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 Oggetto del messaggio: Being Dylan - Essere Dylan Dog
MessaggioInviato: ven mag 31, 2013 10:47 am 
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Se ne parlava in un altro topic e mi sembrava carino proseguire qui la discussione. :)

Alla domanda "come dev'essere, secondo te, Dylan Dog?" la risposta non è mai univoca: c'è chi ritiene che debba essere in un modo e chi nell'altro, chi lo vede in una maniera e chi all'opposto... Perfino gli autori lo interpretano in maniera diversa, al punto che certi Dylan risultano incompatibili con altri (il che, tutto sommato, è una caratteristica dei personaggi seriali).

La domanda che voglio provare a porre è questa: quali sono, dal vostro punto di vista, le caratteristiche fondanti di Dylan? Gli aspetti della sua personalità e del suo modo di agire che connotano inequivocabilmente il personaggio? Sarebbe bello provare a discuterne, magari albi alla mano, per capire se si potrà mai riuscire, di comune accordo, a definire l'identikit di UNO E UN SOLO Dylan o se l'indagatore dell'incubo è destinato a rimanere schizofrenico e indefinito come in fin dei conti è oggi (e non è detto che sia un male...).

A voi la parola! :wink:

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È la mia opinione, e la condivido.

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 Oggetto del messaggio: Re: Being Dylan - Essere Dylan Dog
MessaggioInviato: ven mag 31, 2013 11:29 am 
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Ci provo, anche se questo topic alimenterà problemi, me lo sento...
Albi alla mano sarà dura...

Dico che cmq per me Dylan è e dev'essere un EROE !
Non una suffragetta, che mi pare diverso.
Un eroe concreto e reale, con dei vizi e delle paure.

Cmq parto dal fatto estitico/fisico.

Per me Dylan è questo: Immagine

Non dico con questo che le immagini e disegni altri non mi piacciano. Dico che il viso di Dylan esprime una sofferenza interiore, una sfacciataggine anche. Bello ma non stupendo, rude ma non granitico. Dylan è la bellezza dello sguardo cupo di Roi e la solarità di Stano. Alto, circa 180, snello, atletico nel senso di agile. Penso anche dotato ma non si può far vedere.. :D


Sul lato più complesso....Dylan è quello di Sclavi. Sembra poco ma credo che molti autori, oggi, non ne abbiamo appieno la dimensione. Un personaggio disilluso, romantico ma non melenso, che si carica sulle spalle ogni dramma e ogni colpa, seppure colmo di ironia e auto ironia. Egli non vede salvezza nel futuro del mondo, ma ugualmente si batte perché ciò accada, come ogni romantico che si rispetti.
Acuto, ma non pedante, trendy quando vuole ( non nel vestire, che cmq gli piace apparire demodè, ma nel pensare ), lettore, ascoltatore di buona musica ( haevy e hard rock ok, ma anche classici tipo Beatles e Rolling...) cinefilo e amante della cucina vegetariana, pessimo ma incallito suonatore di clarinetto.
Ama le donne, sebbene le sappia rispettare, è violento quando serve, ricerca un amore perduto che non riesce a trovare, crede nell'amicizia e nella lealtà.
Coraggioso si, ma con il senso dei propri limiti. Quindi non scene da Rambo o da action movie adolescenziale, ma anche capace di agire.
Questi, a grandi linee, i pregi.

I Difetti: a parte le paure, claustrofobia su tutte, ma anche mal di mare e paura di pipistrelli e altri animalacci...
penso una profonda inclinazione verso il bere, una sottile e strisciante forma di depressione, l'impossibilità di adeguarsi alla massa perché da essa attratto ma che giudica in fondo repellente e pregna di pregiudizi e amoralità. Ama vivere da solo, tipo orso, rinchiuso nel suo mondo retrò, nel quale le donne sono solo un mero strumento di passaggio, non solo fisico.
Capace anche di scaricarle, forse senza durezza ma con decisione se queste si mettono troppo di traverso con il suo mondo.
Forse il suo lato debole è proprio il sesso, cui si concede senza troppi problemi. E qui vado contro la Barbato che ci ha sempre consegnato il mondo idillio di Dylan con le donne e rammento certe sue avventure tanto per....che me lo rendevano assolutamente amorevole ( ad esempio La Casa degli Uomini Perduti..).
Certo non con la risposta pronta in ogni occasione.
Detesto l'immagine buonista di Dylan, non tanto perché questi non sia vessillifero di concetti e opinioni esatte e condivisibili, quanto perché le esterna con fare spesso pedante, inquisitorio, saccente e per me Dylan non dev'essere tale.

