Cravenroad7

povero Dick Drago...

ho il numero zero da qualche parte.

io li ho tutti e 11, è fatto con i piedi ma è divertentissimo. Però le copertine di Alfredo Nocerino sono belle.

http://www.fumetto-online.it/ew/ew_albi ... AGO005.jpg

http://www.fumetto-online.it/ew/ew_albi ... GO_010.jpg

http://www.fumetto-online.it/ew/ew_albi ... AGO003.jpg

già, quelle del primo periodo sono proprio poverelle.. specie quella de "L'urlo dei pleniluni" dove TUTTI (protagonista e "pleniluni", una specie di lican-topo a vederli) hanno la faccia da guitto!

Tra l'altro il suddetto numero e "La cattedrale delle acque morte" hanno titoli molto evocativi...mentre gli altri sembrano quelli del Dylan Dog gestione Gualdoni (a dimostrazione di quanto DkD fosse avanti ).

Se gli americani fanno un film su Dick Drago, visto com'è finita col film di Dyd, c'è il rischio che ne esca un capolavoro.
Anzi, adesso recupero il film su Dyd (mai visto, figurarsi...) e faccio finta che il protagonista sia il bonellide!

A me sta storia del -taglio più dinamico- e del ruolo di Dylan, visti i precedenti extra dog del nuovo curatore, personalmente inquieta un pò last horror action hero is coming soon

Grandissima notizia? torneremo a divertirci? Sì certo, con un Dylan in Smart, telefonino e pagina facebook. Poi si daranno del lei, che figo... Bloch invece darà da mangiare ai piccioni al parco e ogni tanto aiuterà Dylan, tutto sommato è l'unica cosa credibile, se solo però facessero conseguentemente INVECCHIARE i personaggi.
Gualdoni avrà fatto i suoi errori, ma almeno ha rispettato le grandi linee del personaggio, Barbato e Recchioni evidentemente non hanno mai amato il Dylan dei primi 50/100 numeri, o meglio di tutti della mitica era "Villa", come li definisco io dalle copertine, visto che hanno sempre fatto a cazzotti con quel Dylan lì.
Ma qui c'è chi esulta, va bene, tanto io è da un pezzo che mi limito all'usato degli albi che non ho letto, quindi non posso nemmeno dire che perderanno un cliente... è già successo, ma di certo non lo riguadagneranno, preferisco leggerli con altri mezzi a questo punto senza attendere di trovarli nei mercatini.

alla faccia che gli avevo mandato non più di tre mesi fa una lunga lettera postale, vecchio stile, come piace loro, (probabilmente cestinata senza lettura) in cui chiedevo di prendere in considerazione di tornare al Dylan tradizionale!

Gabriele...ma non ti piaceva Topolino ?

Scherzi a parte, prima di giudicare il RRobe aspettiamo la pietanza che ci servirà. Quoto su alcune tue osservazioni, che potrebbero produrre qlc di agghiacciante, ma che se miscelate bene, qlc di epocale. Speriamo nella seconda o al massimo, nella via di mezzo...

potrebbe avere anche ragione ma si pone da troll anti recchioniano e perde di efficacia.

Il punto è che il Dylan classico era inserito in un contesto storico e culturale particolare; aggiornare il personaggio non vuol dire farlo diventare un appleboy o un nuovo John Doe spaccone; vuol dire fare in modo che, in un contesto che rispecchi il più possibile le condizioni e le tensioni attuali, Dylan Dog possa far nascere di nuovo le emozioni, le angosce, l'intrattenimento che aveva creato nel suo periodo d'oro. Parlando dell' 'attenersi alle norme', le storie migliori sono state scritte quando si osava, quando si andava un po' oltre, e la piattezza odierna della testata è dovuta proprio all'attenersi strettamente alle regole, a inserire siparietti di un certo tipo e a evitare situazioni di un certo tipo. Preservare alcune caratteristiche ed evitare questioni spinose hanno portato al tipico ''gialletto con risvolto soprannaturale'' che serviva solo a trascinare avanti un personaggio che campava per le glorie del passato.
Per tornare a provare quello che si provava con i vecchi albi, o quantomeno qualcosa di simile, qualche cambiamento alla fine è inevitabile, e se questo implica risparmiarmi la solita pagina occupata dal solito siparietto Ben venga; se in vece tutto degenera almeno si è provato a rinnovare. Nessuno rimpiangerà Bauli delle Meraviglie rimasti in cantiere e mai realizzati, mentre mi sembra che tutti rimpiangano atmosfere oniriche, angosce e emozioni forti che di sicuro non si raggiungono rimanendo fedeli a una tradizione che non può dare più frutti.
Poi non si parla di incompetenti presi e messi lì, ma di autori competenti con grande esperienza; Recchioni in molte occasioni l'ho trovato piuttosto antipatico, ma è indubbiamente uno degli autori più promettenti in Italia, affiancato da altre grandi menti, e, al limite, la colpa di questi rinnovamenti va anche data a Sclavi.

Qual'è il motivo per cui una cosa che non piace più invece viene continuata a essere seguita nemmeno più rivolgendosi al mercatino dell'usato, ma con "altri mezzi"?
Lo chiedo perchè io, quando una cosa non mi piace più, semplicemente l'abbandono.

A parte che non si capisce perché Dylan dovrebbe avere la smart e la pagina facebook... i cambiamenti sono voluti da Sclavi.
Quindi, evidentemente, è lui a non rispettare il personaggio e a non amare il Dylan dei primi numeri

Mah...l'idea che si debba abbandonare il Dylan dei primi numeri, per me, è assolutamente errata. Dylan delle prime storie di Sclavi era il Dylan che piaceva a molti anche e sopratutto per la qualità delle storie scritte, mica perché se ne andava in giro in maggiolone o perché usava la cabina pubblica !
Se il nuovo corso significa far diventare DyD simile all'idea di eroe che ha RRobe, le mie perplessità aumentano.
Storie come "I Nuovi Barbari", mi affinano alle critiche di Gabriele 79, se devo esser sincera.
Ma, mi ripeto, occorre aspettare, visto che sarà senz'altro un lavoro di squadra.
Se l'idea è catturare l'anima di Dylan Dog, farlo tornare quello che era interiormente, un personaggio adombrato di una leggera malinconia, disilluso ma non vinto, sentimentale ma non melenso, comprensivo ma deciso e forte, con storie scritte come si deve, allora alleluja.

Quotone!

Se si riesce a lasciare la natura del personaggio nel contesto moderno, con storie scritte e che emozionino, sarà come la manna dal cielo... ed è la cosa che speriamo tutti, a prescindere dal curatore.

Poi ci saranno i "critici" forzati per la semplice antipatia verso gli autori, come successo in questi giorni nel dopo intervista a Recchioni, e che vedono boria e malafede in tutto ciò che lui dice o fa. Ma il mondo è bello perchè è vario, e per fortuna di gente intelligente che critica semplicemente l'opera che si trova fra le mani senza farsi influenzare da niente ne esiste ancora molta.