rimatt ha scritto:
Nobody: capolavoro. Una lettura entusiasmante, come lo era stata Il lato oscuro della luna: siamo su quei livelli. La musica è pressapoco la stessa, ma quanto è bravo a suonarla, Bilotta!
Condivido fino all'ultima parola: Bilotta è in questo momento uno degli autori più ispirati del panorama nazionale.
Quest'albo vola altissimo, così come il precedente che aveva sceneggiato.
Con una sicurezza davvero notevole, l'autore riesce a fondere nella sua scrittura SPOILER Conrad, Stevenson, Verne, Omero, DeFoe, tradizioni folkloristiche, Salgari e tanto altro ancora. E il risultato non è un qualcosa di derivativo, no, perché il soggetto non è solo un potpourri di avventure altrui, ma una rielaborazione metaforica. Vi sono più livelli di lettura ed i personaggi descritti diventano vivi nella forma ricreata dall'autore: qui non siamo davanti ad una rappresentazione positiva, quello che il poeta De André aveva definito con il verso: "per la stessa ragione del viaggio: viaggiare". No, qui i personaggi posti in scena sono quasi tutti accomunati da un'ossessione. E non per niente si capiscono a vicenda e s'influenzano a vicenda. E il filo conduttore diviene Melville: la lotta di Ahab (a cui il protagonista finisce per assomigliare sempre più) ed il maledetto Mostro Bianco non è la lotta tra il bene e il male, ma quella tra un uomo e se stesso.
Tanta roba davvero.
Carlo Maria