Poi non so ben altro...vado a memoria.

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 Oggetto del messaggio: Re: Being Dylan - Essere Dylan Dog
MessaggioInviato: ven mag 31, 2013 12:09 pm 
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Bel ritratto e bel primo post! :wink:

dogares ha scritto:
Dico che cmq per me Dylan è e dev'essere un EROE !


Non un antieroe, quindi? La cosa è stata più volte dibattuta... Io sono sostanzialmente d'accordo con te, peraltro: però aggiungerei che è un eroe fallibile, più Zagor che Tex. Il suo eroismo sta nel volersi sempre schierare dalla parte (che per lui è) giusta, la sua fallibilità nel non saper sempre scegliere bene questa parte... e nel non essere perfetto: nello sbagliare, insomma.

Sull'aspetto fisico di Dylan, nulla da dire: anch'io l'ho sempre identificato con quello di Stano (o delle prime cover di Villa, ma siamo lì).

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Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: Being Dylan - Essere Dylan Dog
MessaggioInviato: ven mag 31, 2013 12:39 pm 
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Chiarisco: eroe non alla Cap America o alla Thor, tnt per capirci. Eroe alla Spiderman. Un eroe dentro, magari deriso, incompreso, che in fondo non si prende sul serio né si ritiene tale, ma proprio per questo eroe nei sentimenti più puri e profondi.

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 Oggetto del messaggio: Re: Being Dylan - Essere Dylan Dog
MessaggioInviato: ven mag 31, 2013 4:58 pm 
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Bella "fotografia" di Dogares... diciamo pure che è la perfetta interpretazione psicologica dell'eroe dei primi 10 anni di vita editoriale. Quando, penso fortemente, ogni singola sceneggiatura passava tra le mani del supervisore Sclavi che, oltre a inserire qua e là battute grouchesche, probabilmente caratterizzava ancor di più un Dylan scritto da altri magari lontano dal suo modo di vedere. E per chi è del mestiere e papà di un personaggio, penso che basti veramente poco per far ciò. Magari anche una semplice frase leggermente modificata. Pertanto il Dylan da te, cara strega, descritto è quanto più di verosimile e vicino alla realtà tra quelli a volte rappresentati nel più recente passato.
Forse una cosa che mi è sfuggita nella tua descrizione e che in passato, a parer mio, era saltuariamente presente in Dylan è la reazione a volte violenta a determinate situazioni. Un animalista che scarica tutto il caricatore su un cane che lo aggredisce (Una voce dal nulla), un anti violento nei confronti delle donne che non si crea scrupoli a schiaffeggiare più volte la suicida Tess (Canale 666), un moralista che non ucciderebbe mai a sangue freddo anche solo per vendetta, ma non sempre (Orrore nero), un uomo che prende con filosofia le mazzate sentimentali o le morti delle donne che ama ma a volte sclera del tutto sfasciando l'ufficio (Johnny freak e La donna che uccide il passato) ... e altre che non mi sovvengono. Insomma, Dylan sbotta, e questo è un aspetto totalmente dimenticato. Negli ultimi 15 anni pare di leggere costantemente le cronache del buon samaritano (e negli ultimi 15 anni non c'è stato solo Gualdoni).
Poi, come ben inteso, sposo pienamente la descrizione di Dogares.

