niente e aspettare.In fondo,anche questa può essere una colpa.

spleen

"Allora dottore che cosa c'è?"
"Tranquilla signora,al massimo saremo più precisi dopo l'autopsia"

Forse mi sono espresso male ma la parola "indegno" non l'ho mai utilizzata.
La Bonelli se ci fai caso non usa mai <b>toni molto forti</b> (es. leggi lazzarus ledd) e produce fumetto popolare, che non è sicuramente un dispregiativo ma si rivolge ad un pubblico vastissimo (in relazione al territorio).
Perciò reputo che il tuo secondo finale non possa andare bene per lo stile della casa editrice anche se in alcuni albi (come quello da te citato) l'ha fatto oltrepassando di poco il confine ma poi tornando subito indietro.
Alla prossima
Pietro

http://www.fumettioriginali.net/

In effetti intendevo dire:"inadatto".
Per la verità sui toni sono d'accordo,sono sempre stati misurati.Non per questo non si sono avuti in passato contenuti forti e comunicazioni semplici ma ben chiare ad un pubblico abbastanza vasto ma selettivo e di un certo tipo.Pensa a "Presenze" o il fine di "Ti ho visto morire" o "Doktor terror" ecc ecc ecc.Paradossalmente credo che l'intento di riflessione che suscita dyd sia stato maggiore laddove il tutto è stato accennato con un certo misurato equilibrio.
Ad ogni modo credo che la delicatezza del tema trattato abbia forse necessariamente comportato da parte dell'autrice di un tipo di compromesso a cui lei stessa non è solita appoggiarsi.
spleen

"Allora dottore che cosa c'è?"
"Tranquilla signora,al massimo saremo più precisi dopo l'autopsia"

inanzitutto io penso che io e te vediamo quel finale da due punti di vista diversi: tu prendi il punto di vista "degli alberi", nel senso che valuti criticamente una sorta di potere divino (incarnato negli alberi) che liberi in un attimo il male dalla terra; ciò che io ritengo affascinante (e che mi pare di aver capito tu ritieni meno importante nella valutazione) è invece il punto di vista "di dyd": poche volte dylan è stato cosi "political uncorrect" come in questo caso... giustizialismo? IMO no, solo denuncia verso uno dei reati peggiori che ci siano.... il finale io l'ho inteso in senso metaforico, proprio come denuncia verso un male + grande dell'uomo stesso....


<BLOCKQUOTE id=quote><font size=1 face="Verdana, Arial, Helvetica" id=quote>quote:<hr height=1 noshade id=quote>Nel mondo ti ripeto NON ci sono alberi giustizieri o quant'altro che ripuliscono la spazzatura umana. <hr height=1 noshade id=quote></BLOCKQUOTE id=quote></font id=quote><font face="Verdana, Arial, Helvetica" size=2 id=quote>

ma questo IO GIA' LO SO!!! ma perche ripetermelo sempre??? allora, io penso che un fumetto non debba essere a tutti i costi qualcosa di "educativo": se voglio qualcosa di veramente educativo non mi vado a leggere un fumetto bonelli, ma leggo, chesso, il vangelo.... spesso io (parlo sempre in prima persona, magari tu hai un'altra idea) cerco in un fumetto qualcos'altro: spesso per me il fumetto è "evasione", è qualcosa di astratto, non voglio che mi venga ripetuto in continuazione il male del mondo.... ti ripeto, IO SO GIA' CHE IL MONDO E' COMPLETAMENTE DIVERSO, MA PROPRIO PER QUESTO VOGLIO ANCHE VEDERE CHE IL CATTIVO ALMENO UNA VOLTA POSSA ESSERE SCONFITTO.... come direbbe paola <<voglio che nessie esista!>> <img src=icon_smile.gif border=0 align=middle>... se no dove la trovo la forza che dici tu di realigire? <img src=icon_smile.gif border=0 align=middle>... e poi nebbia come già diceva qualcun altro è il simbolo di come non ci si possa aspettare mai niente dalla nostra paola, forse l'unica cosa davvero "cattiva" è il suo groucho che io, ahime, detesto! <img src=icon_smile_dissapprove.gif border=0 align=middle><img src=icon_smile_dissapprove.gif border=0 align=middle>

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<<Vi prego, misurate tutto ciò che è misurabile e rendete misurabile anche ciò che non lo è... la misura è il senso della vita>> (Galileo Galilei)

Io, invece, ho amato il Groucho di "Nebbia": è vero, il Groucho di Paola è meno divertente, ma è bello vedere l'affetto che lo lega a Dylan esposto in maniera così crudele... Vedere come raccontava barzelletta alla nebbia per giorni mi ha commosso...

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La vita è ciò che succede mentre programmiamo il futuro...
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Strana malattia il razzismo: colpisce i bianchi, ma uccide i neri...
Albert Einstein
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Io voglio che Nessie esista!