Allora....
Prima storia, a dir poco TERRIBILE!
A un pelo dall'illeggibilità.
Seconda storia, tipico Ruju "non giallo". Leggibile, ma di fatto pura routine. Abbastanza noiosa.
Terza storia, accettabile e vivace quanto basta. Contiene buone intuizioni, ma purtroppo non le sviluppa e sostanzialmente non va oltre la struttura da "giallo". Comunque la migliore del trio. Non a caso è quella illustrata da Stano in copertina, benchè sia la terza del gruppo.
seguono
S
P
O
I
L
E
R
1° storia
Lo spunto di partenza, ovvero che i desideri possono realizzarsi ma sarebbe meglio se non lo facessero, è tra i più banali che si possano immaginare, visto che è stato già trattato in
centinaia di migliaia di opere-fiction, al cinema, in letteratura o nei fumetti.
Con una partenza simile, già la zavorra è tanta. Ma Di Gregorio rende il tutto ancora più pesante facendoci seguire le noiose traversie di un pugno di personaggi perlopiù insignificanti, quando non antipatici.
Dylan è meno di uno spettatore: è un fantasma. Si vede in poche pagine e in quelle poche non fa niente. ASSOLUTAMENTE NIENTE, se non un sacco di pippe mentali!
Groucho è irritante oltre ogni dire.
Il substrato "filosofico", poi, è trattato in maniera umoristica (involontariamente?). Il mendicante arricchitosi diventa infelice semplicemente perchè perde il biglietto della lotteria! Vale a dire: i poveri sono infelici, i ricchi sono più soddisfatti
Wow, che genialata!
Parola d'onore, come faccia la redazione ad approvare una sceneggiatura del genere, va oltre la mia capacità di comprensione...
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2° storia
Tipica storia di Ruju "con mostri", senza elementi gialli.
In pratica, un mostro libero di agire nel nostro mondo combina un sacco di casini finchè Dylan non lo rimette a posto.
E' roba già vista un sacco di volte. Basti pensare all'albo
Safarà, tanto per fare un titolo.
Questa storia non cambia niente della formula tipica. Pura routine, piuttosto noiosetta. Dylan è più attivo del solito, ma anche un bambino dell'asilo riuscirebbe a individuare il mostro, con tutta la scia di sangue e cadaveri che si lascia dietro!
Personaggi stereotipati, poco interessanti.
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3° storia
L'idea che nel nostro mondo esistano persone dotate di poteri ignote non solo al prossimo, ma anche a loro stesse, è interessante. E' un po' lo spunto del film
Unbreakable di Shyamalan.
Però Gualdoni non va oltre lo spunto. Di fatto la vicenda si riduce a un "giallo" in cui c'è un assassino da individuare. Buono il colpo di scena, con l'assassino che si rivela il tipico 'insospettabile', ma resta il rimpianto per un'idea che poteva essere sfruttata meglio.
Comunque, ritmo sciolto e vivace.