Infine, giusto per riallacciarmi e dire la mia sull'universo femminile Dylaniato da cui nasce questo topic per non riempire di OT "Novità importanti per Dylan Dog".
Nel complesso è un universo che ho sempre ritenuto debole (e non nel senso identificativo sessuale che si usa per contraddistinguere le donne dagli uomini). Insomma ... in Dylan Dog non ho mai trovato quella donna che anche ai miei occhi ha fatto accendere la fiammella della gioia nel leggerla e vederla tra le pagine del nostro indagatore. Le stesse Lillie, Bree, Anna e Morgana le ho sempre trovate deboli per Dylan. Insomma, personaggi non di rilievo. A volte Bree la vedo come il condimento principale della storia capolavoro sclaviana ma non quello determinante. Descrivere altro con lei significa descrivere sempre quello status di lei su cui ruotava la malinconia di Memorie dall'Invisibile. E lo si è visto sia nella stessa penna di Sclavi (Oltre la morte) che in quella della Barbato (La scelta). Insomma, una donna prigioniera della sua maschera di prostituta innamorata ma non a tal punto di rinunciare a ciò che è e tutto ciò che questo comporta.
Morgana l'ho trovata splendida nella storia omonima. Aliena in tutto ciò che viene dopo. Fino al n°100 vedevo Morgana come un grande e strano amore perso che rendeva malinconico Dylan e che mai più avrei rivisto negli anni. L'averla fatta diventare mamma (per quante dietrologie ci possono essere) ha reso in me una sensazione paragonabile a quando i testicoli cascono di botto a terra. La poetica del n°25 per me rimane tale se Morgana non è altro che un amore sfiorato e perduto.
Lillie è l'archetipo della donna ribelle (al Regno Unito, si intende) che ben poco vedo "sposato" al carattere di Dylan. Inoltre non la vedo inserita in contesti differenti (un po' come Bree). Però mi piace il fatto che lei faccia da spartiacque tra il Dylan Poliziotto e quello Indagatore. Ecco... magari, per descrivere le reazioni di Dylan alla sua morte, mi sarebbe piaciuta una descrizione più diluita nel tempo, piuttosto che una conoscenza veloce che si dimostra il grande amore che ti rende alcolizzato e depresso (e manco se fosse Titanic, che dopo 3 giorni di viaggio insieme quello si sacrifica per lei :? ).
Anna è una macchietta. C'è ben poco da dire. Non si può immaginare altro di lei se non l'aspetto svampito e combina guai che la contraddistingue.
Insomma, tante donne ma ben poco sfaccettate. Per quanto interessanti, troppo inquadrate nel personaggio che devono essere in funzione di quella storia in cui compaiono per la prima volta. E per la complessità dell'universo femminile, questo mi è sempre sembrato troppo riduttivo.
Se proprio devo inquadrare un personaggio femminile più sfumato e che è pure amabile, isterica, civettuola, seriosa e complessa, in 27 anni di Dylan, solo una a parer mio si presta: Marina. E mi piace pensare che lei è così ben inquadrata perché Sclavi (O Marcheselli che ne scrisse il soggetto) in gioventù hanno vissuto (o hanno desiderato vivere) una storia con qualche adolescente dal carattere similare e dalle reazioni imprevedibili. Fu una storia troppo atipica per la serie Dylan Dog. Oltretutto un esempio "unico" mai più ripetuto. Troppo strano per non essere figlia di ricordi ben vivi negli autori. E ho sempre apprezzato pure il fatto che Marina quella rimase e non è più tornata in altri modi (salvo titoli e copertine infelici).

Di contro ho visto sempre facilmente donne da, triste dirlo, una botta e via. Roba di un mese, per l'appunto. Bambole messe là in attesa di essere o salvate o ammazzate e nel frattempo accoppiate con Dylan. In questo ampio settore, però, ho trovato alcune donne Chiaverottiane e Rujane veramente intriganti.

Insomma, nel complesso una serie che di donne ha ben poco da dire (se non una gallerie impreziosita, almeno a livello visivo, da alcuni autori che disegnavano certe modelle degne di nota).

Però è giusto così. Volente o nolente Dylan Dog era anche questo.

E a me piaceva :P :roll:

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 Oggetto del messaggio: Re: Being Dylan - Essere Dylan Dog
MessaggioInviato: sab giu 01, 2013 12:40 pm 
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Davvero complimenti ad entrambi: due analisi a dir poco perfette. Resta difficile aggiungere qualcosa che non sia banale e scontato a quanto espresso da Dog e Lord.

Dog dall'alto della sua conoscenza ci illustra il personaggio a 360°, in modo semplice ma non banale; nulla da obiettare, nulla da aggiungere. Nel bene e nel male tutto ciò che è (o è stato) Dylan Dog. Insomma il DyD di Sclavi e non quello che altri (pur bravi) autori/autrici ci hanno voluto propinare sulla base delle loro personalissime interpretazioni.

Lord invece focalizza quell'aspetto che forse più di tutti gli altri rende il protagonista diverso dagli altri personaggi dei fumetti di casa Bonelli: l'amore o se preferite il sesso o comunque il rapporto/relazione con le donne.
Lord riesce a collocare (o a confinare?) le 4 donne + importanti della serie come tessere di un puzzle in posizioni che risultano perfette nei loro singoli contesti ma anche totalmente inadeguate (per diversi motivi) nel ricoprire il ruolo di compagna fissa per Dylan. L'unica -Marina- probabilmente adarra a quel ruolo, quella che (con tutte le sue contraddizioni) tanto ha insegnato a Dylan, avrebbe (se le cose fossero andate diversamente) inevitabitabilmente non solo cancellato tutte le altre ma anche snaturato il personaggio. L'uomo no, ma il personaggio si. Insomma Dylan con compagna fissa alla MM proprio non si può immaginare (nonostante il "Barbato pensiero").
Per questi motivi -a mio parere- Dylan sarà destinato a non trovare mai più la donna ideale e di conseguenza mancando nella propria vita questo punto di riferimento così importante....
rimatt ha scritto:
...è destinato a rimanere schizofrenico e indefinito come in fin dei conti è oggi (e non è detto che sia un male...).


[cut]

P.S. per Lord: personalmente avrei speso due parole anche per Kim, personaggio che trovo importante per Dylan e che a me piaceva (maledetto ventennale!!). Senza nulla togliere alla tua ottima analisi :)

ndImp: ennesimo OT fuori luogo e condito di toni sprezzanti verso ulteriori utenti.
Dopo ripetuti richiami è stato cancellato dalla moderazione.

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 Oggetto del messaggio: Re: Being Dylan - Essere Dylan Dog
MessaggioInviato: sab giu 01, 2013 1:27 pm 
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Grazie per i complimenti. Venendo alle ultime disamine, ritengo Marina un personaggio chiave, ma inadatto ad essere la donna a fianco di Dylan OGGI.
Ella è stata determinante in gioventù, probabilmente ha contribuito a fare di Dylan ciò che è stato per un certo numero di anni, ma ora, con un Dylan adulto, dubito che si troverebbe bene con lui. Un uomo disilluso, che frequenti per lavoro molte donne, immerso in un mondo cupo e di violenza, sarebbe l'antitesi del Marina pensiero, donna dolce e pragmatica.
Non intendo sminuire Marina, sia chiaro. Ho amato sino alle lacrime quella storia, quel albo meraviglioso, anche per lei.
Ma la vedo come un amore importante, storico, ma di gioventù.
Penso che solo Morgana, immersa in una non esistenza, un mondo nel mondo se ci pensate, sia adatta a stare con Dylan. Gli perdonerebbe scappatelle, terrore, assenze, gli sarebbe accanto come non morta in un mondo di morti ( Billotta docet...)
Sempre escludendo il fatto edipico, sia chiaro.
Forse Bree Daniels, scafata e anche volgare, reggerebbe Dylan e la sua vita. Ma la trovo debole sul fatto economico, che aveva fotografato bene la Barbato. Mi pareva una che sarebbe corsa dall'estetista se si fosse rotta un'unghia e con Dylan questo non c'entra proprio niente. A Morgana basta un goccio di colla da modellismo...

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 Oggetto del messaggio: Re: Being Dylan - Essere Dylan Dog
MessaggioInviato: sab giu 01, 2013 1:32 pm 
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Anche se stiamo spin-offando di brutto, e dovremmo traghettare su questo topic... :x:
https://www.cravenroad7.it/forum/viewtopic.php?f=2&t=6971&start=60
... mi fa piacere essere d'accordo con gran parte di quanto letto prima da parte di Blendnigs e Desmond, in materia femminile.

Se mi mettessi a scrivere di Morgana, Bree e Lillie e delle loro differenze in quanto "modelli" non ne usciremmo più, però credo di essere concorde sul fatto che Marina, per il suo "essere" in senso lato, complesso, svagato, magnetico ed imprevedibile, segnatamente legato alla purezza dell'amore adolescenziale, e molto compatibile con l'insicurezza di Dylan, avrebbe potuto azzerare ogni concorrenza altrui, se quell'estate fosse durata una vita... crescendo insieme, e stravolgendo ogni forma di biografia per l'Old Boy.
E poi anche rivista da (fantasma) adulta, nel senso di giovane donna che ha acquisito la sua forma di maturità, si capisce che l'attrazione reciproca rimane, ben al di là del semplice flirtaggio, ed il suo ascendente su Dylan è devastante, con pochi gesti e parole, sempre toccanti ma con una leggerezza fatata :oops:

Stiamo parlando ovviamente di periodi ipotetici del 6° grado con cassazione, però è l'unico personaggio che, potenzialmente, era privo di un passato doloroso (Bree) un presente scottante (Lillie) o un futuro compromesso (Kim) - Morgana non la conto perché è un archetipo simbolico che Dylan deve risolvere prima di approdare ad altro/e.
Un personaggio sempre "in estate", solare anche quando in penombra, ai cui demoni Dylan avrebbe potuto porre riparo.
L'unico con spiragli liberi da controeffetti e complicazioni storiche (od endogene), l'unico per cui la sublimazione naturale dell'amore non era preda in partenza di difficoltà/compromessi/tragedie insormontabili :cry: .

Non che fosse sulla carta una relazione semplice e destinata irrealisticamente a roseffiori perpetui, eh :roll:
A Dylan - come a quasi tutti - istintintivamente non piacciono le cose lineari, perché nella complicazione c'è la possibilità di durare e cementificare.
Però con Marina la navigazione sembra(-va) lasciar intuire leghe e leghe sui mari, sotto le onde, dietro gli scogli della vita.

UN SOLO DESIDERIO:
CHE LEI MI ACCOMPAGNI

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 Oggetto del messaggio: Re: Being Dylan - Essere Dylan Dog
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Per me Dylan deve essere...

- un fancazzista squattrinato
- un solitario (per quanto pieno di figa) che vive con un matto, forse un po' matto anche lui
- un loser alla Marlowe, senza alcool e sigarette, ma dotato della stessa ironia
- un sognatore un po' romantico e un po' depresso, spesso incapace di distinguere tra realtà e sogno
- un detective più per hobby che per mestiere, che indaga in modo irrazionale e improvvisato
- un filosofo del dubbio. Sempre con molta ironia.


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 Oggetto del messaggio: Re: Being Dylan - Essere Dylan Dog
MessaggioInviato: sab giu 01, 2013 6:22 pm 
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Rispondendo a Desmond ... (oltretutto mio maggiordomo di fiducia, almeno fino a quando redigerò il testamento :D ):
Kim è un personaggio che ho adorato più come padrona di un gatto viziato e possessivo, piuttosto che come compagine femminile di Dylan. Oltretutto, levando il ventennale (che meriterebbe una discussione a parte), a contrario delle altre 5 storiche fidanzate Dylaniate, lei nell'economia delle due storie la vedevo come una sorta di comparsa. Mi spiego. In "Cagliostro" è l'elemento che crediamo "attirante" del nostro Old Boy a tal punto di affrontare l'Atlantico e sbarcare nel nuovo mondo. Ma poi la storia ruota su un continuo parallelismo tra le incredibili disavventure di Dylan e quelle di Groucho che affianca una costante (e dubbiosa) Kim. Insomma... nel suo debutto non ce la vedo come grande amore di Dylan (e a quanto pare manco Sclavi, dato che non li fa neanche incontrare). leggermente diverso è il caso di "Maelstrom". Kim non snatura rispetto al suo debutto ma la sua storia la vedo come "scusante" per scatenare la rabbia di Cagliostro nonché la presenza di un uccisore di streghe incallito (quale Kim, è). Paradossalmente di quella storia ricordo più la coppia dei vicini di casa (esilarante) piuttosto che Kim. Con questo che voglio dire? Che entrambe le storie sono, come posso dire (?), scollegate dalle depressioni sentimentali di Dylan. E quindi dai suoi sentimenti perpetui di malinconia che si carpiscono nella sua lunga storia fumettistica. Anna ce l'hanno propinata parecchie volte ed è la sua costanza da record (per essere una ragazza nella serie) che ci porta a vederla come grande (EX) donna di Dylan. Morgana ha un suo inizio e una sua conclusione nel 25 (Nonché nella triste risoluzione del 100). Bree è nel suo grande rifiuto che risiede la sua grande forza emotiva, ma anche qui ha una sua conclusione ben delineata (a sfavore di Dylan, si intende). Lillie e Marina fanno parte del passato e trovano la loro conclusione nella fine delle loro stesse vite (con modi e tempistiche ben differenti) che non fanno altro che definire maggiormente i rimpianti di Dylan.
Loro 5 rappresentano l'impossibilità. Anna l'impossibilità della normalità, Bree delle rinunce per amore, Morgana della sua presenza, Lillie dei suoi ideali e della sua forza, Marina dell'amore adolescenziale (che tanto grande appare in ognuno di noi che l'ha vissuto). Ma Kim? Maelstrom si conclude con i due che stanno insieme e Cagliostro che triste si allontana dalla sua padrona che ormai ha perso per l'amore che essa prova per Dylan. E poi? Poi il nulla come centinaia di altre donne passate nella serie. La recupera la Barbato dopo parecchi anni, ma più per essere funzionale alla storia piuttosto che per sentimentalismi vari (e infatti muore quasi in sordina). Quindi come la vedo Kim? Se le 5 sono state grande presenza scenica e grande rinunce (non volute) per Dylan (con tutto ciò che poi questo può comportare in lui psicologicamente), Kim mi sa della mega innamorata che ha rinunciato quasi a tutto per Dylan mentre lui non se l'è più filata già dal mese successivo. E questo non può, in me, dare l'idea di una dei grandi amori per Dylan.

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MessaggioInviato: sab giu 01, 2013 7:38 pm 
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Quoto Lord Blendings per ciò che concerne Kim. A me questa streghetta fotocopia di Kim Novak ha sempre destato una sorta di apatia. Nulla di che. Anche la scelta di Paola di propinarcela come elemento importante ( ma de che ? ) nel ventennale ( e della Bonelli, che parlava di scelta epocale per la sua dipartita...si può ben dire ora che è come se non fosse accaduto assolutamente niente...) mi era parsa forzata e discutibile. Non so se per scelta di Paola, o per la scelta di Sclavi, sta di fatto che Kim nel ventennale e nella vita di DyD è andata e passata. Come le altre.
Su Morgana. Stiamo qui a discutere della Morgana post numero 100. Che è elemento cardine, ma come ha detto anche Myskin, potrebbe essere tutta una distorta fantasia onirica di Groucho. E se così fosse, avremmo: una donna dal passato misterioso, non morta, amata e innamorata di Dylan, forse succube di Xabaras ( avevo pensato a lei nella figura femminile de "Oltre quella Porta " ), zombie, immemore....bella, bellissima...ce ne sarebbero di cose di costruire su di lei.
Anche come amante e partecipe delle avventure di Dylan la vedrei bene.
Tornando a bomba, trovo calzante anche la descrizione di tommaso, circa il Dylan alla Marlowe. La malinconica ironia dell'eroe di Raymond Chandler è perfetta per Dylan e la sua visione del mondo.

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Kim serviva, a livello strumentale, come trait d'union per le cagliostriche vicende, è risaputo.
Ecco il motivo principale del suo ruolo nel Ventennale :wink: .
Se Paola, la redazione (e forse anche Sclavi) hanno voluto enfatizzare lì la sua figura, non solo a parole/proclami, è perché il gesto di Kim ha un valore fondamentale per quella storia, ed è un'esaltazione del suo amore per Dylan, attraverso il sacrificio.
Se nei passati 15 anni tra l'arrivo di J.K. ed il 241 non ci sono stati motivi di approfondire la loro relazione è perché la strega era un personaggio funzionale a Dylan, e non una pagina fondante della sua vita, come Morgana, Marina, Lillie o Bree.
Questo comunque non sminuisce il legame intenso fra i due, specialmente visto dall'ottica di lei, che porta ad un finale tanto fatalistico, come risvolti e rinunce :3
Se Dylan la ha dimenticata - voltando pagina? E' quello che fa sempre dopotutto - è perché pochi autori si azzardano a rievocare Cagliostro per esteso, ma sono certo che in una storia da semi-protagonista, lo spirito della fattucchiera tornerà a farsi vivo, anche se brevemente, per quanto l'azione/magia come contenuti prevarrebbero su amore/nostalgia.


dogares ha scritto:
Penso che solo Morgana... sia adatta a stare con Dylan. Gli perdonerebbe scappatelle, terrore, assenze, gli sarebbe accanto come non morta in un mondo di morti ( Billotta docet...)


E' logico, è sua madre :* .
Non potrebbe fare diversamente. E' l'emblema del livello primario dell'amore: quello materno, incondizionato, ultra-gratuito, iper-assolutorio ed auto-indulgente, sempreterno, quello di chi ti ama semplicemente perché "sei" (i.e. esisti) e non per "cosa sei" e "come" lo fai, senza pretendere nulla in cambio né metterti alla prova.
Ed è una fase che simbolicamente Dylan deve superare, a livello di tentazione.
O almeno deve tentare di recuperare fino in fondo - visto che gli è stata in parte sottratta - per poi trascenderla.
Ed il conflitto naturale col padre è una parte di questo quest edipico da risolvere, tra sogno e cosmicità varie, per il primato sull'amore di Morgana e la chiusura del cerchio familiare, nonostante le assenze incolmabili :x: .

ALOHA SCARRAFFONE

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Curiosamente emerge un lato romanticone di Wolkoff che personalmente ignoravo. :mrgreen:

Cmq, su Kim.
Sarà come dici te, ma io tutto sto sacrificio da parte della strega/Novak io non ce lo vedo. Va da lui e pignucola, cercano Cagliosto e piagnucola, invecchia e piagnucola....tira le ultime e piagnucola....E poi mi devono spiegare la mera utilità di Kim alla vicenda, a parte infilarsi uno straccio sulla schiena ed evocare Cagliostro ( sigh ).

Su Morgana: so che è la mammy di Dylan. E so che una madre di solito perdona tutto ai figli/figlie ( a parte la sottoscritta...)
Ma io intendevo l'emblema, la figura, ciò che sarebbe stata Morgana senza il numero 100 e affini. Il complesso edipico superato, dice Sclavi, porta alla fine di Dylan Dog, così almeno mi par di capire sempre dal numero 100.

Poi è una mia idea, quindi come tale, risibile.

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Sarebbe troppo facile dire che Dylan Dog non può essere altro che quello dei primi cento numeri.. ed infatti a me piace vincere facile e lo dico. Anzi direi che il mio Dylan Dog è quello dei primi due speciali, pieno di vita, ironico all'ennesima potenza e con una vitalità ed un dinamismo che ti fanno innamorare del personaggio. Eterno adolescente si, ma anche malinconico senza però cadere nella depressione. . per carità non mi dite che Dylan é un depresso, anche sottilmente! x come lo vedo io, é un personaggio disincantato, ma senza cinismo e senza cadere nella rassegnazione, d'altronde come potrebbe affrontare i suoi ed i nostri incubi, senza alla base uno sconfinato amore x la vita? Ha tutte le fragilità dell'essere umano, l'imperfezione é il suo marchio di fabbrica, però lui é sempre là che almeno ci prova, non si rassegna, ama e vive la realtà malata che lo circonda e ci circonda. O almeno lo faceva.

. . . poi vorrei che Dylan NON fosse quello del numero cento, ma vabbè sono gusti personali. . .

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. . . e vissero sempre infelici e scontenti. Così, per non ingannare il suo bambino, termina le favole. (E.Flaiano)


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 Oggetto del messaggio: Re: Being Dylan - Essere Dylan Dog
MessaggioInviato: dom giu 02, 2013 10:59 am 
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Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm
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Località: Milano
non si parla della depressione che porta al suicido, ma della sottile malinconia che porta a guardare un prato pieno di nebbia, il volo di un uccello a pelo d'acqua, la brina del mattino, il rumore del silenzio...la malinconia di noi artisti e dei romantici,

e scuaste la grafia ma sono appena sveglia dopo una nottata assolutamente devastante...

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" Il locale è triste e sta sempre qua ! "

" Dylan Dog è arrivato allo scontrino fiscale "

Oriana Fallaci ti amo.


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